Ieri sera, lunedì 7 marzo 2016, il piccolo schermo di Rai 1 ha mandato in onda il secondo e ultimo episodio de Il commissario Montalbano 10, dal titolo “La piramide di Fango”. Vediamo che cosa è successo.Nel cuore di una notte molto piovosa un uomo in mutande sta scappando da qualcosa e da qualcuno in sella ad una bicicletta. L’uomo raggiunge un cantiere edile tentando di nascondersi all’interno di una conduttura. L’indomani viene ritrovato il suo cadavere. Sul luogo ovviamente arriva anche il commissario Montalbano (Luca Zingaretti) che ascoltando il resoconto di Fazio (Peppino Mazzotta) si convince che l’uomo ancora non identificato potrebbe essere stato colpito a morte in un altro posto tant’è che lo stesso commissario sottolinea come il colpo di pistola gli sia stato inferto prima di mettersi in sella alla propria bicicletta. Montalbano e Fazio si recano nei pressi di contrada Pizzodello ipotizzando che l’uomo potesse abitare nelle vicinanze.



Qui vi trovano una donna in compagnia del figlio che gestiscono un ristorante abusivo. Montalbano le fa delle domande assicurandole che non scatterà alcuna denuncia se si dovesse dimostrare molto collaborativa ed in effetti scoprono che la vittima si chiama Nicotera, era il contabile di una ditta edile ed era sposato con una donna tedesca di nome Inge che però sembra essere sparita nel nulla. Tornati in commissariato Montalbano viene informato da Augello (Cesare Bocci) che ha arrestato un uomo di nome Saverio Piscopo in quanto trovato con delle cocaina. Il tutto è stato avviato da una soffiata ricevuta in commissariato. A Montalbano la cosa sembra molto strana, ma per il momento si deve occupare di una giornalista di nome Gambardella che vuole parlare con lui ma lontano da occhi indiscreti. L’incontro avviene nella casa di Montalbano, con la donna che spiega di aver ricevuto nella cassetta della posta la foto del proprio figlio, chiaro atto intimidatorio dopo che lei è andata su un cantiere a fare delle domande ad alcuni muratori sui materiali usati in una costruzione pubblica già caduta dopo un solo anno dalla fine dei lavori. Montalbano consiglia la donna di andare via da Vigata insieme al figlio e soltanto dopo un paio di settimane farlo tornare a scuola ma da un’altra parte.



Montalbano intuisce che Saverio Piscopo deve essere uno dei muratori che ha parlato con la giornalista e che quindi l’hanno voluto incastrare facendogli pagare il suo sgarro e dunque si reca da un proprio collega della Narcotici il quale aveva già disposto la scarcerazione, in quanto era chiaro che l’uomo non avesse mai avuto a che fare con la droga. Tornato in commissariato, Montalbano viene a sapere da Fazio che in effetti la vittima si chiamava Gerardo Nicotera e che lavorava come contabile per la ditta Rosaspina mentre in precedenza per la ditta Primavera. Fazio fa presente come in paese si vocifera che l’avvocato Nino Barbera sarebbe l’amante della moglie. Poco dopo in commissariato arriva il padre di Nicotera il quale non sa nulla di quanto successo e siccome nelle ultime 24 ore non aveva più avuto notizie del figlio che solitamente lo chiamava due volte al giorno, si dice preoccupato. Tocca a Montalbano e Fazio dirgli la verità. Più tardi Montalbano e lo stesso Fazio si recano presso la casa della vittima dove gli agenti della scientifica stanno effettuando i sopralluoghi da cui si evince come in casa abitasse anche una terza persona, probabilmente più in là con l’età. Tornati in commissariato, ricevono la visita dell’avvocato Barbera venuto per denunciare la scomparsa dalla cassaforte della ditta edile e della sua pistola beretta.



Da quanto detto dall’avvocato sembra che l’unico ad avere la chiave della cassaforte oltre a lui fosse Nicotera per cui potrebbe averla usata per tentare di uccidere l’amante della propria moglie. Montalbano capisce che ci deve essere sotto qualcosa di molto grosso e che questo sia un tentativo di depistaggio, ma lui fa finta di aver abboccato. Nel frattempo, la situazione di Piscopo si aggrava con l’uomo che viene aggredito a colpi di arma da fuoco da un killer, che non ha potuto completare l’opera grazie all’arrivo di un solerte di un maresciallo della finanza, che ha iniziato ad aprire anch’egli il fuoco mettendolo in fuga. Sia Montalbano che Augello si rendono conto che probabilmente i killer proveranno ad uccidere Piscopo andando in ospedale dove è ricoverato, e siccome il pm non ha disposto il piantonamento della stanza decidono di fare da soli. Monta di guardia prima Augello e quindi Montalbano. Durante il turno del commissario si presentano due killer con tanto di pistola. Ne nasce uno scontro a fuoco con Montalbano che viene colpito alla testa e stordito. Nulla di grave, e Piscopo è salvo. Intanto dalle analisi della scientifica emerge che il terzo uomo presente nella casa non ha mai lasciato un’impronta digitale, cosa impossibile per una persona che vi abita da alcuni mesi se non abbia usato costantemente dei guanti.

Per Montalbano potrebbe trattarsi di un latitante, ma le ricerche non fanno emergere nessun sospettato che possa coincidere con la descrizione che si può avere in base agli abiti ritrovati nell’armadio. Intanto, si hanno notizie di un possibile ritorno in Germania di Inge ma Montalbano è convinto che si tratti di un tentativo di depistaggio. Montalbano per puro caso insieme a Fazio scopre che nel garage della villetta dove abitava Nicotera era stato costruito un cunicolo a cui si arriva azionando un sofisticato congegno e dove viene ritrovata una grossa cassaforte aperta senza nulla all’interno. Il commissario intuisce che qui c’erano i soldi che le organizzazioni malavitose locali avevano intascato per mezzo dei lavori pubblici che si erano assicurati. Dall’uomo che gestisce il ristorante Montalbano ottiene una descrizione di massima del terzo uomo presente nella casa di Nicotera, ed in particolare pare che avesse tatuato sul braccio il sole rosso. Augello ricorda che questo tatuaggio lo avesse sul braccio Morales, ed ossia un maestro nel frodare lo Stato con gli appalti.

Ora il quadro è chiaro: Morales aveva trovato un accordo tra la cosca mafiosa dei Cuffaro e dei Sinagra, per accaparrarsi un enorme appalto pubblico per la messa in opera di condutture idriche e quant’altro ed inoltre di tanti altri lavori nella provincia. L’accordo era saltato e Morales che stava gestendo da vicino il tutto nascosto nella casa di Nicotera era stato vittima di un rapimento da parte dei Cuffaro che aveva ipotizzato un tradimento. Montalbano seppur non in possesso di prove, rischiando molto a livello personale si presenta da Morales nella sua villa ben sapendo come fosse stato liberato visto che gli amici politici di quest’ultimo avevano fatto bloccare tutti i lavori pubblici dell’organizzazione, e a farlo confessare peraltro trovando i soldi che in precedenza erano nella cassaforte custodita da Nicotera.

Replica Il commissario Montalbano, puntata 7 marzo 2016: come vederlo in video streaming – È possibile vedere o rivedere la puntata de Il commissario Montalbano trasmessa il 7 marzo 2016 e dal titolo “La piramide di fango” sul web, in video streaming, grazie al servizio offerto da Rai.tv, cliccando qui.