Andiamo a scoprire un paio di notizie sul film in onda oggi su Rete 4 alle ore 16.45, Un uomo chiamato Charro. Il film presenta una scena di nudo: Jess Wade entra nella stanza da bagno mentre Tracy Winters è immersa nella vasca senza vestiti. Generalmente quando la pellicola viene passata in televisione questi fotogrammi vengono censurati. Il titolo del film, originariamente doveva essere ‘Venga il tramonto, venga l’inferno’. In prima battuta il ruolo del protagonista doveva essere interpretato dal grande Clint Eastwood. ‘Un uomo chiamato Charro’ è l’unica pellicola in cui Elvis Presley porta la barba. La cosa faceva sentire il cantante in forte disagio: per metterlo di buon umore l’attore Victor French e Tom Parker (il manager di Presley) hanno smesso di radersi. Questa pellicola è stato l’ultimo film diretto dal regista Charles Marquis Warren.



La pellicola in onda oggi su Rete 4 alle 16.45 – Un uomo chiamato Charro – è un film del 1969, diretto da Charles Marquis Warren. La pellicola si caratterizza per la presenza del re del rock and roll, Elvis Presley, nel ruolo del protagonista. Gli altri attori che compongono il cast sono Ina Balin, Victor French, Solomon Sturges, James Almanzar e Barbara Werle. ‘Un uomo chiamato Charro’ è l’unico film cui Elvis Presley partecipa come attore senza cantare durante le riprese. L’unica canzone presente nel film è quella che è possibile ascoltare durante i titoli. La parola ‘charro’ è il termine con cui in Messico viene indicato il cow-boy.



Jess Wade (interpretato da Elvis Presley) è un ex bandito. Fino a poco tempo prima il ragazzo si accompagnava ad una pericolosa banda di fuorilegge il cui leader è il pericoloso criminale Vince Hackett (Victor French). Il giovane cadrà in un inganno: gli viene fatto credere che la bella Tracy Winters (Ina Balin), ragazza con cui il nostro pistolero aveva avuto una tresca tempo addietro, sia desiderosa di incontrarlo in un saloon messicano. Presto Jess capisce di essere rimasto vittima di una trappola: i suoi vecchi amici lo rapiscono e lo portano nel loro covo tra le montagne. Qui il ragazzo scopre che la banda di Vince Hackett ha rubato un cannone d’oro portato in Messico dall’imperatore Massimiliano: il sovrano aveva usato questa preziosa arma per sedare la rivolta di Benito Suarez. La storia ci insegna che l’imperatore non poté nulla contro il desiderio popolare di fare del Messico uno stato libero: Massimiliano fu fucilato e Suarez divenne il primo Presidente della Repubblica del Paese. Nel tentativo di riportare il prezioso cannone in Messico, Jess Wade viene ferito e sfregiato. Riesce, comunque, a liberarsi e lascia per sempre la banda di Vince. Decide di cambiare vita in modo definitivo: passa dall’altro lato della barricata e diventa sceriffo. Il suo desiderio è quello di proteggere i deboli e gli indifesi dalla prepotenza di uomini della pasta di Vince Hackett e dei suoi uomini. Ben presto, però, l’uomo di legge dovrà fare i conti con il proprio passato: i suoi vecchi compagni si spingeranno fino alla sua giurisdizione e minacceranno la città con il cannone d’oro. Jess Wade non ha scelta: perché la giustizia trionfi dovrà giocare d’astuzia ed essere pronto a rischiare tutto, anche la sua stessa vita.

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