E’ il 14 marzo del 2013 quando Marisa Morchi, 77enne di Castelnuovo Magra viene uccisa all’interno del proprio appartamento. Claudia Aldi racconterà il suo caso oggi, mercoledì 27 luglio 2016, nello speciale di Chi l’ha visto, a partire dalle passioni della donna: i viaggi ed il ballo. Una vita tranquilla, fatta di figli e nipoti, ma che si traducono in un omicidio contorto che lascia molti perché. L’assassino cosparge infatti delle caramelle attorno al corpo di Marisa Morchi, immerso nel suo stesso sangue, ed una foto che la riprendeva quando era poco più di una bambina. Un delitto brutale, barbaro, inspiegabile per un’anziana che viveva da sola e che non aveva alcun nemico. Le indagini si sono dirette su più strade, ma senza arrivare mai ad un risultato, tanto che il caso ha rischiato più volte di venire chiuso. Non si arrende però Marina Palma, la figlia di Marisa, la stessa che ritrovò quella mattina il corpo della donna. Il caso è sempre stato visto come un tentativo di rapina finito a male, ma che poco si accostano con la modalità del delitto e quei due particolari. Le caramelle e la foto. Che significato avevano per l’assassino? Ma c’è di più. Una mano di Marisa Morchi è stata mozzata e l’assassino ha ucciso anche un gallo del suo pollaio, come riporta Il Secolo XIX. Il particolare dell’arto conduce gli inquirenti, appena l’anno dopo, verso Precious Omobogbe, un nigeriano di 25 anni che nell’ottobre del 2014 aveva minacciato diversi abitanti di Jesi con un machete. Eppure anche questa pista non porta da nessuna parte e le indagini si dirigono quindi verso altri folli conosciuti, come Adam Kabobo, un pluriomicida del Ghana che uccise nel 2013 a Milano tre passanti a colpi di piccone. Anche in questo caso un nulla di fatto.