Roberto Benigni, in onda su Rai 1 – dove è stata riproposta la serata dedicata alla Costituzione italiana La più bella del mondo – è riuscito ad aggiudicarsi il primo gradino del podio, in termini di ascolti: lo show dell’attore e comico ha conquistato infatti il 15.4% di share, ottenendo l’attenzione di 3 milioni e 486mila telespettatori. La rete ammiraglia Mediaset, però – con la prima puntata di Masters of Magic condotta da Gerry Scotti – ha saputo tenere testa al primo canale nazionale, dal momento che il debutto ha segnato il 13.28% di share, con 2 milioni e 463mila spettatori in totale. In ogni caso, il risultato è stato buono e il pubblico – come si legge anche dei commenti apparsi sui social – ha gradito.
Roberto Benigni ha riportato su Rai 1 La più bella del mondo, lo spettacolo con il quale il celebre artista ha ripercorso i dodici punti fondamentali su cui si basa la Costituzione Italiana. I telespettatori hanno seguito la puntata anche sui social network, dove hanno lasciato molti commenti sulla serata e sui concetti espressi dall’eclettico conduttore. Ecco alcuni tweet: “#Benigni grazie per questo viaggio nella bellezza. Anche a me è venuta voglia di abbracciare i nostri padri costituenti #lapiubelladelmondo”, “Se almeno la metà degli italiani avesse almeno la metà dell’amore di #benigni per #lapiubelladelmondo l’Italia sarebbe un posto migliore”. Tantissimi follower hanno apprezzato le parole di Roberto Benigni, che ha emozionato e commosso come solo lui sa fare: “Straordinario #Benigni: autentico e commovente. Possiamo dirti solo grazie… #lapiubelladelmondo”. Un grande successo per il conduttore, che ha avuto il merito di raccontare al pubblico una pagina della storia del nostro paese.
È La più bella del mondo e Roberto Benigni le ha dedicato una serata brillante e piena di passione. Stiamo parlando della Costituzione Italiana, che giovedì 2 giugno 2016 ha riunito su Rai 1 i telespettatori per uno spettacolo forse già noto ma di certo indimenticabile. Nella serata Abbiamo Ritrovato Roberto Benigni nelle vesti di mattatore, così come piace al pubblico italiano, impegnato a raccontare quella pagina di storia che ha reso nostro paese uno stato Repubblicano. L’appuntamento si è aperto con il ricordo delle vittime della Seconda guerra mondiale e con il referendum che ha sancito la nascita della Repubblica, un momento che ha avuto il merito di unire una popolazione già profondamente divisa. Il conduttore si è poi soffermato sui dodici princìpi fondamentali della Costituzione, princìpi definiti innovativi e con i quali i padri fondatori hanno avuto il merito di anticipare il futuro, definendo concetti teorici in un momento storico in cui mancavano soprattutto i beni materiali. Grazie a questa capacità di anticipare i tempi, il nostro paese ha collaborato all’unione pacifica di più stati europei, fondando le sue basi sull’uguaglianza di tutti i cittadini. Roberto Benigni si è soffermato anche sulle nuove generazioni, che devono far propria la costituzione attuandola giorno dopo giorno senza dimenticare di appartenere a un popolo che per primo ha sancito tali insegnamenti. Il conduttore, nella sua brillante esposizione, non ha mai fatto mancare il suo celebre senso dell’humor, che ha la capacità di rendere ogni narrazione piacevole e piena di spunti di riflessione. La serata si è conclusa con un messaggio ricco di speranza e con una canzone intonata dallo stesso conduttore: “La vita è bella”, ultimo pensiero di una serata non banale e condotta con il trasporto di chi crede con forza nell’identità del nostro paese.
