Ospite a Che fuori tempo che fa da Fabio Fazio, lo Chef Simone Salvini parlerà certamente della polemica che lo vede coinvolto a causa del suo intervento alla mensa dei poveri dell’Antoniano di Bologna. La sua presenza, cita Bologna Today, era dovuta più che altro a rilanciare i piatti della solidarietà, rivisitati in chiave salutista. Alcuni senzatetto non hanno gradito le alternative proposte dallo Chef crudista, tanto da prendere una decisione forte: “Noi a questo punto torniamo in strada, abbiamo bisogno della carne”. Il re del fingerfood vegetale, riportato alla ribalta mediatica grazie all’imitazione di Maurizio Crozza, ha subito quindi un grosso flop. Secondo quanto ha riportato Repubblica, il malcontento sarebbe in realtà solo di qualcuno, mentre la maggior parte degli utenti ha dimostrato di apprezzare le scelte vegetali di Chef Salvini. Che si tratti di un evento eccezionale, lo ha confermato anche il direttore dell’Antoniano Fra Caspoli che sottolinea:”I nostri ospiti hanno una percezione dell’alimentazione diversa dalla nostra. Il cibo per loro serve a vincere la fame, mentre quello che vorremmo proporgli è una dieta equilibrata e variegata”.
Ci sarà anche Simone Salvini tra gli ospiti della prossima puntata di Che fuori tempo che fa, in onda sabato 30 aprile. Lo chef toscano avrà così la possibilità di discutere del clamoroso caso di cui è stato protagonista nei giorni passati, quando la sua cucina vegana è stata bocciata da una parte degli utenti della mensa che l’Antoniano di Bologna riserva ai poveri. La contestazione mossagli dai poveri della Mensa dell’Antoniano trae origine in particolare dal fatto che nei menù da lui predisposti manchi la carne, reputata invece essenziale dagli utenti della struttura Lo stesso Salvini ha accolto con estrema educazione le critiche in questione ricordando come stia lavorando al fine di preparare cibi di origine vegetale che siano in grado di risultare sani e nutrienti.
Simone Salvini è nato a Firenze nel 1969 e ha studiato Lettere e Filosofia presso l’ateneo cittadino prima di conseguire un dottorato in “Psicologia a indirizzo storico con specializzazione Ayurvedica” a Pisa. Nel frattempo aveva però già iniziato le sue intense frequentazioni con la cucina, una passione coltivata sin da bambino, quando aveva preso l’abitudine di frequentare pasticcerie e pastifici cittadini. Nel 2000 ha deciso di recarsi a Dublino, ove ha iniziato a lavorare con alcune realtà vegetariane irlandesi, per poi spostarsi in India, tra New Delhi e il Punjab, ove ha avuto modo di curare e affinare la sua conoscenza della cucina ayurvedica. Tornato in Italia nel 2005 ha iniziato a lavorare a Milano, presso Joia, un locale gestito da Pietro Leemann, in cui ha avuto modo di dare vita ad una serie di piatti a carattere vegetariano premiati dalla stella della Michelin, rimando nel ristorante meneghino per sei anni. Nel 2008 ha inoltre assunto la funzione di docente nei corsi organizzati dagli alberghi del capoluogo lombardo, oltre a lavorare in qualità di formatore dei cuochi impegnati presso il Parlamento.
A partire dal 2011 ha iniziato una proficua collaborazione con l’Istituto Europeo di Oncologia diretto da Umberto Veronesi, oltre a dirigere corsi di cucina vegetariana per altri enti e strutture preposti allo sviluppo di questa particolare sezione culinaria. La sua fama è quindi diventata sempre più vasta, tanto da spingere la casa editrice Mondadori ad affidargli l’incarico di scrivere un libro, pubblicato nel 2012, “La cucina vegana”, salutato da ottimo riscontro di vendite, seguito nell’anno successivo da “I dolci della salute”. La sua ultima fatica letteraria, appena uscita nelle librerie, è “La mia vita in verde”, un testo in cui Simone Salvini ha raccontato sé stesso e il suo percorso professionale. Nel 2014 ha allargato il suo raggio di azione a Roma, ove ha lavorato all’avvio del nuovo ristorante OPS, mentre l’anno successivo lo ha visto tra i protagonisti di Expo, nel corso del quale ha organizzato il padiglione di Alcenero, di cui è Chef Ambassador. La sua notorietà presso il grande pubblico è stata notevolmente incrementata dalle imitazioni di Maurizio Crozza, che lo ha eletto tra i suoi tanti bersagli. Imitazioni prese con grande sportività dallo chef fiorentino, il quale ha affermato di essersi divertito molto, anche in considerazione della stima nutrita per il comico ligure, da lui considerato un gigante.