Il mondo del cinema è in lutto per la morte di Michael Cimino, il regista americano scomparso ieri a 77 anni nella sua casa di Los Angeles. Il suo nome resterà indissolubilmente legato a “Il Cacciatore”, uno dei suoi 7 film e che nel 1978 gli valse 9 nomination agli Oscar e 5 statuette. Ecco alcune curiosità su uno dei capolavori assoluti del cinema mondiale che forse non conoscete ancora: durante la scena del salvataggio in elicottero, John Savage e Robert De Niro rimasero davvero feriti. I due attori nella scena della caduta nel fiume non si avvalsero di stuntmen, quindi furono costretti a ripetere per 15 volte in due giorni il volo da quasi dieci metri. Anche le riprese in Vietnam furono avventurose: durante le piogge gli attori dovevano salire sui tavoli per evitare i ratti che nuotavano. Lo sputo di “Nick” a “Michael” durante la roulette russa nel finale del film non rientrava nel copione, ma fu voluta da Cimino e De Niro si arrabbiò moltissimo per questo. Tra l’altro De Niro ha dichiarato in passato che nessun film l’aveva esaurito emotivamente e fisicamente come “Il Cacciatore”. Non doveva essere scritturato John Cazale perché malato di cancro ai polmoni, ma Cimino e De Niro riuscirono a convincere la produzione, che era contraria ad assicurarlo. Cazale tra l’altro è l’unico attore nella storia del cinema che ha lavorato solo in pellicole nominate all’Oscar come miglior film. 



Che Michael Cimino fosse un regista molto alternativa era chiaro quasi a tutti: ma dire che fosse il migliore è un affermazione che in tanti non condividerebbero. Eppure a dirlo non è un fan del Cacciatore o di Verso il Cielo – forse il suo vero capolavoro cinematografico – ma un esperto illustre di cinema che ogni anno ha a che fare tutte le novità del cinema mondiale. “Che dolore! Il già grande regista americano, e più sfortunato. Può riposare in pace.”, scrive su Twitter Alberto Barbera, il direttore della Mostra di Venezia che commenta la morte improvvisa di Michael Cimino 77enne. Un regista contestato ma amatissimo dagli esperi e amanti del cinema americano e no: non solo Il Cacciatore, anche se rimarrà scolpito nella storia, ma un cineasta a tutto tondo che ha segnato il cinema americano negli ultimi 30 anni. Purtroppo il suo colpo senza vita è stato ritrovato nella abitazione di Los Angeles, dopo che alcuni amici avevano provato a rintracciarlo al telefono. Cause della morte sono tutte ora da accertare.



La notizia della morte di Michael Cimino ha scosso il mondo del cinema. Il regista non molto tempo fa aveva ripercorso le tappe della sua carriera: «Non ho idea di come abbia imparato, non ho fatto alcuna scuola, non conosco i classici come il mio amico Quentin Tarantino che conosce ogni film e cita ogni battuta», aveva dichiarato, come riporta La Repubblica, nell’agosto del 2015 in occasione dell’incontro con la stampa al Festival di Locarno, prima di ricevere il Pardo d’oro alla carriera. Nella chiacchierata di due ore Cimino aveva invitato i giovani a combattere contro gli ostacoli: «Dovete picchiare più forte degli altri, come nel football». Ma anche a ribellarsi alla guerra: «La tragedia non è cambiata, prima era il Vietnam oggi è il Medioriente, sono sempre i vecchi coi capelli bianchi che fanno questa scelta folle e i giovani ne pagano le conseguenze». Poi aveva rivelato che continuava ad accumulare tutte le cose che scriveva in una stanza: «Se smettessi morirei». Le critiche comunque non lo hanno mai spaventato: «Mi hanno chiamato in ogni modo: omofobo, fascista, marxista, razzista. Non me ne frega niente. Non ho alcuna reazione, non leggo le recensioni, né le migliori né le peggiori. Potete chiamarmi come volete».