Roberto Benigni mostra come la nostra costituzione sia La più bella del mondo. Gli articoli, infatti, furono creati cercando di salvaguardare concetti astratti in un momento in cui si faceva difficoltà a reperire anche i beni più materiali. Questo significa che la sua creazione ha anticipato i tempi, prevedendo il progresso e il futuro. Anche la memoria è legge e la tutela del paesaggio italiano è fondamentale: “Una volta c’erano i campi di sterminio, oggi vi è lo sterminio del paesaggio”, dice il conduttore, poi aggiunge “Un bel paesaggio, una volta distrutto, non torna mai più!”. Roberto Benigni spiega inoltre come nella Costituzione sia presente l’attenzione nei confronti dello straniero. La legge, inoltre, non ammette il diritto a un pubblico ufficiale di togliere la vita a un altro cittadino, mentre l’articolo 11 dice che “l’Italia ripudia la guerra”. I costituenti hanno avvicinato il nostro paese al mondo ed è grazie a questi articoli che è avvenuta l’unione pacifica di più paesi europei. La più bella del mondo giunge alla fine, l’ultima parte dello show si concentra sulla descrizione della bandiera italiana, un tricolore del quale essere orgogliosi. La costituzione è un regalo fatto dai padri fondatori, ma ciò che si riceve in eredità deve diventare “nostro” e ciò può succedere solo grazie alla sua attuazione. Il conduttore vuole che tutti dicano ai propri figli di essere orgogliosi di appartenere a un popolo che è stato fra i primi a scrivere queste leggi, nate da un grande amore. La fiducia e la speranza, continua Roberto Benigni, devono essere fondamentali e subito dopo prosegue esibendosi sulle note della colonna sonora di “La vita è bella”. Standing ovation per lui, che si inchina e saluta il pubblico in studio fra gli applausi.
Roberto Benigni è in questo momento su Rai 1 con “La più bella del mondo”. L’individuo e la sua libertà di pensiero, spiega l’attore, sono al centro di tutto nella nostra costituzione, inoltre i cittadini hanno pari dignità sociali e sono eguali davanti alla legge. Il conduttore paragona questo passaggio a “Immagine” di John Lennon e lo definisce “immenso”. L’uguaglianza davanti alla legge fa sì che tutti i cittadini siano uguali. L’uomo è sacro, dice Benigni, e aggiunge che aver eliminato la distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche ha fatto sì che i cittadini fossero ancora più uguali. Il conduttore si sofferma sulla distinzione di Sesso, aggiungendo che la grandezza di uno stato si misura da come tratta le sue donne. Con La più bella del mondo, Roberto Benigni racconta il pluralismo territoriale. L’Italia è definita “una e indivisibile” ma favorisce una divisione territoriale fatta da cittadini che controllano i propri territori e chi li rappresenta. Fra i principi fondamentali, inoltre, vi è la tutela delle minoranze linguistiche, in passato oggetto di persecuzione. Senza dirlo, quest’articolo ha la grande caratteristica di definire la maggioranza linguistica: l’italiano. Benigni si sofferma successivamente sul principio che vede” Lo Stato e la Chiesa Cattolica, ognuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani”. La Chiesa, spiega il conduttore, ha la sovranità spirituale mentre lo Stato è Laico. I laici non sono atei né anticlericali, semplicemente dividono la religione dalla politica e questo è un concetto fondamentale. Inoltre, tutte le confessioni religiose sono libere di fronte alla legge.
Ha preso il via proprio in questi minuti “La più bella del mondo”, lo show con il quale Rai 1 ricorda le celebrazioni per i 70 anni dalla nascita della Costituzione Italiana. Ritroviamo Roberto Benigni alla conduzione della serata, pronto ad aprire lo spettacolo con un’anteprima da mattatore unico e irriverente quale è. L’Italia, spiega il conduttore, in quel periodo stava uscendo fuori dalle macerie ed era piena di quello spirito giovane e vivo destinato ad un grande avvenire. Benigni, inoltre, promette uno spettacolo vero e proprio alla scoperta dei 12 principi su cui si basa la costituzione. Non resta che sintonizzarsi su Rai 1 e seguire lo spettacolo, per assistere alla narrazione di una pagina piena di memoria e di storia italiana. Roberto Benigni ha aperto la serata con La più bella del mondo. Per il conduttore la politica è fondamentale e disinteressarsi ad essa significa non avere cura di ciò che ci circonda. La costituzione è stata scritta per la libertà e il diritto di voto è fondamentale anche quando si pensa di sbagliare. “Non siamo uguali di fronte alla storia, ma siamo uguali di fronte alla morte”, dice Benigni parlando della seconda guerra mondiale e ricordando i tanti ragazzi hanno perso la vita per dare agli italiani libertà. Si arriva ben presto alle storiche votazioni nelle quali gli italiani hanno potuto scegliere fra Monarchia e Repubblica, un momento che ha unito la popolazione già tremendamente divisa. Uomini valorosi, profetici, in quel periodo hanno scritto la Costituzione, che Benigni definisce “la nostra mamma”. Siamo gli unici al mondo a fondare la Repubblica sul lavoro e sul contributo che ognuno può dare. Il popolo, inoltre, è sovrano e ogni persona può esprimere il proprio pensiero.
