È stato un grande successo quello di Felicia Impastato, il film per la tv andato in onda ieri sera: nonostante la concomitanza con Gomorra 2 – La serie, la pellicola sulla madre di Peppino Impastato ha infatti registrato ottimi ascolti. Non poteva esserne più felice Andrea Fabiano, il direttore di Rai Uno, che su Twitter ha voluto ringraziare tutti i telespettatori che hanno visto il film: “Grazie ai 6,9 milioni di italiani (27% di share) che ieri hanno rivissuto o scoperto la storia di #feliciaimpastato su @RaiUno”. Fabiano ha commentato anche la straordinaria interpretazione di Lunetta Savino: “Una grandissima #lunettasavino interpreta una straordinaria e coraggiosa donna, #feliciaimpastato”. Clicca qui per vedere i tweet.

Il grande successo della fiction Felicia Impastato ha fatto riemergere il ricordo di Peppino Impastato, giornalista, scritto ma soprattutto nemico della mafia che fu ucciso lo stesso giorno in cui morì Aldo Moro ovvero il 9 maggio del 1978. A ricordare la figura di Peppino Impastato è il fratello Giovanni che, nel presentare la fiction magistralmente interpretata da Lunetta Savino, ha detto: “E’ una storia per i giovani. È ancora forte in me il ricordo di quando mia madre puntò il dito contro Badalamenti e credo che sia importantissimo trasmettere il suo messaggio alle nuove generazioni. Sono davvero contento che il percorso di impegno civile continui e penso che raccontare così una storia come quella di mia madre possa emozionare tantissimo e quindi arrivare ai più giovani”.

Felicia Impastato è stato un grandissimo successo di Raiuno e di Lunetta Savino che, ancora una volta, ha dato prova di essere una grande attrice. Proprio la Savino, sul personaggio che ha interpretato, ha rilasciato alcune dichiarazione rivelando il modo in cui è riuscita a calarsi nei panni di quella che è stata una vera donna coraggio. “Ho amato subito Felicia. Ho visto tutte le videointerviste che le sono state fatte per cogliere di lei ogni dettaglio. Ed ho fatto miei gli atteggiamenti e i modi di parlare come il suo personalissimo modo di dire “sì” e la luce ironica nello sguardo per raccontarla al meglio. Felicia, diversa da ogni siciliana contemporanea a lei, è stata un esempio forte per tutte le donne, perché parlava con chiarezza, senza vergogna. Nonostante il suo linguaggio fosse quello di una donna che aveva raggiunto solo la quinta elementare, arrivava dritta al punto, grazie alla sua grandissima intelligenza”, ha detto l’attrice.

Come tutte le fiction dedicate ad argomenti forti e reali, Felicia Impastato, il film tv interpretato da Lunetta Savino che racconta il coraggio della madre di Peppino Impastato, ucciso dalla mafia nel 1978, ha conquistato il pubblico italiano. A seguire la storia di Felicia Impastato sono stati 6.871.000 telespettatori con il 26,98% di share. Ascolti boom per il film tv che è riuscito ad emozionare il pubblico raccontando la realtà dei fatti. Una storia forte, come tante altre che, a partire dagli anni 70’, hanno sconvolto l’Italia. Quella di Felicia Impastato non è solo la storia della lotta contro la mafia ma è anche quella di una donna, capace di fare di tutto pur di onorare la memoria del figlio e, soprattutto, di lottare contro un’organizzazione senza scrupoli per difendere la sete di giustizia del proprio figlio. Un impegno sociale, quello della Rai, che è stato particolarmente apprezzato dai telespettatori.

Ancora una grande interpretazione quella di Lunetta Savino che è riuscito a far rivivere il coraggio di Felicia Impastato, una madre che, con determinazione, è riuscita a far emergere la verità sulla morte del figlio Peppino. La fiction ha toccato il cuore dei fans che, sui social, hanno applaudito la bravura dell’attrice, capace di calarsi perfettamente nei panni di Felicia Impastato senza cadere nella retorica. “Grandissima interpretazione di Lunetta Savino”, “Non mi capitava di piangere così per una fiction. Grandissima Lunetta Savino!”, “Dovete scrivere sul giornale: A Giuseppe Impastato l’ha ammazzato la mafia”. Quando la Rai fa cose belle. Meravigliosa Lunetta Savino”, “Ah dimenticavo! Ho visto Felicia Impastato e confermo. Lunetta Savino è una grande attrice”, “Mi sono emozionata a guardare il film su Felicia Impastato l’interpretazione di Lunetta Savino è stata magnifica, complimenti a tutti”, scrivono i fans.

