Roberto Giacobbo sarà tra gli ospiti della puntata di Che fuori tempo che fa in onda stasera su Rai Tre. Per il conduttore romano si tratta di un ritorno, dopo aver già “duettato” come ospite con lo stesso Fazio sempre in Che tempo che fa nella puntata del 6 febbraio. Giacobbo è conosciuto come l’autore e il volto di punta del programma Voyager, su Rai Due, ma la sua formazione e la sua crescita nel campo radiofonico e televisivo avvengono prima di tutto come autore. Negli anni ’80 cura infatti parte del palinsesto di RDS e comincia a far circolare il proprio nome negli ambienti televisivi grazie a una serie di vittorie nel gioco a premi Bis.
Il periodo delle prime positive affermazioni come autore televisivo è quello degli anni ’90, nel corso dei quali darà alla luce show che si riveleranno complessivamente piuttosto fortunati come Big!, Mezzogiorno in Famiglia e Misteri e La Macchina Del Tempo, nonché il primo dei programmi che conduce e cura a tutti gli effetti in prima persona: Stargate – Linea di Confine. Trasmesso dal 1999 nell’allora TeleMonteCarlo, con Stargate Giacobbo comincia ad affermarsi come divulgatore specializzato in misteri storici, archeologici e scientifici, sempre “al confine”, appunto, tra puro rigore scientifico e teorie spesso sfocianti nel paranormale. Le prime edizioni risultano legate a doppio filo alla quasi omonima serie tv Stargate SG1, ma anche quando la rete decide di non proseguire con l’acquisto dei diritti della serie, l’autore e conduttore riesce a far mantenere al programma una propria “autonomia”, fino ad abbandonarlo nel 2003 (durerà comunque fino al 2008 con altri conduttori) per rispondere a una nuova chiamata della Rai. Qui realizza, tra gli altri, il programma per il quale tuttora è più famoso al grande pubblico, Voyager, la cui formula ricorda molto da vicino le sue edizioni di Stargate – Linea di Confine.
Ufologia, fenomeni paranormali di vario genere, creature non classificate dalla scienza ufficiale e intrecci tra Storia e teorie del complotto, sono tutte materie che caratterizzano la maggior parte delle puntate di Voyager, in onda ancora oggi non senza numerose perplessità.