Fra poco a Le Iene Show verrà raccontata la vicenda di Carmelo Cocuzza, l’ex dipendente di stanza alla base USA di Sigonella, licenziato 16 anni e tutt’ora in attesa di reintegro. Il pignoramento che Cocuzza ha chiesto qualche settimana fa, presentandosi alla base militare al fianco dell’ufficiale giudiziario, è stato bloccato. “La mia battaglia è Davide contro Golia”, afferma Cocuzza, come riporta il Corriere del Mezzogiorno. L’azione esecutiva è stata bloccata su volere dello stesso interessato perché, come spiega il legale, “inalmente siamo riusciti ad ottenere un incontro con i funzionari americani e il loro legale nell’intento di trovare una soluzione”. Il Capitano di vascello Dennis, ascoltato all’epoca della richiesta, ha ffermato che “il governo degli Stati Uniti rispetta gli accordi internazionali e la legge italiana, e cerca di trovare, in buona fede, soluzioni a tutti i casi come questo”. Per ora Carmelo Cocuzza attende ancora una risposta. 



-In attesa di conoscere l’esito dell’incontro tra Carmelo Cocuzza e l’ambasciatore americano promosso da “Le Iene Show“, che stasera manderà in onda il servizio realizzato dall’inviato Filippo Roma, riportiamo ulteriori dettagli sulla vicenda che vede protagonista un vetrinista italiano licenziato ingiustamente dalla base di Sigonella 16 anni fa che si vede negare dagli Stati Uniti sia il reintegro a lavoro che un equo risarcimento. Come riporta “catania.meridionews.it“, l’ultimo incontro con i rappresentanti della Naval Air Station volto a scongiurare il rischio di un pignoramento da parte di Cocuzza è stato tutt’altro che soddisfacente: si è discusso “intera mattinata” ma di “un’assunzione temporanea, al fine del successivo riassorbimento come dipendente dello Stato italiano, ipotesi prevista dalla legge” i vertici Usa non hanno voluto saperne per “evitare di creare un precedente“; Cocuzza prosegue nel suo racconto:”Loro hanno ribadito che non c’è nessuna possibilità di tornare a lavoro. Alla fine, dopo ore, hanno deciso di provare a farmi un’offerta economica. Ma la mia impressione era che neanche loro ne fossero pienamente convinti. Quando sono usciti e mi hanno detto la cifra della loro unica e ultima valutazione mi sono sentito preso in giro“. A Cocuzza sarebbe stata proposta una somma nettamente inferiore alla metà dei 600mila euro stabiliti dalla sentenza della Cassazione, ma l’uomo non si scompone e promette di essere pronto a procedere col pignoramento:”Penso che servirà poco meno di un mese. Prenderò tutto quello che sarà necessario. Dalla gioielleria agli impianti hi-fi“.



Rischia di sfociare in uno scontro diplomatico tra Stati Uniti e Italia la vicenda di Carmelo Cocuzza, il vetrinista licenziato dalla base di Sigonella 16 anni fa senza giusta causa, che si vede negare dagli Usa sia il reintegro sul posto di lavoro che il risarcimento per gli anni di disoccupazione scaturiti dall’allontanamento dalla Naval Air Station. Se ne parla anche stasera, domenica 13 marzo 2016, a “Le Iene show“, ma cerchiamo di fare chiarezza: perché Carmelo Cocuzza era stato licenziato? Come riporta “Il Corriere della Sera“, la vicenda risale al 2000, quando Carmelo Cocuzza e una sua collega americana, entrambi dipendenti alla base della Marina statunitense di Sigonella, vengono allontanati dal posto di lavoro. Mentre la donna viene reintegrata dopo un mese di allontanamento, Carmelo Cocuzza è costretto ad addentrarsi nel tunnel senza fine dei tribunali. All’uomo veniva imputato di aver contraffatto i cartellini di entrata e uscita dal posto di lavoro: un’accusa, questa, rivelatasi infondata secondo i giudici dei 3 gradi di giudizio che hanno esaminato la questione, ultimi quelli della Cassazione, che nel 2014 hanno sancito definitivamente l’innocenza di Carmelo Cocuzza. Secondo Concetta La Delfa, legale di Cocuzza, il suo assistito avrebbe diritto ad un milione di euro di risarcimento considerando anche i contributi non versati. Lo scorso 12 febbraio Carmelo Cocuzza si era presentato nella base Nas 1 accompagnato da un ufficiale giudiziario e dai carabinieri per effettuare un pignoramento risarcitorio, ma in seguito alle garanzie ottenute dal comandante di Sigonella di giungere in tempi brevi alla risoluzione della contesa, il vetrinista di concerto con il suo legale ha preferito sospendere l’azione di pignoramento. Le trattative però non sembrano essere andate a buon fine se è vero che la “Iena” Filippo Roma ha accompagnato Carmelo Cocuzza dall’ambasciatore statunitense a Roma per chiedere spiegazioni in merito ad una vicenda che rischia di trascendere nel paradossale. Secondo la Cgil si è dinanzi ad un “caso diplomatico. Si tratta di discriminazioni e del non rispettare una sentenza italiana in territorio italiano“. La speranza è che l’intervento de “Le Iene” riesca a fare giustizia laddove la legge non sembra poterlo fare. (Dario D’Angelo)

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