La bravura di Lunetta Savino non si discute ma nei panni di Felicia Impastato, l’attrice ha dato prova, ancora una volta, del suo grandissimo talento. Invecchiata e calata perfettamente nei panni della coraggiosa donna, Lunetta Savino ha dato nuovamente vita ad una delle prime donne che, senza paura, ha saputo combattere contro la mafia per difendere la memoria del figlio Peppino. Drammatica, ironica, addolorata e con tanta voglia di scoprire la verità: la Felicia Impastato di Lunetta Savino è stata tante donne in una. Un’interpretazione che ha strappato gli applausi del pubblico che, dopo averla vista in tanti ruoli, hanno apprezzato il modo in cui ha portato in scena il coraggio di una madre. Una grande interpretazione, dunque, quella dell’attrice che, seppur pugliese, è riuscita a recitare anche in siciliano.

La fiction dedicata a Felicia Impastato è stata un vero e proprio evento nella stagione televisiva di Rai 1. La trama ha ripercorso, attraverso un abile flash back, gli anni di lotta e il dolore di una madre, determinata più che mai a far luce sulla morte misteriosa di suo figlio, Peppino Impastato. Il percorso della protagonista rappresenta una svolta nel clima della Sicilia di quegli anni, fortemente caratterizzato da silenzi e omertà. E mentre tutti chinavano la testa di fronte alla prepotenza, lei faceva il nome dell’assassino di suo figlio, un pericoloso Boss locale. È stato il suo coraggio, infatti, a tener testa alla mafia, coraggio che le ha consentito di urlare a gran voce il suo bisogno di giustizia proprio mentre tutti le consigliavano di tacere. Ma la legge, come spesso accade, percorre strade tortuose che raramente conducono alla verità. La donna, infatti, si è dovuta scontrare con omissioni e depistaggi, frutto di disegni criminali, determinati a non fare emergere la realtà dei fatti. La storia si incrocia inoltre con la morte di Rocco Chinnici, il magistrato che ha lottato assieme a Felicia Impastato per scoprire la verità, morto per mano di Cosa Nostra nel luglio del 1983. Solo quando Franca Imbergamo, molti anni dopo, ha preso in mano le indagini, Felicia Impastato è riuscita a portare la vicenda di suo figlio in tribunale e a puntare il dito contro il mandante dell’omicidio, cosa che le ha permesso di ottenere la tanto agognata giustizia. Lunetta Savino ha prestato il volto alla protagonista di questa vicenda, riuscendo a entrare nel personaggio in maniera emozionante e cogliendo quelle sfumature nei gesti e nelle parole che hanno reso Felicia Impastato un simbolo nella lotta alla mafia. La fiction di Rai 1 ha raccontato al pubblico una vera e propria pagina di storia del nostro paese, mostrando la determinazione e il coraggio di una piccola donna che ha scelto di non piegarsi di fronte alla criminalità e di diventare un esempio di legalità per le generazioni future. 

