Tra gli ospiti della serata di Che Tempo che Fa c’è stato anche l’ex Presidente del Consiglio Enrico Letta. Vi segnaliamo quanto detto nel corso della settimana dallo stesso Letta sul referendum sulle Trivelle e sulle riforme costituzionali: “Trovo sia un fatto positivo che si stia arrivando al completamento della riforma del bicameralismo. Si è sempre guardato al bicameralismo come ad un problema delle istituzioni: il fatto che, tra mille difficoltà, pur con una riforma perfettibile, si sia riusciti a cambiare, è positivo”. Sul referendum sulle trivelle invece Letta non è concorde con il Premier preannunciando di voler andare a votare con un no.
Stasera l’ex presidente del consiglio Enrico Letta sarà ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa, in onda su Rai 3. Enrico Letta nasce a Pisa nel 1966 da padre professore all’Università cittadina e dalla madre Anna Banchi. Famiglia molto importante la sua, dato che lo zio Gianni è fra i principali collaboratori di Berlusconi, mentre il cugino Giampaolo è l’ad di Medusa Film. La sua famiglia è originaria della provincia dell’Aquila, dove suo nonno esercitava la professione di avvocato nei primi del Novecento. Il giovane Enrico trascorre alcuni anni dell’infanzia a Strasburgo, per poi completare gli studi a Pisa laureandosi in Scienze politiche. Dopo un primo matrimonio conclusosi dopo pochi anni, Enrico Letta si lancia nella carriera politica come presidente dei Giovani Democristiani europei, poi passa sul finire del secolo a vicesegretario del Partito Popolare italiano.
La prima grande chiamata arriva durante il governo D’Alema: Letta è nominato ministro per le politiche comunitarie, successivamente Ministro dell’Industria, del commercio e dell’artigianato con il governo Amato II. Nel 2004 alle elezioni europee è stato eletto parlamentare nella lista Uniti nell’ulivo, ma abbandona l’incarico nel 2006 per ritornare in campo nazionale come sottosegretario del Consiglio dei Ministri durante il governo Prodi. Letta intanto sposa in seconde nozze Gianna Fregonara, giornalista de Il Corriere Della sera. Dal 2007 Enrico Letta diviene uno dei 45 membri del comitato nazionale del PD e si candida alla segreteria del partito, ma il ruolo viene poi affidato a Walter Veltroni. Dal 2008 al 2009 è anche Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali nel governo ombra dello stesso Veltroni, per poi diventare vicesegretario nazionale del Partito Democratico fino al 2013 con Bersani a segretario. Nello stesso anno riceve l’incarico di capo del governo da Giorgio Napolitano, il presidente della repubblica.
Nel giro di 3 giorni, fra il 24 ed il 27 aprile, Letta forma il 62° governo della Repubblica italiana con 21 ministri. Nomina come vicepresidente Angelino Alfano, segretario nel Popolo della Libertà. La sua prima partecipazione al G8 è a giugno in Irlanda del Nord. Dal 28 settembre, però, su ordine di Silvio Berlusconi, i ministri del PDL all’interno del governo si dimettono aprendo una crisi di governo che, però, viene risolta con la fiducia delle Camere. Dal febbraio 2014, però, su impulso del nuovo segretario del PD Matteo Renzi, la direzione nazionale dello stesso partito chiede le dimissioni del premier, che vengono consegnate al Capo dello Stato il 14 febbraio. Dal 2015 Letta si è dimesso anche da deputato dopo aver votato contro la legge elettorale dell’Italicum. Da questo momento decide di intraprendere la carriera di insegnante universitario e va a Parigi per dirigere la Scuola di Affari internazionali nell’istituto di studi politici parigino.