Ieri sera, giovedì 9 giugno 2016, ad Amore Criminale sono state esaminate due storie interessanti riguardanti due uomini violenti, che fatto del male alle loro donne. Il primo era il caso positivo di una persona che ha deciso di rimettersi sulla strada giusta, facendosi seguire da persone esperte, mentre la seconda è la storia di un uomo che preso solo da se stesso ha distrutto la sua famiglia ed è stato condannato all’ergastolo. Matteo è il nome di fantasia dato al primo protagonista della puntata di ieri sera di Amore Criminale. La sua è la storia di un uomo violento e maltrattante, che oggi è in terapia. Nel corso dell’intervista lo abbiamo ascoltato mentre spiegava delle tensioni e delle violenze psicologiche che hanno da subito caratterizzato il suo matrimonio. La voglia di prevaricazione nei confronti di sua moglie lo ha poi spinto a passare dalla violenza psicologica a quella fisica. Le cose peggiorarono poi dopo l’arrivo dei bambini. Lei era stanca e lui poco presente, così la sera spesso si discuteva, finché lui un giorno le lanciò una ciabatta e la colpì al naso ferendola gravemente. Fu così che sua moglie decise di porre fine al matrimonio. Anna Costanza Baldry, psicologa e criminologa è stata chiamata in trasmissione per analizzare il caso e ha spiegato che spesso in questi casi il violento ha sempre una spiegazione pronta per quello che ha fatto. Mettersi in discussione diventa il vero cambiamento per un uomo che è stato violento e che decide di smettere. Alcuni ci riescono davvero, anche se c’è sempre il rischio di una ricaduta. La seconda storia, quella principale della puntata, è stata invece quella di un triplice omicidio. Cristina è la vittima, insieme ai suoi due figli di 5 anni e 30 mesi, che il marito ha ucciso per liberarsi da ogni legame. Era il 14 giugno del 2014 quando arrivò al 118 la chiamata di un uomo. Era proprio lui, l’assassino, che aveva deciso di simulare una rapina dopo aver eliminato tutta la sua famiglia. La storia inizia nel teatro dell’oratorio, dove Cristina era impegnata a ballare per uno spettacolo e Carlo, che aveva solo 23 anni, 7 meno di Cristina, si occupava delle luci. Entrambi sembravano molto coinvolti nella storia e le amiche di lei raccontano che la vedevano felice e che sembrava aver trovato quel che cercava. Cristina era figlia unica ed era molto legata a suo padre, mentre con sua madre aveva il classico rapporto che ci può essere tra madre e figlia. L’amica del cuore ricorda che neppure con lei si confidava molto in fatto di ragazzi, ma non le mancava mai la voglia di stare con gli amici. A 20 anni già lavorava ed era indipendente, ma la sua grande passione continuò ad essere sempre il teatro. Carlo invece chi era prima di conoscere Cristina? Nato in provincia di Pavia, era il secondo di due figli e chi lo conosceva ricorda una sua forte soggezione nei confronti del padre, dal quale era fortemente intimorito. Carlo era uno di quelli che si allineano sempre alle idee degli altri e che non si esprimeva, per dare di se stesso sempre un’immagini positiva. Era molto attento a sè e la sua idea era quella di perfezione, racconta la zia. A 20 anni lavorava come informatico e la sua vita grigia non gli dava molte soddisfazioni. Cristina sognava da sempre di avere una famiglia e di fare dei figli e forse pensò di poter plasmare Carlo secondo la sua volontà, come afferma l’avvocato della sua famiglia. Probabilmente questa sua convinzione le impedì di capire appieno il vero stato d’animo di quello che di lì a breve sarebbe diventato suo marito. Eppure una volta lui aveva ammesso di non sentirsela più di sposarla, ma poi la cosa era rientrata e lei il giorno del matrimonio era felicissima. I primi anni del matrimonio furono tutti dedicati alla bambina primogenita e tutti li vedevano come la famiglia del Mulino Bianco, racconta un amico. Carlo aveva però creato per sè una favola inesistente e recitava ogni giorno come un bravo attore, per anni ed anni, vivendo una vita che non era quella che desiderava. La distanza tra casa e il luogo di lavoro a Milano divideva in due la sua vita e in ufficio aveva diverse storie con le sue colleghe. A un certo punto egli ha preso la decisione di liberarsi di ogni legame e così ha scelto la sera in cui giocava l’Italia per accoltellare la moglie e i due figli nel loro letto. Subito dopo si è recato a guardare la partita con gli amici e solo dopo essere tornato a casa alle 2 di notte ha dato l’allarme fingendo una rapina. Gli inquirenti però avevano capito subito che qualcosa non tornava e alla fine infatti Carlo ha confessato.
Replica Amore Criminale, puntata 9 giugno 2016: come vederla in video streaming – È possibile vedere o rivedere la puntata di Amore Criminale andata in onda il 9 giugno 2016 grazie al servizio offerto da Rai.tv, cliccando qui.