La passione che Felicia Impastato mette nella ricerca della verità spaventa gli adulti ma attira i bambini, che vorrebbero passare del tempo con lei contro il parere dei loro genitori. Arriva il giorno del matrimonio di Giovanni, ma la donna decide di non partecipare alla cerimonia. Il giudice Rocco Chinnici, dopo aver incontrato una studentessa decisa ad intervistarlo, convoca la famiglia di Peppino: è convinto che il ragazzo sia stato ucciso ed è determinato a scoprire la verità. Felicia Impastato porta sulla sua scrivania tutte le prove raccolte, poi fa il nome dell’assassino di suo figlio, il boss Gaetano Baldamenti. Peppino, spiega Giovani, è stato ucciso a causa delle sue inchieste alla radio, ma dei suoi scritti non è rimasto nulla. Intanto la mafia prende di mira il cane della famiglia, che viene ritrovato in fin di vita. Chinnici indaga su quanto fatto dalle forze dell’ordine, ma dalle carte non risultano particolari rilievi, nessun riferimento alla casa rurale, niente di niente. Ma la sua auto esplode e il magistrato perde la vita. In seguito alla morte di Chinnici, Felicia Impastato scopre che l’inchiesta deve essere archiviata: non ci sono prove per incastrare il boss. Poco tempo dopo, però, Baldamenti viene arrestato con altre accuse, ma questo non servirà ad avere da lui una confessione. Felicia è a pezzi e piange battendo forte i pugni sulla sua testa, poi cade a terra. La donna entra in coma a causa di due ematomi sulle tempie. Felicia sa che non può morire, prima deve far condannare di chi ha ucciso suo figlio. È il 1990. Un ragazzo entra in casa di Felicia: è il bambino, oggi uomo, che voleva passare del tempo con lei. La donna apre le porte di casa sua a lui e ai suoi studenti per parlare della necessità di contrastare la mafia. Intanto, in carcere un mafioso si pente e fa i nomi di mandanti e esecutori, il fascicolo finisce sulla scrivania della studentessa di Chinnici che intanto ha fatto carriera. La donna comincia a interrogare tutti i protagonisti fino a quando un altro mafioso si pente. Felicia Impastato viene convocata dal PM, è tutto pronto per il processo. Si ritorna al 2000, a Palermo, Felicia deve riconoscere il volto del boss e lo fa con sicurezza, punta un dito ed esclama: “Tu hai ammazzato mio figlio!”.

Felicia Impastato, poco dopo l’attentato, raggiunge il boss Gaetano Baldamenti e gli dice di non avere paura di lui. Poi si reca in caserma per spiegare ai carabinieri che suo figlio non era un terrorista: è stato ucciso. Il maresciallo cerca di procedere con cautela, ma per Felicia sono stati i mafiosi. Intanto una lettera ritrovata in camera di Peppino parla di suicidio, ma sua madre è certa di conoscere il nome del mandante. Tutti i giornali riportano la verità dei carabinieri, ma lo zio di Peppino non la pensa come loro, lui è un mafioso e crede che Peppino sia stato ucciso per uno sgarro contro la famiglia. Felicia, però, non vuole vendetta né morti, solo giustizia. La donna si affaccia dal balcone, abita a pochi metri dal boss, accende la radio e sorride fino a costringere il suo nemico a rientrare in casa. Giovanni, intanto, comincia a indagare partendo proprio dalla cascina e dai binari. Poi incontra un professore per chiedere il suo aiuto e lui accetta. Il luminare scopre che, a causa delle mani intatte del cadavere, non può trattarsi di un attentato. E poi c’è quel sangue. Felicia impastato si unisce al gruppo di suo figlio. Si recano tutti in spiaggia dove la donna chiede agli amici di Peppino di parlarle di lui e del suo modo di vivere al di fuori dall’attività politica. Intanto i ragazzi le spiegano che c’è la possibilità di costituirsi parte civile contro l’assassino di Peppino. Un esposto potrebbe consentire alle indagini di proseguire ma la donna decide che sarà lei a firmare la denuncia e ordina a suo figlio di non dire più neanche una parola sulla questione. Il ragazzo non ci sta, ma poi, nella rabbia, decide di farsi da parte. Felicia Impastato, dopo aver preso le redini delle indagini, incontra dei giornalisti che vogliono scrivere la verità su suo figlio. La donna racconta loro la sua storia, ma in seguito alla pubblicazione riceve delle minacce. Felicia Impastato non si rassegna e se la prende con i suoi concittadini omertosi, che le consigliano di abbassare la testa e tacere.

