Il rinvenimento della pistola di Gabriele Defilippi avvenuto oggi, ha dato luogo ad una importante svolta nell’ambito del giallo su Gloria Rosboch. Come riporta Corriere.it, tale scoperta avvenuta grazie al contributo di Roberto Obert – anche lui in carcere per il delitto della professoressa di Castellamonte – potrebbe ora aprire a nuovi scenari ed interrogativi. Sebbene non sia servita per uccidere Gloria, perché Gabriele Defilippi deteneva la pistola? Chi gliel’aveva data? E per cosa era stata usata? Durante l’indagine della Rosboch, il procuratore di Ivrea aveva ipotizzato svariati retroscena e possibili filoni criminali relativi a storie di truffa, droga, usura e forse anche reati decisamente più gravi. A parlare dell’arma sulla quale sono già iniziate le analisi, era stata la stessa Gloria Rosboch la quale era a conoscenza della presenza dell’arma in possesso del giovane ex studente 22enne poi rivelatosi suo killer.
Nuovo colpo di scena, questa mattina, nell’ambito del giallo sul delitto di Gloria Rosboch, la professoressa di Castellamonte uccisa lo scorso 13 gennaio da Gabriele Defilippi e Roberto Obert. Proprio il complice di Defilippi, avrebbe permesso oggi il ritrovamento dell’arma appartenuta al 22enne e che lo stesso gli aveva affidato pochi giorni dopo l’omicidio di Gloria Rosboch. La pistola rinvenuta nei boschi tra Barbania e Rocca Canavese, non è stata usata per il delitto della professoressa. Come riporta Corriere.it, il sopralluogo che si è svolto questa mattina è stato il terzo chiesto dalla difesa di Obert e concesso dal procuratore di Ivrea. “Vede avvocato, io dico sempre la verità”, avrebbe asserito Roberto Obert dopo circa un’ora dall’inizio delle ricerche che hanno visto l’impiego di dieci uomini e 12 metal detector. L’arma dissotterrata sarebbe una semiautomatica modello 84 sebbene non si conosca il calibro. In merito, il 56enne di Forno Canavese aveva confidato al suo legale: “La pistola me la diede Defilippi dopo la morte di Gloria perché aveva paura che i carabinieri gliela trovassero durante la perquisizione. Mi disse di liberarmene, e io decisi di buttarla nei boschi intorno a Barbania, vicino a un albero”.
Svolta dopo mesi sul caso di Gloria Rosboch: è stata questa mattina ritrova la pistola di Gabriele Defilippi l’accusato numero 1 e reo confesso dell’omicidio della povera insegnante di Castellamonte. Il luogo del ritrovamento, per un oggetto cercato per mesi durante la scomparsa e anche dopo il rinvenimento del cadavere, è assai importante: la pistola è stata trovata a Barbania a qualche chilometro di distanza dal pozzo dove Gabriele e l’amante Roberto Obert hanno ucciso e poi buttato il corpo senza vita di Gloria Rosboch. L’arma non è stata usata per l’omicidio – è stata strangolata con un filo per stendere il bucato – ma è invece stat usata dalla coppia malefica per il rapimento che purtroppo poi portato all0orrendo delitto. Anche questa volta, come già successo in passato, alle operazioni di ricerca ha partecipato proprio Roberto Obert che ha indicato il luogo dove cercare la pistola. «Questo dimostra come Obert abbia detto sempre la verità», ha riferito l’avvocato alla Stampa. Ora però la pistola è sotto sequestro dei carabinieri che devono capire se è stata usata anche per alti delitti avvenuti nella zona, come quello di Pierpaolo Pomatto, avvenuto nel gennaio scorso nelle campagna di Designano.
E’ il 13 gennaio 2016 quando Gloria Rosboch, un’insegnante di francese delle medie di Castellamonte, scompare nel nulla. Sono attimi di forte preoccupazione per i genitori anziani soprattutto perché la donna era uscita di casa con la promessa che sarebbe rientrata mezz’ora dopo. Eppure di quella vicenda tutto sembra assumere contorni diversi da una semplice scomparsa e che presto verrà collegata a tre nomi: Gabriele DeFilippi, Roberto Obert e Caterina Abbattista. Nello speciale di Chi l’ha visto di questa sera, mercoledì 20 luglio 2016, si parlerà del caso di Gloria Rosboch, ripercorrendo gli attimi salienti che hanno portato alla morte e le vicende tortuose che si sono aggrovigliate su se stesse nei giorni successivi. Il corpo di Gloria viene infatti ritrovato solo settimane più tardi, dopo indagini concentrate su una maxi truffa subita dalla donna di 187 mila euro. Quei soldi, i risparmi di una vita, sarebbero serviti per iniziare un’esistenza nuova, all’estero, al fianco del suo ex alunno Gabriele DeFilippi, un giovane di 22 anni, dalla personalità poliedrica ed anche per questo affascinante. La truffa era avvenuta nell’ottobre dell’anno precedente ed in quei giorni l’insegnante era intenzionata a sporgere denuncia, dopo mesi di richieste insistenti andate a vuoto. Gabriele DeFilippi viene infatti interrogato dagli inquirenti perché il sospetto che sia collegato con la scomparsa della donna è forte, ma inizialmente nega, supportato dalla tesi della madre, Caterina Abbattista, che riferisce di non vederlo da lungo tempo. Nel giro di qualche settimana la svolta: Gabriele confessa di aver ucciso Gloria assieme all’amante Roberto Obert, un uomo molto più grande di lui e con cui ha una relazione da diverso tempo. I due iniziano subito a scaricarsi la colpa a vicenda, attribuendo all’altro la responsabilità effettiva della morte della professoressa. I dati che emergono dall’autopsia evidenziano tuttavi alcuni particolari: Gloria è stata uccisa poco dopo essere uscita di casa e gettata ancora viva nella cisterna d’acqua in cui è morta con sofferenza. Al centro delle indagini quindi i due amanti, ma subito dopo rientra anche Caterina Abbattista, sia per le sue dichiarazioni iniziali, appurate come false, sia perché secondo alcuni testimoni era a conoscenza del delitto. La donna viene infatti arrestata per complicità in omicidio. I tre si trovano attualmente in carcere, ma sono molti i punti ancora oscuri e che hanno portato gli inquirenti su diverse piste nel corso dei mesi, dal giro delle truffe a quello della pedofilia e della droga, ma per ora molte domande rimangono ancora senza risposta.