Balzo al 1953 per i telespettatori di Iris che oggi, Lunedì 20 giugno 2016, potranno assistere alla messa in onda in prima visione del film di genere drammatico Donne senza uomini (Zanan bedoone mardan) diretto dal regista Shirin Neshat e con Pegah Ferydoni, Shabnam Tolouei e Orsi Toht. Il trailer della pellicola (clicca qui per vederlo) ci mostra una Teheran nell’anno 1953 alle prese con una maxi manifestazione di piazza con il popolo che chiede maggiore libertà. In realtà si tratta di un tentativo di colpo di stato spinto ad arte dalla Cia, durante il quale si intrecciano le storie di quattro donne che cercano una speranza. Quattro donne che sono costretta a fare i conti con le violenze fisiche e mentali di quattro mariti appoggiati da una cultura poco democratica. Il film è visibile anche in diretta streaming accedendo all’opportuna sezione sul sito di Mediaset raggiungibile cliccando qui.
In occasione della Mostra del cinema di Venezia edizione 2009, al film Donne senza uomini è stato assegnato il Leone d’argento per la categoria “Miglior regia”. Donne senza uomini è stato distribuito in Italia nel marzo del 2010 ad opera della “BiM Distribuzione”. Il film vuole essere un omaggio ai tanti iraniani che hanno perso la vita nel nome della democrazia. Secondo quanto dichiarato dalla critica, lo stile che fa di Shirin Neshat una grande artista si avvicina molto alle caratteristiche dell’attrice e regista neozelandese Jane Campion; le due artiste, pur appartenendo a culture molto diverse, amano il simbolismo e sono sempre alla ricerca del bello, delle emozioni e della perfezione attraverso le immagini.
Donne senza uomini è il titolo di un lavoro cinematografico prodotto in Iran e in Francia nel 2009. La regista Shirin Neshat si è ispirato al romanzo della scrittrice iraniana Shahrnush Parsipur. Le protagoniste della storia sono interpretate dalle attrici Pegah Ferydoni, Orsi Tóth, Arita Shahrzad e Shabnam Toloui. Il titolo originale del lungometraggio- che verrà proposto oggi, lunedì’ 20 giugno 2016, su Iris in prima tv – è “Zanan-e bedun-e mardan”. Il film, di genere drammatico, propone le musiche di Ryuichi Sakamoto, un musicista giapponese di grande fama mondiale.
La storia di Donne senza uomini si svolge in Iran. È l’anno 1953, un momento storico disastroso per il paese. In seguito ad un colpo di stato, il primo ministro Mohammad Mossadegh viene deposto e il potere ritorna nelle mani dello Scià. Quattro donne iraniane, provenienti da classi sociali diverse, si rifugiano in uno splendido giardino e vivono insieme il difficile momento in cui versa il loro paese. Fakhri (Arita Shahrzad) è una donna non più giovanissima ma ancora molto bella; è iraniana ma non porta il velo, appartiene all’alta società e porta avanti un matrimonio privo di sentimenti. Fakhri non ha mai smesso di amare l’uomo che ha conosciuto anni addietro, la sua passione per lui era soltanto assopita ed è ritornata più viva che mai adesso che l’uomo è ritornato in Iran dopo aver vissuto molti anni in America. Zarin è una donna attraente e giovane che, per vivere, fa la prostituta; vuole ad ogni costo uscire da questa squallida vita e abbandonare un mestiere che l’ha umilIata per tanto tempo, al punto che oramai non riesce più a guardare in viso gli uomini che si avvicinano a lei. Anche Munis (Shabnam Toloui) è arrivata nel giardino, la giovane ha chiare idee politiche ma deve comunque sottostare alle regole imposte dal fratello, ancora molto rispettoso delle tradizioni religiose. Faezeh (Pegah Ferydoni) non si cura di quanto accade intorno a lei, il suo unico pensiero è quello di sposarsi proprio con il fratello autoritario della compagna Munis. Ognuna di queste donne avrà un percorso di vita diverso ma tutti imprevedibili e incredibili. Fakhi e Munis avranno la forza e il coraggio di affrontare gli eventi, mentre Zarin e Faezeh faranno scelte importanti che condizioneranno la loro vita futura.