Allora… siete riusciti a scovare i gialli fantastorici della settimana scorsa? Vi hanno acchiappato ben bene? Siete avidi di nuovi titoli? Niente paura, lo Zinga, il nostro amato vocabolario che sa tante cose perché le ha rubacchiate in giro per il mondo, è tornato in nostro soccorso. Perciò anche questa settimana potrete scatenare il topo di biblioteca che è in voi alla ricerca di libri che hanno come protagonisti celebri personaggi storici, per una volta nella vita trasformatisi in arguti indagatori di misteri.



“Mille miglia di paura” (Mercedes Benz, edizioni Quattroruote, pagine 500). Mercedes Benz, giovane giallista fantastorica tedesca di origini spagnole, vanta già un serbatoio di scritti assai capienti e uno stile narrativo che potremmo definire rombante. Dopo aver dato alle stampe, in rapida successione, “Abbi pietà, Rondanini!” (un thriller scolpito nel marmo attorno alla lapidaria figura di Michelangelo Buonarroti, siamo nella Firenze del Cinquecento), “La mano calda della legge” (ambientato nell’antica Roma con il commissario Muzio Scevola alle prese con un serial killer efferato, un vero tizzone d’inferno, che mette a ferro e fuoco Roma in un giallo sempre più fiammeggiante fino all’incandescente finale) e “Ispettore Ludwig, ingrana la Quinta!” (un musical thriller che vede protagonista Beethoven, investigatore privato in una beenestante Beerlino di inizio 1800), ora Mercedes approccia il genere on the road con “Mille miglia di paura”. Macchie sull’asfalto, donne di marciapiede e incroci pericolosi: in questo ingorgo, a pilotare con perizia e coraggio le indagini è nientemeno che il grande Tazio Nuvolari (mica un Tazio qualunque!), il detective spericolato che non fa retromarcia davanti a nulla. Il romanzo si legge senza sosta e spinge forte sull’acceleratore delle emozioni e dei colpi di scena.



“Il cavillo di Troia” (Paride Guerra, edizioni Le Tendìne di Achille, pagine 1000). È il legal thriller che vede l’esordio dell’avvocato Ulisse. Marito integerrimo (è felicemente sposato con l’affascinante Penelope Cruz), presidente per hobby di una casa editrice (Itaca Libri), premuroso padrone di un cane che lo ama con grande trasporto (Cargo), il buon Ulisse è un affermato penalista, la cui fama lo precede (ecco perché spesso arriva sul luogo del delitto prima che il crimine sia commesso). Dopo l’assedio di Troia, viene ingaggiato nientemeno che da Agamennone: un gruppo di ambientalisti troiani ha intentato una causa milionaria contro i Greci, accusati ingiustamente di maltrattamenti verso un equino. Ma Ulisse, conosciuto in tutti i tribunali dell’Ellade con l’appellativo di Nessuno (perché Nessuno era mai riuscito a batterlo) riuscirà a spuntarla, grazie a un cavillo che recupererà nella pancia del cavallo di legno. “Il cavillodi Troia”, lo diciamo per i già numerosi fan dell’avvocato Ulisse, avrà un seguito, “La rotta del navigatore”. Il titolo solo in parte svela il lungo plot: Ulisse, avendo danneggiato (la “rotta” si riferisce proprio a questo) il navigatore satellitare della propria imbarcazione, smarrisce la via di casa, che ritroverà solo dopo vent’anni di ricerca di centri assistenza al suo Ploigòs (che significa “navigatore” in lingua greca). Avesse scelto un TomTom, avremmo avuto tre capolavori in meno: l’Odissea, Il cavillo di Troia e La rotta del navigatore. Un romanzo, quest’ultimo, che i critici che hanno potuto leggerlo in anteprima non esitano a definire “ciclopico”.



“C’era la morte in America” (Kara Vella, edizioni Mal di Mar, pagine 1492). Thriller a tinte forti (un vero e proprio bagno di sangue), che inizia con un delitto apparentemente di poco conto: una tal Nina trovata con un colpo alla nuca vicino a una Pinta di birra in una canonica di Santa Maria de la Ciudad de Cinisellos Balsamos por los Cabellos. Una morte inspiegabile che si trasforma, a poco a poco, in un mare di terrore e in un gorgo di abiezioni. Ambientato in torbide acque e solcato da loschi figuri, ha come protagonista un uomo solo al comando, che nonostante le avversità riesce a stagliarsi sulla cresta dell’onda. Il suo nome è Colombo. Cristoforo Colombo. Scoperta l’America (che grazie a Dio non aveva ammazzato nessuno), diventa un navigato tenente della Guardia costiera Usa. Una storia molto fluida, dove i colpi di scena si infrangono sulle pagine come onde sugli scogli.

 

(2- Fine. Ora possiamo svelarvi dove potete trovare questi libri. Vi basterà arrivare in via Monte Bianco a… “Ehi… Chi siete voi?… Che ci fate qui al campo base?… Perché avete il volto coperto?… Quei tatuaggi li conosciamo… E quelle funi a che vi servono?… No! … Fermatevi… Per pietà… per pietà… Non potete freddarci qui a 8000 metri!…”. Niente paura, avete letto solo l’incipit del nuovo capolavoro che vede protagonista l’ispettore Achille Compagnoni dal titolo “Dall’indizio alla fune. La scalata a chiocciola”)