Rai 3 manderà in onda alle 21:15, dunque fra pochissimo, il film documentario “I Bambini Sanno”, con trentanove bambini, tra gli 8 e i 13 anni. Vediamo ora cosa possiamo scoprire dal trailer del film che ci darà un’idea della trama: il film di genere documentario I bambini sanno, è realizzato e diretto dall’ex segretario del Partito Democratico Walter Veltroni. Nel trailer della pellicola viene mostrato un contenuto assolutamente al di fuori degli schemi con alcuni dolci ma molto intelligenti bambini di età compresa tra i nove ed i tredici anni che riescono a dare una percezione pressoché fedele di come sia diventata l’Italia negli ultimi anni e di quello che loro credono che debbano essere. Ne esce un dipinto affascinante che probabilmente consente di avere un percorso da seguire per migliorare il tutto. Un bellissimo film che anche quanti non sono in casa possono seguire fruendo del servizio di diretta streaming con il servizio gratuito del portale Rai, nella pagina dedicata a Rai 3, cliccando semplicemente qui. Ecco il trailer con le scene del film



Andiamo a scoprire un paio di notizie sul film in onda oggi su Rai 3 alle ore 21.15, ‘I bambini sanno’. L’idea del film è buona, ma il fatto di enfatizzare troppo le risposte dei bambini con primi piani molto intensi e musiche ridondanti risulta un po’ troppo pesante, in sintesi è difficile credere che quella che passa sia l’immagine del mondo che vorrebbe un bambino. Il risultato è soddisfacente, ma un film che dura meno di due ore non può bastare per rendere l’idea e far passare il messaggio che di sicuro Veltroni si era riproposto. I bambini sanno è un film documentario che comunque vale la pena vedere, una di quelle pellicole che lasciano delle sensazioni un po’ difficili da scrollarsi di dosso.



La pellicola in onda oggi su Rai 3 alle 21.15 è il secondo film diretto da Walter Veltroni. Si tratta di I bambini sanno, un film documentario uscito nelle sale italiane il 23 aprile 2015. Il cast che lo interpreta è sicuramente la parte più interessante del film: 39 bambini scelti con un’accurata selezione fra 350 candidati. La scelta è stata fatta in base alle storie personali dei bambini stessi, cioè le peculiarità di ognuno di loro che li rendono bambini particolari e che daranno un filo logico alla storia che viene raccontata integrandola con il loro particolare punto di vista.



– Il film è una sorta di intervista diretta fra il regista e ogni singolo bambino, in cui vengono poste delle domande atte a chiarire qual’è il pensiero e lo stato d’animo dei piccoli protagonisti su temi molto importanti e attuali quali Dio, la famiglia, la crisi e l’omosessualità. I bambini rispondono dalla loro stanza e ad ognuno di loro vengono poste domande strategiche basate proprio sulle loro storie; tutto parte da una frase tratta da Il piccolo principe, Antoine de Saint-Exupery: “I grandi non capiscono mai niente da soli e i bambini si stancano di spiegargli tutto ogni volta“. Su questa base i protagonisti raccontano la loro visione di quello che accade nel mondo di oggi, probabilmente nella speranza del regista che la voce innocente dell’infanzia condizioni le azioni e reazioni degli adulti. Un bambino rom con il padre in carcere, un piccolo malato di leucemia e discriminato dagli altri ragazzi, una bambina down con la sua gemellina, una ragazzina nigeriana abbandonata dai genitori e la figlia di una coppia omosessuale sono solo alcuni dei protagonisti, un gruppo multietnico e con difficoltà enormi; le domande che vengono poste loro, seduti su una sedia di fronte alla telecamera suonano onestamente un po’ pilotate, e le immagini che le accompagnano sono esageratamente forti, come a voler sostenere fortemente le parole appena dette dai piccoli protagonisti; ad esempio viene chiesto al figlio di un soldato in guerra se sente la mancanza del padre e subito dopo passa l’immagine del bambino in piena crisi emozionale dopo una visita a sorpresa del suo papà, oppure l’intervista ad un bambino libico appena sbarcato a Lampedusa con le immagini sullo sfondo dei traghetti che affondano. La voce fuori campo che guida le interviste e chiarisce alcuni concetti è proprio quella di Veltroni, che in questo modo cerca di raccontare l’Italia che vorrebbe senza allontanarsi troppo dai temi politici.