A ottobre gli italiani saranno chiamati a votare il referendum costituzionale che renderebbe permanenti le riforme all Costituzione volute dal governo Renzi. Così com’è ora la Carta Costituzionale verrà invece celebrata questa sera da Roberto Benigni “La più bella del mondo”, lo spettacolo del comico toscano andato in onda a dicembre del 2012. In un’intervista rilasciata ad Ezio Mauro sulle pagine di Repubblica, Benigni ha parlato così delle modifiche costituzionali: “Farebbero bene ad attuarla, prima di pensare a cambiarla. La Carta è nata come una promessa alle generazioni future. Noi siamo qui riuniti – disse Calamandrei in quei giorni – per debellare il dolore e per ridurre la maggior quantità possibile di infelicità. Ci rendiamo conto? In questo senso la Costituzione, come la democrazia, è un paradosso, perché chiede a tutti le virtù di pochi”.
Stasera ritroveremo Roberto Benigni in “La più bella del mondo”, il suo spettacolo andato in scena nel dicembre del 2012 che torna in tv per omaggiare la nostra Costituzione proprio nel giorno della festa della Repubblica. In una lung aintervista rilasciata ad Ezio Mauro sulle pagine di Repubblica, il comico toscano parla dell’importanza di continuare a celebrare le feste nazionali e afferma di non aver dimenticato affatto quando qualche anno fa si tentò di abolire la festa della Repubblica: “Certo, fu quel galantuomo repubblicano – è il caso di dirlo – di Carlo Azeglio Ciampi a reintrodurre la festa. Abolirla? Una cosa da matti, come segare la base del monumento allo Stato. Anzi, come se la Chiesa, per non intasare le festività di fine anno, cancellasse il Natale”. Benigni ricorda anche un altro caso famoso e cioè quando la destra tentò di abolire il 25 aprile: “Non ci volevo credere. È la data fondamentale della democrazia ritrovata, da quel giorno è nata la libertà di tutti, per tutti, da qualunque parte venissero. Sarebbe stato come cancellare la storia, è impossibile. Eppure ci hanno provato. Già questo ci dice che anni abbiamo vissuto. E ci dovrebbe risvegliare un po’ di passione in più per questa nostra Repubblica”.
Grande attesa per La più bella del mondo, lo spettacolo di Roberto Benigni sulla Costituzione, che andrà in scena questa sera giovedì 2 giugno per celebrare la Festa della Repubblica. Anche se in replica, giacché andato in onda per la prima volta il 17 dicembre 2012, lo show di Benigni è destinato a far parlare di sé anche in questa seconda occasione. Una scelta curiosa, quella del direttore generale della Rai Campo Dall’Orto visto il tema così scottante. La Costituzione Italiana è infatti stata appena modificata dal governo Renzi e su cui si voterà a ottobre in quel referendum così decisivo per il destino del governo Renzi. A rendere la situazione più incresciosa è la recente dichiarazione di Benigni sulla propria intenzione di votare No al referendum. A questo punto legittima è la domanda di Dagospia: ‘Chi può aver avuto la grande idea di piazzare la replica dello show sull’intoccabilità della Costituzione. Chi destabilizza la poltrona di Campo Dall’Orto?’.
Nella prima serata di Rai Uno in occasione della Festa della Repubblica viene proposta al pubblico televisivo la replica dello spettacolo La più bella del Mondo, ideato e condotto dal grande artista toscano Roberto Benigni. Un suggestivo racconto dei dodici principi fondamentali della Costituzione Italiana, arricchito dalle tante battute che lo stesso Benigni ha voluto regalare al pubblico come le frecciatine all’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi senza risparmiare l’allora Premier, Mario Monti. Tra l’altro prima che l’attore e regista toscano si inoltri nella lettura con conseguente spiegazioni dei dodici ed innegabili principi sanciti dalla Costituzione Italiana, con il suo caratteristico fare ripercorre brevemente la storia dell’Italia dal periodo della cosiddetta Grande Guerra (1915-1918) fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale ed ossia i momenti che precedettero la nascita della stessa Costituzione. Insomma, un grandissimo evento targato Rai per festeggiare la Repubblica che in occasione della sua prima messa in onda avvenuta ovviamente su Rai Uno il 17 dicembre 2012, tenne davanti ai propri teleschermi qualcosa come una media di 12 milioni e 620 mila telespettatori per uno share del 43,94%. Tra l’altro anche la prima replica proposta su Rai Cinque il giorno seguente ottenne un certo seguito raggiungendo mediamente 1 milione e 10 mila italiani per uno share del 3,5%.