Sono molte le curiosità legate al film. Ci sono molti riferimenti alla bandiera italiana, del resto il film ha come sfondo le elezioni politiche, dal titolo della pellicola alle auto dei tre protagonisti. Inizialmente c’erano anche delle riserve sulla scelta del titolo il più scaramantico era Sergio Leone perché negli anni Settanta era stato realizzato un film con Sofia Loren con un titolo simile, ma la pellicola non aveva avuto successo. Il film è stato prodotto da Sergio Leone, grande maestro del cinema italiano di cui Verdone è stato allievo e assistente. Sergio Leone aveva molte perplessità anche sulla presenza nel cast di Elena Fabrizi a causa del suo precario stato di salute. Carlo Verdone nonostante fece molti casting per rimpiazzarla ma alla fine ritornò alla sua prima scelta, l’attrice ricevette anche una nomination ai David di Donatello.



È la commedia che sarà trasmessa da Canale 5 alle 14:00 di domenica 17 luglio. La pellicola è del 1981 ed è stata diretta e sceneggiata da Carlo Verdone, che è anche protagonista tre episodi raccontati nel film. Altri attori presenti sono: Irina Sanpiter, Elena Fabrizi, Angelo Infanti, Milena Vukotic, Mario Brega, Andrea Aureli, Élisabeth Wiener, Anna Alessandra Arlorio, Vittorio Zarfati, Francesco Pezzulli e Guido Monti. 



La commedia è divisa in tre episodi, il filo conduttore di tutte le storie è il viaggio che i tre protagonisti, interpretati sempre da Carlo Verdone compiono in un fine settimana per raggiungere il proprio seggio elettorale. Il primo personaggio portato in scena è quello di Furio Zòccano, un avvocato romano che vive a Torino. L’uomo organizza il viaggio di rientro nella capitale nei minimi dettagli, tanto da apparire fin da subito pedante e molto preciso. La moglie Magda è esasperata dal marito ma sopporta tutto per il bene dei figli, Anton Giulio e Anton Luca, soprattutto l’eccessiva loquacità dell’uomo. Durante una sosta in un’area di servizio la donna conosce il playboy Raul ma non cede alle sue lusinghe. Il viaggio si rivela pesante e noioso, l’unico momento di vero trambusto è rappresentato dall’incidente stradale di Furio, che finito in ospedale tra l’esasperazione dei medici alla fine è sedato. Nel finale, mentre l’uomo si reca al seggio elettorale per votare, la moglie prende finalmente la decisione di lasciarlo e va via con Raul dopo aver salutato in lacrime i figli. 



Il secondo viaggiatore è Mimmo un giovane romano che si reca in Veneto a prendere l’anziana nonna. La donna nonostante l’età ha un’indole combattiva e non esita a sparare sentenze e cattiverie nei confronti dell’ingenuo nipote. Durante il pernottamento in un albergo il ragazzo è adescato da una prostituta ma la storia non finisce bene. Lungo il tragitto, i due conoscono anche un camionista soprannominato “er Principe”, l’uomo è il responsabile dell’incidente stradale capitato a Furio. L’anziano per sfuggire alla polizia si nasconde nell’auto di Mimmo ma il ragazzo con la sua goffaggine si fa subito scoprire e l’uomo viene arrestato tra le proteste di nonna Teresa per la stupidità del nipote. Nel finale nonna e nipote hanno l’ennesimo litigio, la donna si fa accompagnare da un militare nel seggio elettorale, dove muore tra l’indifferenza generale degli scrutatori, che sono impegnati a capire se il suo voto è valido o meno. Il terzo viaggiatore è Pasquale, emigrato in Germania che torna nella sua natale Matera. L’uomo è sciatto e molto silenzioso tanto da apparire subito in netto contrasto con il logorroico Furio del primo episodio. L’operaio sarà vittima di angherie e soprusi di ogni tipo e con il suo pungente dialogo finale in un dialetto quasi incomprensibile, chiuderà il film dando un’opinione non tanto lusinghiera degli italiani.