Tra poche ore sulle frequenze di Canale 5, da Piazza del Popolo in Roma, viene trasmesso il quarto e ultimo appuntamento con il Coca Cola Summer Festival 2016, evento musicale dell’estate italiana presentato da Alessia Marcuzzi. Tanti gli artisti annunciati tra cui il cantautore Ron. Conosciamolo meglio ripercorrendo i momenti più significativi della sua carriera.
63 anni da compiere e 47 passati a suon di musica. Questa in estrema sintesi la passione di Rosalino Cellamare in arte Ron, per la musica. Il cantautore lombardo, classe 1953, scopre la passione per il canto molto presto, facendosi notare già in concorsi canori giovanili con convincenti interpretazioni di brani di artisti già celebri. Già nel 1970 arriva una prima grande occasione grazie alla partecipazione al Festival di Sanremo, ottenendo un dignitoso 7° posto in coppia con Nada con la canzone Pa’ diglielo a Ma’. Da quel momento sarà soprattutto Lucio Dalla a prenderlo in un certo senso sotto la propria ala protettrice, scrivendo per lui Il Gigante e la Bambina, mentre proprio lo stesso Ron sarà tra i co-autori del successo di Lucio, Piazza Grande, oltre che collaboratore per gli arrangiamenti del celebre tour Banana Republic, di Dalla e De Gregori. In questo periodo, più precisamente nel 1973, dà vita al suo primo effettivo album di inediti (nel quale Dalla è presente in veste di produttore), alcuni già di buon livello come Radar, Principessa, Il bosco degli amanti e Non Svegliarti. Dopo la positiva esperienza di Banana Republic del 1979, nel 1980 ottiene il suo primo vero successo di pubblico e critica con l’album Una città per cantare, trascinato dalla title track ma anche da brani come Tutti Cuori Viaggianti e Come Va. Il 1982 sarà un vero anno d’oro, in cui Ron riesce a bissare con Guarda chi si vede il successo di Una città per Cantare, e ottiene anche la vittoria del Festivalbar con la canzone Anima, contenuta nello stesso album del ’82. Ormai l’artista è lanciato, e anche i suoi due lavori successivi, Ron (1985) e È l’italia che va (1986) otterranno eccellenti riscontri anche grazie a canzoni come Caterina, Parliamo un po’ di te e la stessa È l’Italia che va. Molto poco fortunata sarà invece la sua seconda avventura sanremese, nel 1988 con Il mondo avrà una grande anima, un insuccesso che però non arresta la sua carriera ma che anzi lo spinge a sperimentare ancora di più. Si cimenta anche nelle vesti del produttore aiutando un allora emergente Biagio Antonacci e nel 1990 sarà autore di una delle più celebri canzoni di Lucio Dalla, Attenti al Lupo. Anche gli anni ’90 iniziano molto bene e i suoi album riscuoteranno ancora una volta grande successo, trascinati da brani come A un passo dai miei sogni, Sono uguale a te o Tutti quanti abbiamo un angelo, che diventeranno veri e propri cavalli di battaglia dell’artista. Nel 1996 arriva anche la sua rivincita sanremese. Questa volta la sua Vorrei incontrarti fra cent’anni farà breccia nel cuore di pubblico e giuria, consegnandogli il massimo gradino del podio della kermesse. È questa, almeno per ora, la sua unica vittoria al festival di Sanremo. Ci riproverà, senza molta fortuna, nel 1998, nel 2006 e nel 2014, ma non riuscirà a ripetere il successo e la magia della partecipazione del ’96. Nel frattempo non si perderà d’animo, continuando a sfornare album di successo anche in duetto con diversi artisti italiani e internazionali. In Cuori di Vetro (2001) parteciperanno anche cantanti come Gianluca Grignani e Carmen Consoli, nel successivo Ma quando dici Amore (2005) duetterà con star come Anggun, Baglioni, Elisa, Jovanotti e l’amico di sempre Lucio Dalla, mentre in Quando sarò capace di amare (2008) avrà con sè Neffa, Britti e nuovamente Dalla. La morte dello stesso Dalla lascerà un segno profondo, tanto da spingere Ron a omaggiarlo scrivendo una musica adatta per America, composta dal grande artista bolognese quasi come una lettera di ammonimento per il suo “figlioccio”. Quest’anno Ron è tornato alla grande con un progetto musicale: La Forza di Dire sì, un altro album di duetti e riarrangiamenti (più due brani inediti) il cui ricavato viene parzialmente devoluto all’Aisla, associazione contro la Sclerosi Laterale Amiotrofica.