Andiamo a scoprire un paio di notizie sul film in onda oggi su Rai 3 alle ore 17.05, In nome del popolo sovrano. L’indimenticato Nino Manfredi recita in tutti e tre i film che compongono la trilogia: nel primo interpreta il mitico poeta Pasquino, nel secondo il Monsignore Colombo da Priverno, nel terzo Angelo Brunetti Ciceruacchio, un popolano che abbraccerà la causa rivoluzionaria. Jacques Perrin è un attore francese: per interpretare il ruolo di Frate Ugo Bassi è stato doppiato da Massimo Ghini. La Repubblica Romana è durata solo una manciata di mesi: dal febbraio al luglio del 1849.



La pellicola in onda oggi su Rai 3 alle 17.05 è un film del 1990, diretto da Luigi Magni: In nome del popolo sovrano, ambientato durante un glorioso capitolo del Risorgimento italiano, può vantare un cast composto da grandi artisti: Alberto Sordi, Nino Manfredi e Jacques Perrin sono solo alcuni di questi. Altri nomi celebri coinvolti sono quelli di Luca Barbareschi, Elena Sofia Ricci, Massimo Wertmüller e Roberto Herlitzka. In nome del popolo sovrano è l’ultimo capitolo di una trilogia diretta da Luigi Magni e inerente il rapporto tra il papato ed il popolo romano. I primi due episodi furono, invece, Nell’anno del Signore e In nome del Papa Re.



Il conte Pellegrino Rossi, primo ministro dello Stato Pontificio sotto il papato di Pio IX, viene accoltellato la mattina del 15 novembre 1848 sulla scalinata del Palazzo della Cancelleria. Il suo assassino è un rivoluzionario che anela l’unità d’Italia. Questo luttuoso evento fa capire a papa Mastai Ferretti (Gianni Bonagura) che è meglio cambiare aria per la sua stessa incolumità: si risolverà a ritirarsi in esilio a Gaeta in attesa di giorni migliori. Le sommosse popolari porteranno all’insediamento della Repubblica Romana guidata da Giuseppe Mazzini e da Carlo Bonaparte. Dopo qualche mese troviamo la Città Eterna sotto assedio: la storia ci insegna come le truppe francesi capitanate da Napoleone III fossero giunte per salvaguardare il papato e lo Stato pontificio dall’ondata sovversiva. I protagonisti della nostra vicenda sono la marchesina Cristina Arquati (interpretata da Elena Sofia Ricci), fervente passionaria schierata dalla parte della Repubblica nonostante le sue nobili origini. Ciò non rende molto felice il marito, Eufemio (Massimo Wertmüller): lo sconforto è reso ancora più pungente dal fatto che la giovane nobildonna si sia innamorata dell’idealista ufficiale garibaldino Giovanni Livraghi (Luca Barbareschi). Ancor più contrario e scandalizzato è il vecchio marchese Arquati (l’immenso Alberto Sordi): questo aristocratico è un Gattopardo ‘ante litteram’. Per lui lo ‘status quo’ deve essere mantenuto sempre e comunque. A contrapporsi a questo personaggio estremamente conservatore c’è il frate Ugo Bassi (interpretato da Jacques Perrin), un membro del clero favorevole al progresso dello Stato pontificio. Purtroppo, come spesso accade nelle migliori imprese, gli sforzi dei rivoluzionari si rivelano essere vani: difficile per loro riuscire a mettersi d’accordo su quali siano le vere priorità della neonata Repubblica Romana. Questa debolezza offre all’esercito francese un varco per distruggere le forze garibaldine: i rivoluzionari saranno costretti a fuggire. A Roma tornerà, come prevedibile, il potere papale. Anche Cristina fuggirà per raggiungere Giovanni Livraghi: purtroppo il soldato verrà catturato e fucilato sul posto. Il marchesino Eufemio, nonostante odiasse l’amante della moglie, resterà molto scosso da questa situazione e deciderà di arruolarsi nell’esercito piemontese.

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