Le repliche dei due episodi di Don Matteo 9 “Il record della vita”e “Fuori dal mondo”, in onda il 28 luglio 2016, si collocano come un ottimale cuscinetto del palinsesto estivo, una pausa di “respiro” tra Estathé e anguria con tanto materiale di repertorio e i soliti déja vu prima delle nuove programmazioni autunnali. Gli ascolti della prima messa in onda dei due episodi (rispettivamente 8,3 milioni e 7,4 milioni) avevano premiato il prete televisivo riflessivo e rassicurante. E i valori celebrati non subiscono mai rimescolamenti. Il primo episodio celebra la “familia vicit omnia” che s’impone anche sulle Olimpiadi. Diana è disposta a seppellire la propria carriera perché è incinta e vuole occuparsi del suo bambino; e proprio questo è il motivo per cui sarà osteggiata dalla sua allenatrice con tanta voglia di rivalsa. Finché Don Matteo non fa scoprire alla quasi-assassina che “il record della vita” batte qualunque risultato sportivo. il secondo episodio non è da meno e parla di una famiglia fuori dal mondo.
L’episodio “Fuori dal mondo” presenta il conflitto genitori-insegnanti e il lacerante quesito sui diversi metodi educativi: quale delle due istituzioni deve prevalere? Gli educatori di “Fuori dal mondo” si rivelano tutti o quasi in buona fede: la madre ossessionata dalla tecnologia, il padre rigoroso, la maestra uccisa e, naturalmente, l’insegnante religioso Don Matteo. L’unico a non adempiere correttamente al proprio compito è il preside, garante sulla carta di un ordine che è il primo a sovvertire. Ma non senza pentirsi e sciogliersi in lacrime. Il direttore scolastico, colpevole di una relazione extra-coniugale, è il cliché per eccellenza. Contemporanemente, Don Matteo fa ragionare l’assassino e fa aprire gli occhi al padre di Asia, un ex broker ritirato “fuori dal mondo”: non si può proteggere una bambina chiudendola in una casetta sull’albero. Anche lei, come tutti, ha il dovere e il diritto di scoprire quello che la circonda. In Don Matteo prevale sempre il bene mentre il male, più che male, è una socratica “momentanea assenza di bene”. Magari le cose funzionassero davvero così.
(Alice Grisa)