Sono tutte positive le ultime critiche ricevute dall’attore Stefano Accorsi per l’interpretazione di Loris, il protagonista di Veloce come il vento del regista Matteo Rovere. Saltano all’occhio i cambiamenti fisici che ha dovuto affrontare l’artista, ospite questa sera a Che fuori tempo che fa di Fabio Fazio. In un’intervista rilasciata a Quotidiano.net, Accorsi ha affermato di aver colto la palla al balzo dopo aver letto il copione in quanto “mi sono subito detto, è uno di quei film che capitano di rado, sia per il personaggio sia per la qualità della scrittura“. Riuscire ad interpretare Loris non è stato affatto facile e l’attore ha dovuto perdere 12 kg. “Ho smesso di guardare la bilancia“, afferma, “perché mi impressionava. A un certo punto avrei dovuto smettere di dimagrire, e invece continuavo a perdere peso. La dieta brutale, in un programma fissato con un dietologo, ho dovuto farla prima delle riprese, altrimenti non avrei avuto le energie per girare“. 



Nel film prossimo all’uscita Veloce come il vento, del regista Matteo Rovere, troveremo l’attore Stefano Accorsi nei panni di Loris. Un ruolo indubbiamente difficile che ha portato l’attore oggi ospite a Che fuori tempo che fa a dover intraprendere anche una forte trasformazione fisica. Il protagonista è infatti un ex pilota di Rally ed oggi tossicodipendente dal fisico emaciato e lo sguardo spento. Dopo anni lontano dalle corse, Loris ritorna in città in occasione della morte del padre ed assieme alla sorella Giulia, a sua volta pilota, dovrà vincere il Gran Turismo per riuscire a salvare l’azienda di famiglia. In un’intervista su Repubblica, Stefano Accorsi ha affermato di aver trovato numerose difficoltà nel vestire i panni di Loris. E’ un personaggio al di fuori delle linee conosciute dall’attore e per cui ha dovuto lavorare duramente. “Abbiamo fatto incontri e letture, lavorato sul dimagrimento, capelli, denti, tatuaggi. Poi siamo stati tutti in ritiro per provare le scene clou, e guidato macchine nei circuiti di tutta Italia. Una preparazione lunga e coinvolgente”. E’ stata un’avventura sorprendente per Stefano Accorsi, anche perchè ha potuto usare il proprio dialetto emiliano romagnolo. Loris ha rappresentato una sorta di liberazione per l’attore, specialmente perché “a Vallelunga andavo in giro come Loris e non solo la gente non mi riconosceva, ma mi stava anche alla larga. La maschera di Loris mi ha permesso di essere invisibile come attore, mi ha liberato”.



Ci attendono ancora tanti ospiti questa sera, sabato 2 aprile 2016, a Che fuori tempo che fa, la trasmissione di Rai 3 condotta da Fabio Fazio. Il celebre conduttore è rinomato per i volti noti che riesce a chiamare nel suo salotto e fra i diversi nomi di oggi, troviamo anche Stefano Accorsi. Attore bolognese, Accorsi è la prova che una pubblicità di un gelato possa in realtà mettere in luce doti inaspettate di recitazione. Sono ormai passati gli anni in cui il suo “du gust is megl che uan” era diventato un tormentone ed oggi, a riprova della sua bravura, è ricordato di più per la presenza nel film Radiofreccia di Luciano Ligabue o Jack Frusciante è uscito dal gruppo della regista Enza Negroni. Sono davvero tante le pellicole di successo ed i progetti in cui lo abbiamo visto all’opera. Accorsi è in grado di attirare a sé generazioni di telespettatori, riuscendo ad assumere diversi ruoli e generi. Lo possiamo trovare infatti nei panni drammatici, ma anche in vesti più scanzonate. Versatile e di grande impatto televisivo, Stefano Accorsi sarà di nuovo nelle grandi sale il 7 aprile prossimo con il nuovo film di Matteo Rovere “Veloce come il vento“. Una grande evoluzione a livello interpretativo che in parte conferma le doti che il pubblico italiano ha già potuto apprezzare in lui. In quest’ultima pellicola, Stefano Accorsi interpreta Loris, un ex pilota di rally piombato nel mondo della droga. Ancora una volta, l’attore ci attira con note drammatiche verso un retroscena del mondo dei motori. 



Stefano Accorsi nasce a Bologna il 2 marzo del 1971 e trascorre la propria infanzia a Budrio, un paese della provincia. Dopo il diploma scientifico, si iscrive subito alla Scuola di Teatro Alessandra Galante Garrone di Bologna, dove muove i primi passi verso una strada che lo porterà al successo. Nella sua vita privata ci sono due grandi amori: il primo ha avuto vita dal 2003 al 2013 grazie al matrimonio con l’attrice francese Laetitia Casta, mentre il secondo nasce il 24 novembre scorso, quando lo troviamo invece all’altare con Bianca Vitali. Dal primo matrimonio nasce Orlando nel 2006 e tre anni dopo Athena. È con il film Fratelli e sorelle che ha inizio la sua carriera professionale, in seguito alla risposta ad un annuncio di Pupo Avati su Il Regno del Carlino. Nel 1993, Stefano Accorsi entra a far parte della Compagnia del Teatro Stabile di Bologna, ma inizia a diventare un volto noto della televisione nel 1994, grazie agli spot pubblicitari con il gelato Maxibon. L’anno successivo collabora con gli 883 prendendo parte al videoclip Una canzone d’amore. Il film del 1996 Jack Frusciante è uscito dal gruppo rappresenta in assoluto il suo primo grande successo che lo porta, nel 2001, nel cast de L’ultimo bacio e Santa Maradona. Nel 2005 è il Commissario Nicola Scialoja nel film Romanzo criminale e nel 2007 recita nel film drammatico Saturno contro. Sono solo alcune delle pellicole che portano in alto il suo nome che continua a diventare sempre più noto, anche grazie a Baciami ancora (2010), La vita facile (2011) e Il clan dei camorristi, una fiction del 2013. Due anni dopo lo ritroviamo invece nella serie televisiva 1992, ma Stefano Accorsi non si limita alle interpretazioni per il piccolo schermo. Lo toviamo infatti anche nei cortometraggi Un giorno ideale per i pescibanana, Une nuit dans Paris ed Io non ti conosco. Nel 2015 lo ritroviamo anche nelle vesti di doppiatore per il film d’animazione Il piccolo principe. Undici le sue apparizioni teatrali: La Maddalena lasciva e penitente, Gli innamorati del teatro comico, Sei personaggi in cerca d’autore, Fagiolino e Biavati caduti dalle nuvole, Ista laus pronativitate et passione domini, Le donne curiose, Naja, Il dubbio, Orlando furioso, Giocando con Orlando e Decamerone. Le sue doti artistiche e lo spessore dei suoi personaggi, quasi cuciti addosso, lo portano infatti ad ottenere sei premi: un David di Donatello nel 1999, un Nastro d’argento nel 2001, Miglior Interpretazione Maschile alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2002, un Globo d’oro nel 2001 e due Ciak d’oro nel 1999 e nel 2001.