Nel film Hardcore! Henry si risveglia in una stanza di laboratorio, di fronte a una donna che gli sta attaccando un braccio e un arto robotico. Sfortunatamente Henry non riesce a parlare e a ricordare nulla del suo passato. Ma la donna gli racconta di essere sua moglie e di averlo salvato dalla morte. In pochi minuti la trama si infittisce di mistero, mettendo in campo il malvagio Akan, mercenario con sogni di onnipotenza, una schiera di potenziali assassini e Jimmy, eccentrico personaggio multiforme che sembra giocare dalla parte di Henry.
Avvertenze: se sei donna, se non hai mai giocato a uno sparatutto o non sai nemmeno che cos’è, se soffri di mal di mare, mal d’aria o mal d’auto, stai lontano da questo film. Un esperimento cinematografico che farà scuola, interamente girato in soggettiva, attraverso due Go Pro Hero 3. 95 minuti di pura azione, vissuta con gli stessi occhi dello spettatore, a svuotare caricatori di proiettili contro orde di malvagi dall’accento russo programmati per uccidere il protagonista, che è anche un po’ te stesso. 95 minuti ininterrotti, che vedono in campo lame, pistole, fucili, bombe a mano, lanciafiamme, cannoni e carri armati. A una prima ma anche a una seconda impressione, Hardcore! (regia di Ilya Naishuller) punta tutto sulla tecnica, mirabile e virtuosa, lasciando le briciole a chi s’interessa di contenuti. Anche se una trama, se così si può dire, c’è. Ed è quell’intervallo che passa tra un agguato e un altro, una sparatoria e un’altra, una fuga e un’altra, una testa che salta e un’altra.
Coi nostri occhi vediamo talvolta le mani, talvolta le armi, talvolta il vuoto del precipizio o la furia del pavimento che scorre sotto ai nostri piedi. La visuale ruota, come fossimo in un videogioco. Call of Duty, Metal Gear, Assassin’s Creed o Far Cry sono il modello estetico di questo film spettacolare che porta lo spettatore all’interno dell’azione, replicando su schermo, per quanto possibile, l’esperienza videoludica.
Per chi vive di Playstation forse nulla di nuovo. Per chi vive di cinema, un’esperienza originale e immersiva, a tratti faticosa. Dopo un’ora e mezzo di visione traballante si esce totalmente ubriachi, in qualche modo eccitati, a tratti sorpresi per i mondi che attraversiamo, i morti che lasciamo sul campo e le “quest” che risolviamo, ma si rimane soddisfatti del fragoroso intrattenimento che rispetta le promesse: azione, adrenalina, brutalità e anche molta ironia. E, a ben vedere, non c’è solo la forma. Rimane il gusto per la citazione cinematografica, la suggestiva ricostruzione di molti ambienti e la folle e sboccata personalità di alcuni personaggi.
Hardcore! è un esperimento riuscito. Puoi amarlo, e anche odiarlo, ma difficilmente ne rimarrai indifferente. Se non hai ancora capito se questo film faccia o meno per te, vai a vederti il video musicale “Bad motherfucker”, realizzato dallo stesso Naishuller, che è anche leader del gruppo punk Biting Elbows. Troverai un piccolo assaggio di “gustosa” ironia splatter.