Oggi, lunedì 23 maggio 2016, nelle sale cinematografiche italiane uscirà il film Era d’estate. Il film parla dell’esilio di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, i due magistrati minacciati dalla mafia. Di genere drammatico, è prodotto dalla Fandango e distribuito mediante la 01 Distribution. Era d’estate è diretto da Fiorella Infascelli, che è anche attrice e sceneggiatrice. Figlia del produttore Carlo, è nota per aver diretto i lungometraggi La maschera, Zuppa di pesce, Italiani, Il vestito da sposa e il documentario Pugni chiusi. Il protagonista principale è interpretato da Beppe Fiorello, uno degli attori più apprezzati delle fiction nostrane. Tra i suoi lavori più celebrati sul piccolo schermo, vanno menzionati Brancaccio, Salvo D’Acquisto, Il Grande Torino, Giuseppe Moscati – L’amore che guarisce, Il bambino della domenica, La leggenda del bandito e del campione, Volare – La grande storia di Domenico Modugno, L’oro di Scampia e Io non mi arrendo. Al cinema, ha preso parte a Il talento di Mr. Ripley, C’era un cinese in coma, Baarìa, Terraferma, Magnifica presenza e Se chiudo gli occhi non sono più qui. Accanto a lui, il collega Massimo Popolizio, noto per le interpretazioni di Un ragazzo come tanti, Romanzo criminale, Mio fratello è figlio unico, Il divo, La banda dei Babbi Natale, Boris – Il film, La grande bellezza e Il ricco, il povero e il maggiordomo. È noto anche per le serie televisive L’attentatuni – Il grande attentato, Il Grande Torino, Il clan dei camorristi, Qualunque cosa succeda e Io non mi arrendo. 



Era d’estate è ambientato nell’ormai lontano 1985. Protagonisti sono i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che vengono trasferiti sull’isola sarda dell’Asinara da un momento all’altro. I due sono stati costretti a cambiare città a causa di una minaccia molto grave. Infatti, Falcone e Borsellino sono a forte rischio attentati a causa del loro forte impegno per sgominare Cosa Nostra. I vertici di questa organizzazione malavitosa sono pronti a colpire contro i due. Mentre si sta lavorando ad un processo che condurrà diversi mafiosi in prigione, i magistrati e le rispettive famiglie sono isolati dal resto del mondo e scortati dagli agenti della polizia penitenziaria. La situazione è complicata, ma bisogna difendersi.

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