A Chi l’ha visto questa sera si torna a parlare del caso di Mariangela Mancini e tra qualche ora potremmo saperne di più dello strano caso della donna morta a Rieti lo scorso 12 maggio: in un nota uscita poco fa della Procura di Rieti arriva una novità importante per gli sviluppi delle indagini. «Le profonde compressioni rilevate in tutto il collo, le ecchimosi petecchiali e la cianosi al viso appaiono idonee a stabilire con certezza che la giovane donna sia morta per asfissia da strangolamento», troviamo riportato sul sito di Repubblica. Le indagini stanno proseguendo anche per l’insistenza della famiglia che chiede da giorni nuovi accertamenti dopo il ritrovamento del corpo della giovane a Spedino. L’ipotesi circolata sul suicidio non convinceva nessuno tanto che anche la Procura ha svolto subito approfondite ricerche arrivando a queste ultime novità di oggi: resta comunque aperta anche quella pista, non va escluso niente in questo momento, ma certo che con i nuovi elementi scoperti sul corpo di Mariangela Mancini sarà difficile non arrivare alla conclusione di un possibile omicidio.
Si tratterebbe di un “omicidio d’impeto” secondo la procura la morte di Mariangela Mancini, la psicologa 32enne scomparsa da Borgorose, in provincia di Rieti, lo scorso 12 maggio e il cui corpo è stato ritrovato 24 ore dopo in un bosco nella frazione di Spedino. Inizialmente si era pensato a un caso di suicidio ma negli ultimi giorni si indaga per omicidio. Il procuratore capo della Repubblica di Rieti, Giuseppe Saieva, ha infatti dichiarato, come riferisce il Messaggero: “Attendo con fiducia e pazienza i riscontri di laboratorio affidati al Reparto investigativo speciale dei carabinieri di Roma. Ma tutti gli elementi al momento raccolti, relativi al decesso di Mariangela Mancini, corroborati anche da consulenze e pareri di esperti criminologi e investigatori scientifici, ci portano ad escludere tassativamente l’ipotesi di un suicidio”. Si tratterebbe dunque di un “omicidio d’impeto”: il presunto assassino di Mariangela Mancini avrebbe agito con “furia e concitazione”. Sul corpo della donna sarebbe stato trovato un segno intorno al collo compatibile con uno strangolamento effettuato con un “mezzo”, che potrebbe essere un nastro. Inoltre, come si legge sempre sul quotidiano, la quantità di acido muriatico trovato nello stomaco della donna non sarebbe stata ritenuta sufficiente a provocare la morte per avvelenamento.
Il giallo di Mariangela Mancini, la 33enne di Borgorose morta il 12 maggio scorso, ha una sola certezza. La morte della donna è stata violenta e brutale. Come riporta Marsica Live, l’autopsia ha rivelato nei giorni scorsi che nello stomaco della donna erano presenti delle tracce di acido muriatico. Il caso verrà approfondito nella puntata di Chi l’ha visto di questa sera, mercoledì 25 maggio 2016. Secondo l’analisi, il liquido potrebbe essere stato introdotto dopo la morte o nel peggiore delle ipotesi l’assassino potrebbe aver costretto Mariangela Mancini ad ingerirlo. Attorno al collo della donna sono stati ritrovati inoltre dei segni evidenti che farebbero pensare ad una collana, un nastro largo circa 1 cm con cui è stata soffocata la vittima. Il particolare, secondo gli inquirenti, farebbe pensare alla presenza di una terza persona, un secondo uomo o donna. Le indagini per ora si sono dirette verso un unico sospettato, un 21enne che risiede nella comunità di recupero di Spedino, poco distante dal bosco in cui è stato ritrovato il corpo di Mariangela Mancini. Per ora il ragazzo non è stato iscritto nel registro degli indagati, ma rimane comunque sotto indagine. Sembra infatti che si fosse allontanato dalla comunità proprio nelle ore in cui si era persa ogni traccia di Mariangela Mancini. La giovane donna era uscita di casa per andare nell’abitazione della madre. Doveva chiederle dei detersivi che le servivano per fare le prime pulizie in una casa in cui sarebbe andata a vivere dopo qualche giorno con il fidanzato. Secondo le prime indagini, Mariangela Mancini non sarebbe mai arrivata in quella casa, un dato che però non è chiaro dato che in quel momento in casa non c’era nessuno. Il suo corpo viene ritrovato 24 ore più tardi nel bosco di Fonte San Paolo, vicino Spedino. I familiari, come riporta il Corriere della Sera, sono stati ascoltati più volte, a partire dal fidanzato Luca. Le prime ipotesi si erano dirette verso la pista del suicidio, ancora non del tutto esclusa dagli inquirenti. L’acido ritrovato nel suo stomaco era contenuto infatti in un flacone che si trovava nella vettura della donna. E’ possibil che Mariangela Mancini si sia voluta uccidere? Le indagini potrebbero subire una svolta grazie ai rilievi delle tracce sugli indumenti della vittima e su una busta di plastica ritrovata poco distante dal corpo. Se le analisi dovessero rivelare la presenza di impronte estranee a Mariangela Mancini, ci sarebbe la conferma ddi un omicidio. In caso contrario, potrebbe essere stata la donna stessa a cercare di soffocarsi con la busta subito dopo aver ingerito l’acido. Scartata anche l’ipotesi iniziale che il corpo della donna fosse stato spostato nel bosco e che fosse stata uccisa altrove. I sospetti si erano basati infatti su alcuni particolari, come gli abiti bagnati della vittima, che avevano però portato verso conclusioni errate.