Esce oggi in sala ”Che cos’è un Manrico”, un documentario che racconta la storia di un ragazzo affetto da distrofia muscolare e che vive da sempre sulla sedia a rotelle. Andiamo a seguire la sua toccante storia, di un ragazzo forte nell’anima e con la voglia di darsi da fare nonostante i problemi. Manrico è davvero un ragazzo straordinario che grazie solo alla parola e a pochi piccoli gesti vive la sua quotidianeità. Già dal trailer si possono capire molte cose e si può scoprire un personaggio di cui vi innamorerete subito. Clicca qui per il video del trailer.



Nelle migliori sale cinematografiche farà il proprio esordio oggi, giovedì 7 aprile, il film di genere documentario, Che cos’è un Manrico diretto dal regista Antonio Morabito che ne ha scritto sia il soggetto cinematografico che la relativa sceneggiatura. Il film è stato prodotto dalla casa cinematografica della Ilapalma e distribuito ai botteghini di tutta Italia dall’Istituto Luce Cinecittà. La pellicola è stata montata da Stefano De Santis, ha una durata di circa un’ora e 17 minuti. 



La storia narra di Manrico, un ragazzo di trenta anni con una grave patologia, è affetto da distrofia muscolare che lo ha costretto a vivere su di una sedia a rotelle e con una gravità della malattia tale da fargli muovere a fatica oramai solo la testa e i pollici. Manrico purtroppo è rimasto anche orfano dei propri genitori, vive però con sua nonna che da sempre si occupa di lui, ma che ora a causa della propria età un po’ avanzata, non riesce a provvedere alle sue esigenze. Per questo motivo, il ragazzo viene aiutato da numerosi operatori sociali e dai volontari. La vita di Manrico, però non è stata sempre così, il ragazzo infatti in un passato neanche tropo lontano era stato un giocatore di hockey sulla sedia a rotelle, si era poi cimentato anche nel canto pur risultando alquanto stonato e poi aveva deciso di impegnare il proprio tempo su internet, in particolare frequentando assiduamente i più conosciuti social network. La personalità ed il carattere di Manrico, in seguito a questa grave malattia non ha subito molti cambiamenti, il ragazzo sa essere arrabbiato e sorridente allo stesso tempo, ironico e provocatorio, sarcastico ma anche molto sensibile ed incisivo. Manrico però non è solo questo. Inizia a questo punto della narrazione un viaggio di sette giorni di Manrico ed il suo operatore nel centro di Roma nel pieno dell’estate, passando le giornate a fare giri nel cuore della città capitolina a bordo di una carrozzina a motore, provando a fare slalom tra le automobili, fermandosi ai vari bar, nei ristoranti cinesi, persino a San Pietro e a Campo Dei Fiori ad apprezzare i suonatori di strada, per poi ritornare là dove tutto è cominciato ad assistere come spettatore ad una partita della propria squadra di hockey tra tanti altri ragazzi come lui.

Leggi anche

Zeudi Di Palma, choc al Grande Fratello: “Toccata sotto le coperte”/ Lei piange, la regia censura