Luciana Littizzetto ha aperto ieri sera, domenica 22 maggio, il suo consueto intervento in chiusura della puntata di Che Tempo che fa con un commento sugli ospiti di Fabio Fazio, uomini di tutti i tipi, maschi dai più stagionati ai più acerbi. Poi la Littizzetto ha chiesto al pubblico quale ospite hanno preferito ed è rimasta stupita che le donne non abbiano risposto Napolitano, un uomo tanto lucido quanto Fazio è opaco. Eppure l’ex Presidente della Repubblica è del 1925. Luciana lo ha incontrato in camerino e ha notato che è proprio tosto e sembra fatto di quella ghisa con cui fanno i lampioni. I suoi sono stati più di 8 anni di presidenza e ha resistito proprio a tutto, persino a Berlusconi. Ma adesso cosa fa Napolitano oltre a passeggiare per Villa Borghese? Fazio a sbagliato a non chiedergli se va spesso in garage a lucidare la Clio. Poi è stato interessante l’intervento di Calasso, che potrebbe riservare a Fazio delle sorprese, recitando a memoria la Divina Commedia, comprese le note e le pagine di Sapegno. A Luciana però i biondi non piacciono, preferisce lo scuro, certo non come Fazio, che ormai è color fuliggine. La differenza importante sta nel fatto che il biondo fa principe e il bruno fa pirata. Il bruno è capace di sbranarti. Pensiamo ad esempio a Russel Crowe, che è del 1964. Hai visto che differenza, come può essere matrigna a volte la natura, ha fatto notare la Littizzetto? Lui è un vero muro portante e tutti ce lo ricordiamo quando interpretava Decimo Massimo Meridio. Abbiamo visto in puntata anche come era Crowe da piccolo. Ma Fazio invece com’era quando era piccolo? Ecco dunque una sua foto commentata subito dalla Littizzetto, che ha detto che sembrava una bambina, una Letizia Moratti di sei anni.Nei dieci minuti finali la comica ha voluto parlare di politica e in particolare di un candidato di cui non si può fare il nome, di un partito che anch’esso non si può nominare, che ha fatto un manifesto elettorale molto particolare. Il manifesto la Littizzetto non lo ha fatto vedere per quattro motivi, perché c’era ancora Napolitano in camerino, perché si era ancora in fascia protetta, perché c’era la Bignardi e soprattutto per cercare di continuare a lavorare. Nel manifesto si vede il sedere di una modella in primo piano, con a fianco il nome e la lista del candidato e sotto in piccolo c’è scritto “ho messo questo manifesto per attirare l’attenzione, altrimenti non avresti mai letto”. Si tratta di un bel sedere, ha commentato subito la Littizzetto. Noi normalmente siamo abituati a vedere facce di quel tipo ma questa è la prima volta che vediamo una cosa del genere. Poi ci si chiede cosa farebbe per la città un candidato del genere. A naso verrebbe da dire che non è contrario alle trivelle. Una volta c’erano i simboli elettorali tipo scudo crociato, falce e martello, garofano. Poi ci sono state le facce belle e ritoccate e ora questo. Eppure uno che si candida deve avere un alto profilo e rappresentare il popolo e allora almeno mettesse il suo di sedere. E poi nel manifesto di solito si scrive quello che si promette, tipo i servizi pubblici ad esempio. Guardando questo manifesto, invece, la prima cosa a cui si pensa è il sedere. Intanto il politico in questione ha chiesto scusa ufficialmente su Facebook e anche il suo italiano è palesemente discutibile. Addirittura però sembra che qualcuno voglia denunciarlo. Ma quale sarebbe il foro competente, si è chiesta la Littizzetto?Per concludere, Luciana ha deciso di dare una notizia che la coinvolge profondamente. Si tratta della questione di quelli che lavorano nei call center e ininterrottamente telefono per chiedere se vuoi cambiare contratto della luce o del gas. Noi non ne possiamo più e siamo davvero stufi. La Littizzetto vorrebbe che i loro capi avessero l’ortica nelle mutande. Ormai chiamano in qualsiasi momento del giorno o della notte. All’amico del call center, invece, la comica vorrebbe dire, anche se sa che non è colpa sua, che una volta almeno chiamava al telefono fisso a ora di pranzo o cena. Adesso invece chiama al cellulare e allora la privacy dove è andata a finire? Questi prendono i nostri dati sensibili e li usano a loro piacimento. E poi se il telefono è portatile, vuol dire che sto in giro, magari a fare la spesa, e di certo non ho la bolletta sotto mano con il numero cliente da fornire. Poi ora chiamano anche dall’Albania e neanche si capisce cosa dicono. Ma ci rendiamo conto che generazione di giovani stiamo crescendo? Ragazzi che si fanno mandare a quel paese dalla mattina alla sera per uno stipendio ridicolo.
Replica Luciana Littizzetto, Che tempo che fa: intervento puntata 22 maggio 2016 – È possibile vedere o rivedere l’intervento di Luciana Littizzetto a Che tempo che fa di domenica 22 maggio grazie al servizio di video streaming offerto da Rai.tv, cliccando qui.