Scopriamo qualche notizia in più sulla pellicola in onda oggi su Rai 3 alle ore 14.55, ‘Senza arte nè parte’. Questo film italiano ha ricevuto ben due candidature ai Nastri d’Argento come miglior commedia e come miglior attore non protagonista per Giuseppe Battiston. Questo attore di origini friulane ha vinto diversi riconoscimenti cinematografici, come il David di Donatello come miglior attore non protagonista in “Pane e tulipani” nel 2000 e per il film “Non pensarci” nel 2009. Ha vinto anche due nastri d’argento per “La passione” e “Figli delle stelle” entrambi nel 2011. Vincenzo Salemme si affermò come attore teatrale collaborando inizialmente con la Compagnia di Eduardo de Filippo e poi del figlio Luca. Il regista Giovanni Albanese curò la regia dello spettacolo multimediale “La notte dei Sogni” in occasione della notte bianca a Roma nel 2006, oltre ad aver diretto il fmoso film “AAA Achille” per il quale ricevette un riconoscimento al Giffoni Film Festival del 2001.



La pellicola in onda oggi su Rai 3 alle 14.55 è un film del 2011, diretto da Giovanni Albanese: “Senza arte né parte“. Tra gli interpreti principali citiamo Giuseppe Battiston nei panni di Carmine Bandiera, Mariolina de Fano in quelli della mamma di Carmine, Giuliom Beranek in quelli di Marcellino, Vincenzo Salemme che interpreta Enzo Gesumunno, Daniele Esposito nella parte di Savino e Donatella Finocchiaro in quella di Aurora. Tra quelli secondari ricordiamo Nini Bruschetta, Hassani Shapi e Paolo Sassanelli.



Il film è ambientato nei nostri giorni in Puglia, dove un industriale della pasta, Alfonso Tammaro, decide di cambiare la sua azienda e farla diventare ultra tecnologica. Gli operai licenziati, Carine e Bandula vengono richiamati in servizio per svolgere il lavoro di custodi. In questo modo riescono a scoprire che il datore di lavoro colleziona opere d’arte di un artista contemporaneo, realizzando che si tratta di opere dal grande valore economico. A questo punto del film i due protagonisti decidono di riprodurre tali opere, iniziando la loro nuova vita da falsari di opere d’arte. Sembra per un certo periodo che fili tutto liscio ma il fallimento definitivo del datore di lavoro con la conseguente vendita all’asta delle opere d’arte che collezionava, determina la fine del loro percorso da falsari. Questo perché con la vendita all’incanto il valore di quelle opere era precipitato. Il film si conclude con la donazione in beneficenza di tutto il denaro che i due avevano guadagnato all’indiano Bandula per dargli la possibilità di raggiungere la sua famiglia nella patria natìa. Con i soldi l’indiano riesce finalmente ad acquistare un biglietto aereo per l’India e ricongiungersi con i suoi cari. Il gesto generoso dei due protagonisti richiama un comportamento tipico degli italiani, considerati da sempre brava gente e molto altruista. Le bizzarre vicende dei due protagonisti vi regaleranno momenti di grande ilarità.

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