Nel film ‘La mafia uccide solo d’estate’, Arturo cerca di mettersi in contatto con la sua amata dopo aver assistito alla morte di Lima. Flora, a casa con suo padre, scopre che l’onorevole non avrebbe mai pronunciato il discorso antimafia da lei scritto. Arturo perde di vista la ragazza per molto tempo e si prepara fare i conti con una calda estate, così come il boss Totò Riina. Ma i problemi sono dietro l’angolo e il protagonista assiste alle terribili morti di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Questi eventi convincono i Palermitani a protestare contro la mafia e in una manifestazione Arturo trova il coraggio di baciare Flora. Nell’ultima parte del film, Arturo diventa padre di un bellissimo bambino. Sa che dovrà proteggerlo e inizia ben presto a spiegargli la mafia attraverso l’esempio delle persone che hanno perso la vita pur di combatterla. La pellicola si chiude con il ricordo di tutti gli uomini di stato che si sono sacrificati per sconfiggere il malaffare.



Nel film ‘La mafia uccide solo d’estate’, Arturo diventa ben presto grande e viene assunto in una trasmissione dal titolo ‘Bonsuar’. Il suo ruolo è quello del pianista, ma quando entra sul palco l’onorevole Salvo Lima, Arturo si blocca. Flora, infatti, è tornata in città ed è lì dietro le quinte in veste di assistente di Lima. Questo incontro porta Arturo ad avere un avanzamento di carriera, dovrà curare la campagna elettorale di Lima come giornalista. Anche se si tratta di un politico chiacchierato, il protagonista accetta pur di rivedere Flora. L’impiego non è dei più semplici e Flora non sembra essere interessata a lui. La sua attività continua, fino a quando Flora non gli chiede di passare da casa sua: Arturo si illude, ma la ragazza ha solo bisogno di scrivere un discorso per l’onorevole. E quando lei scopre il disinteresse del protagonista di fronte all’impegno politico di Lima, si arrabbia e lo manda via. Arturo torna a fare il pianista, ma quando uccidono Lima è il primo a soccorrerlo.



‘La mafia uccide solo d’estate’, mostra il piccolo Arturo che riesce ad avere un colloquio con il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Il generale ascolta le bizzarre domande del piccolo protagonista, poi spiega che sta combattendo una guerra da solo. Ancora una volta, Arturo trae le sue conclusioni sull’inesistenza della mafia in Sicilia, ma quando il generale viene ucciso da Cosa Nostra si sente in colpa per non avergli creduto. Grazie all’aiuto del vicino di casa giornalista, Arturo capisce l’importanza di verificare le sue fonti. Tornato a scuola, il piccolo protagonista trova una lettera di Flora, che gli dà appuntamento al cimitero. Flora, però deve dargli una brutta notizia: sta per trasferirsi in svizzera. Ma prima di partire dà ad Arturo un tenero bacio. Il protagonista, convinto di averla conquistata, cerca di scriverle un messaggio con i gessetti sull’uscio del portone, ma qui urta involontariamente una 126 di colore verde. Il giorno seguente, una bomba che uccide Rocco Chinnici: Flora non leggerà mai quel messaggio.



Nel film ‘La mafia uccide solo d’estate’, la vita del piccolo Arturo si incrocia non solo con la mafia ma anche con molti uomini che la combattono. Rocco Chinnici, infatti, vive nello stabile di Flora, mentre Boris Giuliano frequenta il bar dove il protagonista si reca ogni mattina. Proprio su consiglio di Giuliano, Arturo prova la sua prima iris e decide di portarne una anche a Flora. Un equivoco, però, porta la bambina a pensare che il dolce le sia stato regalato da un altro compagno di classe. Per rimediare, Arturo torna nel bar per acquistare una nuova iris, ma qui trova il corpo di Giuliano riverso a terra. Per conquistare nuovamente Flora, le propone di farle vedere un boss di cosa nostra che vive in gran segreto nel suo stabile. Arturo, però, ha paura dei boss, ma suo padre lo rassicura: la mafia uccide solo d’estate. Quando i due bambini si recano nel nascondiglio, trovano un normale inquilino. E mentre Flora si allontana da lui sempre più, Arturo vince un concorso letterario. Ma la morte di Pio La Torre interrompe il suo momento di gloria

