Una delle curiosità legate al film Quel maledetto colpo al Rio Grande Express, in onda stasera su Iris, è quella che ha visto la creazione di una vera e propria città durante la registrazione della pellicola. I produttori hanno ricreato a Durango un intero paese, in seguito distrutto. Il costo dell’intera sceneggiatura fu di centomila dollari, cifra record per quel periodo.
Oggi sarà trasmesso su Iris il film Quel maledetto colpo al Rio Grande Express. È uno dei classici film western che grande successo hanno avuto attorno agli anni 70. Il film che vanta la regia di Burt Kennedy, vede come produttore esecutivo John Wayne che incarnava agli occhi del pubblico i panni dell’eroe americano. Il grande attore interpreta anche uno dei ruoli principali della pellicola. Il film prodotta dalla Batjac Productions è stato presentato sui grandi schermi alla fine del 1973, e la sua distribuzione ha visto la commercializzazione della pellicola con vari titoli in una ventina di paesi europei, Italia compresa. I ruoli principali sono detenuti nell’ordine di importanza dallo stesso Wayne, l’eroina del lavoro filmografico era interpretata da Ann-Margret, Rod Taylor interpreta invece Grady. Musiche di Dominic Frontiere e produzione di Michael Wayne. Il film ha già visto innumerevoli volte il passaggio sul piccolo schermo, esso però riscuote sempre un ottimo riscontro di pubblico, soprattutto a causa della mancanza nella programmazione nazionale di film di adeguato spessore, che riprendono il mai dimenticato western d’azione.
La pellicola s’incentra su una spedizione di recupero di un ingente quantitativo d’oro trafugato durante la rapina a un treno, il Rio Grande Express appunto. Il lavoro inizia con l’opera di convincimento da parte della supposta moglie del rapinatore Belinda Lowe, di una banda capeggiata da Lane (John Wayne). La donna riesce a convincere gli uomini ad aiutarla per recuperare l’oro, che dopo la rapina il suo defunto marito aveva nascosto in un posto inaccessibile, e noto solamente a lei. La donna abilmente sfrutta l’onore perduto del supposto coniuge, e riesce a convincere Lane ad intraprendere la rischiosa missione. Durante le prime fasi il gruppo si scontra con la banda del defunto rapinatore, quest’ultimi sanno che seguendo la spedizione di recupero potrebbero avere una chance per riappropriarsi del materiale prezioso, e fanno di tutto per non perdere di vista il gruppo. Lane durante la missione s’invaghisce della donna, egli sa che nella fase cruciale del recupero ci sarà il pericolo da affrontare, e cerca di dissuadere la donna dal continuare. Belinda si sente pero vicina al raggiungimento del suo obiettivo, un obiettivo che potrebbe cambiare la sua vita, e alla fine la spunta promettendo di non esporsi. L’oro è recuperato in una vecchia caldaia, ubicata in una stazione deserta, ed è qui che il gruppo di recupero deve affrontare la fase più rischiosa della missione, una fase che vede un sanguinoso scontro a fuoco con i reduci della rapina. Lane e i suoi la spuntano e riescono a condurre la donna sul treno che la riporterà a una vita agiata. Essi nel pieno del coinvolgimento per la storia raccontata dalla donna, rinunciano alla loro parte di bottino per donarlo a Belinda. Il film si chiude con la scoperta dell’inganno, Lane è avvertito, infatti, da una guardia ferroviaria, il quale svela che la donna in realtà era una complice della rapina, e nella precedente vita faceva la prostituta. Il film si chiude, con gli uomini di Lane che si lanciano all’inseguimento del treno che stava portando via Belinda, chiara la loro intenzione di ritornare in possesso dell’oro faticosamente recuperato.