Sta iniziando in questi istanti l’attesissima serata dedicata alla memoria di Felicia Impastato, la madre che per anni si è battuta affinché la verità sulla morte di suo figlio Peppino potesse venire a galla. Lunetta Savino presterà il volto alla protagonista per un film che è un vero e proprio evento della stagione televisiva di Rai 1. Anche il pubblico sui social network ha iniziato già da un po’ a commentare lo straordinario coraggio di questa madre e la scelta di realizzare una fiction proprio su di lei. Ecco alcuni tweet lasciati dagli utenti: “Mi sa che stasera, per la prima volta, vedrò una Fiction in tv #FeliciaImpastato”, “Ma che grande storia quella di #FeliciaImpastato Letta su internet la guarderò stasera @RaiUno”, “#Raiuno Stasera io sto con Felicia Impastato”. “Donna di coraggio, senza paura la madre di #PeppinoImpastato @RaiUno”. Felicia Impastato era una donna coraggiosa, che apriva le porte ai giovani per condividere con loro la sua forza. E di certo stasera saranno in molti a non perdere questa pagina di storia italiana.  Palermo, anno 2000, una donna si fa strada in tribunale. È Felicia Impastato. Acciaccata, la donna si avvicina al banco dei testimoni per rispondere alle domande. Racconta la storia di suo figlio, il suo percorso di studi e i suoi interessi. “Parlava alla radio. Parlava sempre contro la mafia”, dice lei, “contro Gaetano Badalmenti”. “Mio figlio era contro la mafia!”. Il racconto parte dal lontano 1978, quando suo figlio Peppino non si presentò a cena. La sua auto, infatti, venne raggiunta da una misteriosa vettura. A cena, Giovanni, l’altro figlio di Felicia, annuncia la sua intenzione di sposarsi, proprio mentre qualcuno stava malmenando suo fratello. Il giorno seguente i carabinieri entrano per un ordine di perquisizione in casa Impastato, poi portano via l’altro figlio per interrogarlo sulle presunte attività terroristiche di Peppino. Una bomba, infatti, è esplosa nella notte sui binari e le forze dell’ordine sospettano proprio di suo fratello. A testimonianza di ciò, il maresciallo mostra a Giovanni gli occhiali di Peppino, morto in seguito all’esplosione. Felicia è una donna distrutta. Poco lontano dal luogo, in una vecchia cascina, vi sono delle tracce di sangue…

Una curiosità legata al film Felicia Impastato è stata fornita da Giovanni Impastato, figlio di Felicia e fratello di Peppino. L’uomo è stato intervistato dal quotidiano La Repubblica in merito alla produzione di questo film sulla madre e si è detto soddisfatto dato che offrirà al pubblico l’opportunità di conoscere la storia di Felicia e Peppino Impastato, un messaggio importante soprattutto per le nuove generazioni. Franca Imbergamo (la giovane magistrato che raccolse l’inchiesta dopo la morte di Chinnici) sempre sul quotidiano La Repubblica, ha, invece, ricordato la figura di Rocco Chinnici, il primo magistrato a credere che nell’omicidio di Peppino Impastato era coinvolta non soltanto la mafia. «Chinnici è uno degli eroi italiani di cui si parla poco: era un grande uomo. Quando per primo disse che quello di Impastato era un omicidio di magia, qualcuno nelle istituzioni rispose che aveva riaperto quell’indagine per accreditarsi presso una certa sinistra. E la cosa peggiore è che lo disse dopo che Chinnici era stato fatto saltare per aria». Un uomo incredibile, colui che diede vita al primo pool Antimafia con Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, gli eroi antimafia che tutti ricordano: ma fu Chinnici ad unirli e la sua morte, avvenuta purtroppo come i due magistrati ma in anticipo di qualche anno, rappresentò uno dei momenti più drammatici della recente storia della repubblica italiana e non solo della Sicilia.

Sono state girate a Palermo e a Cinisi le scene del film Felicia Impastato, in onda stasera su Rai 1. Il film ha come protagonista Lunetta Savino nei panni della madre di Peppino Impastato, il giornalista vittima della mafia siciliana. Il magistrato Franca Imbergamo ricorda così Felicia Impastato, come riportato da Il Fatto Quotidiano: “Il messaggio di Felicia è bellissimo: quella donna ha sempre cercato giustizia e ha saputo distinguerla dalla vendetta. L’unico ricordo vero di quella storia per me resta il suo ringraziamento, quando abbiamo concluso il processo a Badalamenti, perché non era rivolto a me ma alle istituzioni sane che le avevano restituito fiducia in questo Stato. (…) La storia di Peppino è un ottima cartina di tornasole per comprendere cosa dev’essere l’impegno antimafia, quanti rischi di strumentalizzazione possa correre e quanto possa essere in alcuni momenti difficile portare fino in fondo la ricerca della verità e della giustizia”.