Il film ‘La mafia uccide solo d’estate’ inizia nel 1969, quando due novelli sposi concepiscono il loro primo figlio. Nello stesso giorno, le cronache ricordano la strage avvenuta a opera degli uomini di Totò Riina, quella di viale Lazio. La mafia comincia a influenzare la vita del piccolo Arturo già in queste prime fasi di vita. E quando i genitori iniziano a preoccuparsi sul suo ritardo nel linguaggio, il piccolo stupisce tutti pronunciando la sa prima parola: mafia. Arturo è molto sensibile alla criminalità e quando incontra per caso Totò Riina si spaventa, anche se nessuno sa chi sia. Dalle parole dei grandi, Arturo capisce che la Mafia influenza tutti gli aspetti della vita dei palermitani, anche quelli sentimentali, e quando si innamora della piccola Flora, inizia a pensare di essere in pericolo. Ma come fare a dichiararle il suo amore? Arturo chiede aiuto a suo padre, che però evita l’argomento e accende la tv per coprire l’imbarazzo. Proprio da un programma di Costanzo, il protagonista ascolta Giulio Andreotti dire senza timidezza di essersi dichiarato a sua moglie al cimitero. Andreotti diventa così un modello per Arturo.

Sta per iniziare su Rai 1 il film diretto e interpretato da Pif dal titolo ‘La mafia uccide solo d’estate’, una pellicola pluripremiata, che racconta le principali stragi di cosa nostra dal punto di vista insolito di un bambino. Pif, nel ruolo di protagonista e voce narrante, racconterà l’infanzia di Arturo, un bimbo cresciuto a Palermo nel periodo più buio, quello delle stragi di Cosa Nostra. Il film è molto atteso dal pubblico italiano, che considera questa produzione un vero e proprio capolavoro. E proprio in queste ultime ore molti utenti hanno lasciato i loro commenti sui social network, vediamone alcuni: “Stasera @RaiUno #lamafiauccidesolodestate un capolavoro del cinema italiano. Grazie @pif_iltestimone per la testimonianza intensa!”, “Questa sera su @RaiUno #lamafiauccidesolodestate film bellissimo, grande storia grande @pif_iltestimone”, “Evviva Pif! Oltretutto molto molto molto carino…”. Non resta che seguire questa storia, certi che Pif, come sempre, non ci deluderà. 

? è un film italiano che verrà trasmesso oggi su Rai 1, giovedì 23 Giugno alle ore 21:25. Il trailer (disponibile qui) ci presenta l’infanzia del piccolo Arturo, bimbo che cresce nella Palermo degli anni Ottanta. Sua madre cerca disperatamente di fargli pronunciare le sue prime parole, insegnandogli a dire ?mamma? e ?papà?. Il piccolo, però, continua a perdurare in un ostinato mutismo, fino a quando non si decide a rompere il suo silenzio e a dire ?mafia?. Cosa Nostra nella Palermo del periodo si poteva osservare ovunque: ogni cittadino siciliano doveva fare i conti con questa organizzazione a delinquere. Anche Arturo non può far finta che la mafia non esista: la sua infanzia e la sua giovinezza vengono condizionate da essa in modo molto pesante. Basti pensare come il nostro piccolo protagonista si presenti ad una festa di Carnevale, vestito come Giulio Andreotti, allora Presidente del Consiglio. Quanti preferiscano seguire la diretta streaming lo potranno fare accedendo al sito, cliccando qui.

”, in onda stasera su Rai 1, Pif racconta le stragi mafiose che sconvolsero la Sicilia tra gli anni ’70 e ’90, partendo dalla strage di Viale Lazio del 1969, passando per gli omicidio del generale Dalla Chiesa, Boris Giuliano, Pio La Torre e Rocco Chinnici fino ad arrivare alle bombe di Capaci e di via D’Amelio del 1992. Tutto è raccontato attraverso gli occhi del piccolo Arturo, innamorato di Flora, che proprio per amore decide di diventare giornalista e a aprire gli occhi pian piano sulla realtà. Pif, palermitano classe 1972, aveva solo 10 anni all’epoca dell’omicidio di Dalla Chiesa: “La ‘sveglia‘ a me come a quelli della mia generazione ce l’hanno data le stragi del ’92, le morti di Falcone e Borsellino. Inconsciamente tutte le persone uccise dalla mafia ti spingono a fare delle scelte. Ed è grazie a loro che le conseguenze di queste scelte oggi non sono più violente”, ha detto Pif in occasione dell’uscita del suo film a Il Fatto quotidiano.

