Esce oggi, 1 giugno 2016, nelle sale cinematografiche il film ”Tra la terra e il cielo” prodotto tra India e Francia e diretto da Neeraj Ghaywan. La pellicola racconta due storie molto diverse, ma che corrono lungo le sponde del fiume Gange. Una pellicola che di sicuro riflette molto sull’aspetto sociale e sulle possibilità dei ragazzi che vivono in India, portandoci ad analizzare le difficili situazioni di una cultura che non riesce ad andare d’accordo con il processo tecnologico. I toni drammatici assunti da alcune circostanze renderanno la storia ancor più complicata. Clicca qui per il video del trailer.



In uscita nelle sale cinematografiche italiane, oggi, mercoledì 1 giugno il film Tra la terra e il cielo, del regista indiano Neeraj Ghaywan, al suo debutto alla regia di un lungometraggio. Il film appartiene al genere drammatico e annovera nel suo cast la protagonista femminile Richa Chadda, quello maschile, Vicky Kaushal, due personaggi sconosciuti alla maggior parte del pubblico italiano. Completano il cast della pellicola gli attori Sanjay Mishra, Shweta Tripathi e Nikhil Sahni. Tra la terra e il cielo è stato di recente protagonista al Festival di Cannes, durante la 68^ edizione, dove ha ottenuto come riconoscimento il premio FIPRESCI da parte della critica internazionale. Inoltre sempre la pellicola del regista Ghaywan ha ricevuto una menzione speciale in qualità di opera prima. Una grande soddisfazione per Ghaywan, che in questo modo è riuscito a farsi apprezzare anche da parte del pubblico europeo, riuscendo ad emergere in un contesto prestigioso come quello di Cannes, che tra le altre cose ha avuto la partecipazione di numerosi attori e attrici di fama internazionale. 



1 giugno 2016Il film Tra la terra e il cielo è una denuncia della cultura indiana basata prevalentemente ancora sul sistema delle caste, una denuncia della diseguaglianza esistente ancora oggi in numerose regioni dello Stato indiano, raccontate da un regista e da attori che conoscono bene le dinamiche del proprio Paese. Durante la pellicola, girata tra India e Francia, della durata di circa 103 minuti, poco meno di due ore, si intrecciano due storie, che nel finale si ritrovano a battere all’unisono. Da una parte abbiamo una giovane ragazza, di nome Devi, che non riesce più a sopportare i limiti imposti da una società che non sente più sua da ormai troppo tempo, anche dopo aver ‘assaggiato’ la cultura europea. Oltre a Devi c’è Deepak, il protagonista della seconda storia. La sua colpa è quella di essersi innamorato di una ragazza che appartiene ad una casta superiore. Il paese di ambientazione del film è Varanasi, la città sacra, attraversata, come sapranno bene i cultori dell’India e dell’Oriente, dal fiume Gange. Dolore e morte, questi due concetti risuonano spesso nella trama del film del regista indiano Ghaywan, una morte che viene vista dal regista come un disordine tra i cinque elementi che governano la natura. 



Il giovane Ghaywan, al suo primo cortometraggio con Masaan, il nome indiano della pellicola Tra la terra e il cielo, parla del film come una sorta di viaggio iniziatico per lo spettatore, sottolineando come il dolore e la morte, due concetti essenziali della sua produzione (come si può facilmente intuire dal titolo dell’opera di Ghaywan), possano trasformarsi paradossalmente in qualcosa di positivo, distruggendo così quel senso drammatico che investe chiunque quando ci si imbatte in uno dei più grandi misteri di questa vita, la morte appunto. Una delle protagoniste del film, Richa Chadda, intervistata in esclusiva dall’edizione indiana dell’Huffington Post, ha affermato di non sapere dare una risposta a chi le domanda quale cinema lei rappresenta, sottolineando però di essere determinata ad esercitare un ruolo di primo piano nel cambiamento del cinema indiano, ancora troppo legato, anche secndo il regista Ghaywan, alle produzioni viste e riviste di Bollywood.