I fans di Fabri Fibra si schierano con il rapper dopo la sentenza del Tribunale di Milano che ha condannato il rapper per diffamazione che ha dovuto risarcire Valerio Scanu con 20mila euro. Dopo il lungo sfogo pubblicato sui social con cui Fabri fibra si è difeso (leggete in basso), i fans si sono schierati apertamente con il rapper invitandolo a lasciare l’Italia per essere libero di poter scrivere tutto ciò che vuole nelle sue canzoni. “Sei sprecato per essere in italia… Troppo avanti… Grande Fibra”, “Fibra lascia perdere in Italia abbiamo una mentalità ancora del 1300. Io se fossi in te la multa non la pagherei perché non hai fatto nulla di male, hai fatto semplicemente RAP”, “Grazie Fibra. Mi viene da dirti “signori si nasce”. E tu lo sei. Il rap in Italia non viene abbastanza capito come del resto tutto ciò che è controcultura”, “Questa è la differenza tra te ed altri artisti. Una volta accaduto l’evento molti lo avrebbero sfruttato attraverso video o messaggi per farsi ulteriore pubblicità, tu invece hai sorvolato sull’accaduto e purtroppo dopo anni hai dovuto chiarire a tutti ciò che accadde…”, scrivono i fans.



Fabri Fibra si difende e lo fa con un lungo post pubblicato sulla sua pagina Facebook in cui svela quanto accaduto con il brano “A me di te” per il quale è stato condannato dal Tribunale di Milano per diffamazione. Nel lungo messaggio scritto sui social, Fabri Fibra difende la propria libertà intellettuale rispettando, però, tutte le persone con gusti sessuali diversi. Il rapper, inoltre, sottolinea di non conoscere Valerio Scanu e di non condividere le sue scelte musicali. “In Italia il rap lascia ancora interdetti e pago perciò questi 20.000€ di multa per avere avuto la possibilità di criticare e raccontare con il rap certe immagini e situazioni. Non conosco Valerio Scanu e non mi interessa conoscerlo, sarà senz’altro una brava persona, ma artisticamente non mi coinvolge, come non mi coinvolgono tutti gli artisti che cantano canzoni scritte da altri e che sono legati a queste dinamiche discografiche e dell’ambiente dello spettacolo, oggi come oggi più che mai ripetitivo. A me di lui né della sua sessualità non importa nulla, ma mi viene spontaneo criticare, con il rap, tutte queste incongruenze che compongono questo tipo di carriera” – scrive Fabri Fibra che conclude il messaggio professando rispetto per tutti – “in conclusione ci tengo a sottolineare che il mio rispetto va alla comunità LGBT italiana e a tutti coloro che si battono attivamente per i propri diritti contro l’ipocrisia e i finti moralismi, oggi più che mai. A Me Di Te non c’entra niente con le cose serie. Rap è, e rap rimane”. Cliccate qui per vedere il post.



La condanna di Fabri Fibra per diffamazione ai danni di Valerio Scanu ha scatenato la reazione dei fans del cantante sardo che hanno accolto con gioia la decisione del Tribunale di Milano di condannare il rapper per avere offeso Valerio Scanu nella canzone “A me di”. Sui propri profili social, il cantante sardo non ha pubblicato nessun post in riferimento alla condanna di Fabri Fibra. In compenso, però, hanno parlato i fans che scrivono: “Finalmente una decisione giusta. Basta speculare sulla pelle degli altri”, “La sentenza più giusta di un Tribunale Italiano”, “Bravo Valerio, difende te stesso e la tua musica”, “Finalmente una sentenza che farà scuola. Ora molti rapper ci penseranno bene prima di offendere i colleghi”, scrivono i fans che seguono Scanu da anni e aspettavano con ansia la decisione del tribunale.



Sta facendo rumore la sentenza con cui il Tribunale di Milano ha condannato Fabri Fibra per diffamazione ai danni di Valerio Scanu per le parole contenute nella canzone “A me di te”. A schierarsi con Valerio Scanu non è solo la legge ma anche l’associazione Arcigay che, attraverso le parole del proprio presidente, ha commentato la sentenza – “I rapper, che si rivolgono soprattutto ai ragazzi più giovani, dovrebbero stare attenti a non passare messaggi offensivi e omofobici. L’omofobia nasce dalla non conoscenza e dal non rispetto delle persone – ha osservato Fabio Pellegatta, presidente milanese di Arcigay – Il tema non nasce di certo con Fabri Fibra. Anni fa, il tema fu sollevato sul caso di un famosissimo rapper statunitense. Il fatto di avere come interlocutori soprattutto studenti minorenni dovrebbe spingere chi canta hip hop a essere consapevole del proprio ruolo sociale, e di conseguenza evitare concetti e linguaggi che possono ferire, o indurre alcuni ad atteggiamenti violenti e discriminatori“.

Il tribunale di Milano ha condannato Fabri Fibra per diffamazione ai danni di Valerio Scanu. Il rapper è stato giudicato colpevole per aver offeso la reputazione di Valerio Scanu con la canzone “A me di te” contenuta nell’album “Guerra e pace” del 2013. “Le espressioni utilizzate dal cantante Fabri Fibra sono diffamatorie in maniera oggettiva, come ha stabilito il giudice – hanno dichiarato gli avvocati del vincitore di Amici, Paola Castiglione e Ugo Cerruti – Ed è la prima sentenza in Italia che vede la condanna per diffamazione di un cantante di musica rap. La musica è libertà, ma insultare squallidamente una persona non è musica e non è arte. Ognuno è libero di manifestare liberamente il proprio pensiero, non di offendere e diffamare una persona“. Fabri Fibra è stato giudicato colpevole per aver usato parole denigratorie e aver fatto riferimenti alla presunta omosessualità del cantante sardo. Il rapper è stato condannato a pagare una salatissima multa e a risarcire Valerio Scanu a cui dovrà pagare un anticipo di 20mila euro.