Stasera su Rai 1 va in onda “La mafia uccide solo d’estate”, film del 2013 diretto e interpretato da Pif e scritto con Michele Astori e Marco Martani. In occasione della proiezione londinese del film nel 2015 il sito Londraitalia.com ha intervisto Pif e Michele Astori. Il co-autore del film ha spiegato come è nata l’idea di “La mafia uccide solo d’estate”: “Nasceva come un film contro Andreotti. Pif era ossessionato dal fatto che in Italia si ignora che Andreotti fino all’80 i rapporti con la mafia li ha avuti ed è stato condannato… Però ovviamente non si poteva fare un film documentaristico, bisognava trovare una storia che permettesse di raccontare questo fatto. Da qui è venuta l’idea di raccontare un bambino, che più o meno è un elemento autobiografico, generazionale”. Michele Astori ha anche rivelato cosa gli hanno detto i nipoti di Dalla Chiesa e di Mario Francese dopo aver visto il film: “Avete restituito poesia alla loro vite”.

La protagonista femminile del film La mafia uccide solo d’estate e l’attrice Cristiana Capotondi che interpreta Flora, la bella studentessa palermitana di cui Arturo (Pif) si innamora fin da quando sono bambini. “Flora per me è un piccolo gioiello. Arriva a tre quarti del film e raccoglie il testimone da una bambina, Ginevra, che interpreta Flora da piccola. Che ha fatto un ottimo lavoro. Flora è figlia di quella classe sociale che pur non essendo collusa con la mafia, un poco ci andava a braccetto. Solo con l’uccisione di Falcone e Borsellino, capisce cosa sta succedendo a Palermo e fa una scelta che la avvicinerà finalmente ad Arturo…”, ha detto l’attrice in un’intervista a Lo Spacca Tv nei giorni prima dell’uscita del film al cinema.  Poi la bella attrice romana aveva lodato Pif, per la prima volta alla regia: “Ha una bella capacità di raccontare tematiche anche serie con leggerezza…”.

Inizialmente previsto per ieri sera, La mafia uccide solo d’estate va in onda oggi alle 21.20 su Rai 1. Ieri il primo film di Pif, al secolo Pierfrancesco Diliberto, ha lasciato il posto allo speciale di Porta a porta dedicato al referendum della Brexit. La Rai ha però deciso di mandare in onda stasera – al posto di “Purché finisca bene” – il debutto alla regia di Pif, trasmesso per la prima volta il 23 maggio 2015 e visto da 4.336.000 spettatori pari al 17.75% di share. La pellicola racconta la vita di Arturo, un bimbo nato a Palermo lo stesso giorno in cui Vito Ciancimino viene eletto sindaco. Mentre cresce e prova a conquistare Flora, la sua storia si intreccia alle tragiche morti di Boris Giuliano, il generale Dalla Chiesa, i giudici Chinnici, Falcone e Borsellino. In un’intervista a Gazzetta.it  nel 2013, Pif aveva spiegato la novità del suo film rispetto alle altre pellicola sulla mafia: “È diverso per il punto di vista: non un giudice o un eroe, ma una persona semplice, io, la cui infanzia e adolescenza sono state segnate dalla guerra di mafia. E la storia, reale, per una volta non finisce con la morte del protagonista. Ho usato un approccio forse azzardato, ma volevo rappresentare il dramma ridendo. Perché si può, si deve ridere della mafia”. Anche se si ride però i buoni e cattivi sono distinti. 

Cambio di programmazione per la prima serata di Rai 1. Per questa sera, data la pausa di due giorni degli Europei di Calcio 2016, la prima rete Rai aveva messo in palinsesto La mafia uccide solo d’estate, primo film diretto da Pif. Ma c’è stato un cambio di programma: la prima serata di Rai 1 vedrà protagonista il Referendum sulla Brexit con uno speciale di Porta a Porta. Dalle 21.25 Bruno Vespa condurrà un’edizione speciale del suo programma, in collaborazione con il TG1, per analizzare e commentare con ospiti e collegamenti da Londra e da varie piazze europee il risultato del Referendum che sancirà l’uscita o meno della Gran Bretagna dall’Unione Europea. Oltre 46,5 milioni di cittadini britannici potranno votare per il “leave” o “remain” dalle 7 alle 22 (8-23 ora italiana) di oggi.