Questa sera su Rai 1 viene mandato in onda il film tv Felicia Impastato con grande protagonista Lunetta Savino nel ruolo della madre di Peppino Impastato, vittima della mafia siciliana. La regia è stata affidata a Gianfranco Albano che commentando il film, ha parlato del grande lavoro fatto per rendere il tutto il più realistico possibile: “Di Felicia esistono alcuni documenti filmati, sono le interviste che lei ha rilasciato nel corso della sua ventennale battaglia. Quei documenti Lunetta (Lunetta Savino) ed io li abbiamo guardati guardati guardati… abbiamo incontrato il figlio, la nuora, i nipoti, gli amici di Felicia e non solo, per giorni e giorni li abbiamo tormentati con domande di tutti i generi, anche molto private, presi come eravamo dall’ansia di voler conoscere Felicia. Conoscerla, cercare di capirla, per poi tentare di restituire sullo schermo l’essenza della sua personalità”.

Andrà in onda in prima serata alle 21.20 su Rai 1 il film “Felicia Impastato”: si tratta del racconto, attraverso un film per la televisione, della vita e dell’impegno civile di Felicia Impastato, la madre di Peppino Impastato, giornalista antimafia ucciso nel 1978. Il film su Rai Uno è diretto da Gianfranco Albano, è stato scritto da Monica Zappelli e Diego De Silva, prodotto da Matteo Levi e vede come protagonista principale l’attrice Lunetta Savino. Il film è stato presentato anche presso Montecitorio dal direttore generale della Rai Dall’Orto e dal responsabile di Rai Fiction Tinny Andreatta. Presenti all’evento anche il presidente del Senato Pietro Grasso e quello della Camera Laura Boldrini. Fanno parte del cast del film tv Felicia Impastato anche altri attori molto conosciuti in Italia, ovvero Antonio Catania, Barbara Tabita, Giorgio Colangeli, Linda Caridi, Carmelo Galati e ancora altri. Antonio Catania vestirà i panni di Rocco Chinnici, il coraggioso magistrato che decise di dare credito alla voce di Felicia Impastato e di riaprire l’indagine sulla morte di Peppino che era stata condotta male e troppo presto archiviata. Carmelo Galati sarà, invece, Giovanni Impastato. Barbara Tabita interpreterà Franca Imbergamo, all’epoca studente di giurisprudenza ma che, dopo essere diventata un magistrato, si occupò anch’ella del caso di Peppino Impastato. L’iter giudiziario per arrivare alla verità sarà molto lungo ma Felicia Impastato non mollerà e avrà la possibilità, nel 2000, di guardare in faccia il boss Gaetano Badalamenti, collegato in videoconferenza, che verrà condannato per essere il mandante dell’omicidio di Peppino Impastato.

Quella di Felicia Impastato è una storia di coraggio e di giustizia, una donna che ha dedicato tutta la propria vita affinché venisse fuori la verità sulla morte di suo figlio. Infatti, per diversi anni, furono messi in atto tentativi di depistaggio in merito alle indagini sulla morte di Peppino. Solo grazie alle iniziative di Felicia, degli amici di Peppino e delle tante associazioni che sono nate per onorare la memoria del giornalista di Cinisi è stato possibile arrivare ad una verità giudiziaria. Felicia Impastato, in cuor suo, aveva sempre saputo che suo figlio non si sarebbe mai ucciso e, dunque, era fortemente convinta che le cose fossero andate diversamente. Conoscere la storia di Felicia Impastato è importante perché consente di comprendere come sia possibile combattere la mafia anche quando essa sembra radicata nel contesto familiare di origine. Infatti, il marito di Felicia, Luigi Impastato, era stato mandato al confine per alcuni anni proprio per la sua vicinanza alla mafia. Egli era, inoltre, cognato di un importante boss mafioso degli anni ’50, Cesare Manzella. La battaglia di Peppino, che sfruttava la radio per “sbeffeggiare” i mafiosi, diventerà, dopo la morte del giornalista, quella della madre. Felicia Impastato è scomparsa nel 2004 e la sua abitazione, a Cinisi, è diventata la ‘Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato’.