La puntata di ieri sera di Amore Criminale si è aperta con l’intervista di Barbara De Rossi a Maria Carla Bocchino, Primo Dirigente della Polizia di Stato. Fin dall’infanzia bisogna fare tanta educazione e la repressione non può essere la sola strada. Spesso la violenza viene fuori proprio in ambito familiare e le prime vittime sono i bambini, che assorbono tutto quello che succede. “Ma perché gli uomini sono violenti con le donne?”, ha chiesto Barbara De Rossi. Spesso lo sono, ha risposto la dottoressa Maria Carla Bocchino, perché sono spaventati dalla forza della donna che hanno di fronte.



La vicenda di un omicidio maturato nelle mura di una famiglia composta da madre, due figli e il compagno di lei, è stata al centro della puntata. La donna era ancora impelagata in una storia precedente e da quell’uomo aspettava un bambino. L’omicidio vede come vittime secondarie, ma non per questo meno importanti, il bambino che ancora portava in grembo la donna stessa e gli altri due figli, ancora molto piccoli, che sono stati privati della madre. Il compagno era molto geloso e proprio questa gelosia è stato il movente dell’omicidio, che è stata una vera e propria esecuzione, con uno sparo in pieno volto a distanza ravvicinata. Successivamente ha cercato freddamente di occultare la pistola e poi ha chiamato l’avvocato, senza avere un gesto di umana pietà nei confronti della moglie appena uccisa. Era il 20 giugno del 2014 quando il corpo senza vita di Fiorenza, che aveva solo 29 anni, fu rinvenuto nel tarantino. Beniamino Ligorio disse all’inizio di averla uccisa per sbaglio, ma gli inquirenti non gli credettero fin dall’inizio. La famiglia di lei ancora non si rassegna. La mamma dopo la sentenza gridò contro quell’uomo che ha colpito una donna indifesa e che ha tolto una mamma a due bambini. Fiorenza si era innamorata di Beniamino a Grottaglie, in provincia di Taranto, dove lo aveva conosciuto all’interno dell’azienda agricola dove lavoravano entrambi. Amici e parenti ricordano lei come una ragazza semplice, acqua e sapone, che da quando aveva conosciuto lui si era trasformata, anche troppo, ha detto la zia. Nel corso della trasmissione ha parlato anche Vittorio, un ex fidanzato di Fiorenza, con il quale visse insieme per un bel po’ di tempo, ben tre anni. Il papà di Fiorenza ha voluto ricordare invece il giorno del suo compleanno, quando la donna tornò a casa dei genitori per fargli gli auguri. Appena qualche mese dopo avrebbe conosciuto Beniamino, che sarebbe poi diventato il suo assassino. In quel periodo viveva in casa con i genitori, che si prendevano cura dei bambini. Il lavoro in campagna serviva proprio al mantenimento dei piccoli, perché dalla sua famiglia di origine non accettava aiuti economici. Beniamino la conquistò con i suoi modi diretti e sicuri. Era giovane, carino, simpatico, e lei perse subito la testa. Arrivò così il giorno in cui Fiorenza comunicò a sua madre dell’esistenza di Beniamino e le disse di voler andare a vivere con lei. La madre era preoccupata del fatto che lei si innamorava così velocemente. In realtà la sua era voglia di indipendenza e non voleva restare a casa con i suoi. Si comportava però come una sedicenne innamorata. Anche il papà di Fiorenza si arrabbiò in quell’occasione, ma non disse nulla alla figlia, lasciandola libera di fare le sue scelte e di portarle avanti. Fin dal principio si capì che le cose tra i due non andavano benissimo. I genitori di Fiorenza non erano tranquilli e avevano visto che la casa in cui vivevano era molto spartana. Poi si scoprì che lui la minacciava e la picchiava, ma lei non diceva niente a nessuno. La situazione peggiorò quando Fiorenza iniziò a rivedere il suo ex, Vittorio, e capì di esserne ancora innamorata. Di lui rimase incinta e questo fu il problema più grande. Come dirlo a Beniamino, l’uomo con il quale viveva ma con cui non aveva più rapporti da molto tempo? Quando Beniamino lo scoprì, trovando in casa l’ecografia che Fiorenza credeva di avere ben nascosto, la sua gelosia esplose. Nel corso di un litigio egli impugnò la sua pistola e le sparò in pieno volto. La morte di Fiorenza fu immediata e lui neanche si avvicinò al suo corpo, secondo la ricostruzione dei fatti, ma si preoccupò per prima cosa di chiamare l’avvocato e poi il 118, dicendo a tutti che si era trattato di un incidente e che non voleva ucciderla. Tuttora la sua versione dei fatti rimane questa, ma la sua condanna è stata quella dell’ergastolo.



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