Rai 1 propone questa sera il film La mafia uccide solo d’estate opera prima alla regia di Pif, al secolo Pierfranceso Diliberto. Il film ha una profonda vena autobiografica, Pif è infatti nato e cresciuto a Palermo. In un’intervista a Vanity Fair, in occasione dell’uscita del film al cinema, aveva raccontato i suoi ricordi delle stragi: “Doppiavo in siciliano Balla coi lupi, nello studio di papà vicino a via D’Amelio: ho sentito il botto, ho preso la telecamera, sono andato ma non avevo capito che si trattava di Borsellino, ripetevo: sarà stata una fuga di gas”. Diventando grande Pif ha capito tante cose che da piccolo non riusciva a realizzare: “Amo Palermo, ma nel tempo mi sono chiesto in che razza di città sono vissuto”, aveva detto a Gazzetta.it. Sempre sul sito ha raccontato dei “pregiudizi” della gente di Milano sul suo essere siciliano: “Sei di Palermo, quanti amici mafiosi hai?: me lo chiesero anni fa dei ragazzi a Milano. Non c’era cattiveria, ma ignoranza”. 

La mafia uccide solo d’estate è il film in onda su Rai 1 oggi, mercoledì 23 giugno 2016. Pellicola drammatica del 2013 che è stata l’esordio alla regia cinematografica di Pierfrancesco Diliberto, meglio noto al grande pubblico con lo pseudonimo di Pif: il conduttore televisivo e video maker, inoltre, firma il soggetto e compare in questa produzione in qualità di interprete. Gli altri attori che lo affiancano in questa pellicola sono Cristiana Capotondi, Claudio Gioè, Ninni Bruschetta, Alex Bisconti, Ginevra Antona, Maurizio Marchetti, Antonio Alveario, Domenico Centamore e Barbara Tabita. Ma ecco la trama del film nel dettaglio.

Il giovane Arturo (Pierfrancesco Diliberto) è innamorato della bella Flora (Cristiana Capotondi) da ben vent’anni, i due si conoscono sin da quando erano solo due bambini. Il ragazzo, però, non ha mai avuto il coraggio di dichiararle i suoi sentimenti. Vivono nella Palermo degli anni Novanta, nel bel mezzo del dominio indiscusso della mafia, e l’esistenza di Arturo viene segnata profondamente da Cosa Nostra, basti pensare che proprio mentre i suoi genitori lo stavano concependo, al piano di sotto veniva ucciso il boss Michele Cavataio detto il Cobra. Anche il suo battesimo è stato segnato dagli eventi della storia, Fra Giacinto (Ninni Bruschetta), il prete incaricato di accoglierlo in seno alla Chiesa, doveva presenziare all’insediamento della giunta di Vito Ciancimino, uomo politico palermitano in odore di mafia. Per questo la cerimonia religiosa durò solo una manciata di secondi. Il piccolo Arturo (Alex Bisconti), si rende perfettamente conto del clima particolare in cui si trova a crescere, la sua prima parola è proprio mafia. Un giorno nella sua classe arrivò una bambina nuova, Flora Barbieri (Ginevra Antona). Arturo se ne innamora subito, non sa però, come gestire i suoi sentimenti. In televisione sente Giulio Andreotti raccontare a Maurizio Costanzo come era riuscito a dichiararsi a sua moglie, il piccolo lo prende ad esempio. Andreotti diventa il suo idolo, e la sua fonte di ispirazione a tal punto che a Carnevale decide di vestirsi come il famoso personaggio politico. Ovviamente nessuno lo riconosce e il suo piano per conquistare la bambina dei suoi sogni non va a buon fine. Sempre più innamorato, il ragazzino prende l’abitudine di appostarsi sotto casa di Flora e di spiare le sue mosse, conosce così il giudice Rocco Chinnici (Enzo Salomone), che diventerà il suo principale confidente. I suoi tentativi di conquistare la piccola Flora continuano, e tutte le mattine le lascia sul banco senza essere visto, una gustosa Iris alla ricotta. Flora, però, travisa e pensa che il misterioso corteggiatore sia un altro bambino. Decide allora di affrontare la sua amata e di regalarle apertamente il suo dolce preferito, ma non può acquistarlo perché nella sua pasticceria preferita viene assassinato Boris Giuliano (Roberto Burgio), investigatore della Squadra mobile di Palermo. La cosca di Totò Riina, infatti, ha dato vita ad una vera e propria guerra di mafia. Tutta la città siciliana diventa teatro di sparatorie e di omicidi a danno di clan rivali e di esponenti delle forze dell’ordine. Arturo è molto preoccupato e pensa che Cosa Nostra possa irrompere nuovamente nella vita della sua famiglia, ma suo padre, lo rassicura dicendo che la mafia, infatti, uccide solo d’estate.