Se ne è andato Michael Cimino, il più visionario dei registi americani di origine italiana. A darne l’annuncio Thierry Fremaux, direttore del Festival di Cannes. Negli anni 70 ha cambiato il volto di Hollywood: “Il Cacciatore” ha vinto 5 Oscar (tra cui miglior film e miglior regia) ed è considerato uno dei capolavori assoluti del cinema americano, mentre “I cancelli del cielo” è considerato un oggetto di culto da rivedere, mentre “L’anno del dragone” merita di far parte della Hall of Fame del grande noir. Il suo talento è emerso nel 1974 con “Un calibro 20 per lo specialista”, con cui ha esordito. Con una breve dichiarazione Robert De Niro, protagonista del capolavoro “Il Cacciatore”, ha voluto ricordare il regista morto ieri all’età di 77 anni: «Ricorderò sempre il nostro lavoro assieme. Mi mancherà», ha riferito all’Hollywood Reporter. Clicca qui per vedere il trailer del capolavoro “Il Cacciatore”.

Michael Cimino è morto all’età di 77 anni in circostanze ancora da accertare. Il regista venuto alla ribalta grazie alla pellicola “Il Cacciatore” con la quale vinse cinque Oscar, è stato definito negli anni come uno dei più controversi della New Hollywood. La sua carriera è stata un’altalena tra memorabili successi e grandi flop, come nel caso de “I cancelli del cielo”. Quest’ultimo film del 1980, fu per Cimino un progetto forse troppo ambizioso che comportò enormi spese a fronte di un guadagno esiguo. Come riporta MyMovie.it, alla sua uscita la pellicola incassò appena 3 milioni di dollari nei soli Stati Uniti, per essendone costato 44. Le critiche furono impietose e il film fu letteralmente distrutto al punto tale da essere considerato il più clamoroso flop dell’intera storia cinematografica di Hollywood. Dopo “I cancelli del cielo” la carriera di Michael Cimino si interruppe per cinque lunghi anni prima del suo ritorno nel 1984 con “L’anno del dragone”. Nonostante la presenza nel cast di Mickey Rourke, anche questa pellicola si rivelò un fallimento. Il congedo definitivo dalla macchina da presa, Cimino lo consacrò tre film più tardi, nel 1996 con “Verso il sole”. Dimenticato dall’America ma non dal Festival europeo di Locarno che lo scorso anno lo premiò con il Pardo d’oro alla carriera.

Il mondo del cinema è a lutto in seguito alla scomparsa di Michael Cimino, morto all’età di 77 anni. Il celebre regista de Il Cacciatore, come riporta l’agenzia AskaNews, è stato trovato senza vita nella sua abitazione di Los Angeles. Accora ignote le cause del decesso. A darne l’allarme erano stati alcuni amici, dopo non essersi riusciti a mettere in contatto con lui telefonicamente. Cimino, come riporta l’Ansa, sarebbe morto solo ed incompreso, fino all’ultimo, dal suo Paese. Dopo il successo enorme che tra gli anni ’70 ed ’80 lo consacrò ad essere uno dei registi americani di origine italiana che trasformò per sempre il volto e la storia di Hollywood, l’America non gli ha mai perdonato la sua caduta e la sua vita irregolare. Non può considerarsi una casualità se l’annuncio della sua morte sia giunto dal direttore del Festival di Cannes, Thierry Fremaux. E’ proprio da un Festival europeo che giunse anche l’ultimo omaggio al regista italo-americano con il Pardo d’onore a Locarno nel 2015.

-La notizia della morte del regista americano di origini italiane Micheal Cimino, spentosi all’età di 77 anni, ha reso tristi tutti gli appassionati di cinema. Sul “genio” di Cimino infatti, nonostante il declino rappresentato dalle ultime pellicole prodotte, sussistevano pochi dubbi: come dimenticare ad esempio la scena della roulette russa in quello che è stato il suo successo più grande, “Il Cacciatore”? Nella pellicola del 1978, i due protagonisti Robert De Niro e Christoper Walken si trovano ostaggi dei vietcong, che li sottopongono allo strazio della roulette russa. I due amici decidono allora di tentare la sorte, inserendo 3 pallottole in più nelle pistole usate per la roulette russa, sperando prima di tutto di sopravvivere e in secondo luogo di approfittare della distrazione dei vietcong, impegnati a scommettere sulla loro vita, per tentare la fuga. Clicca qui per vedere la scena della roulette russa e scoprire come andò a finire…

“The End”. Così potrebbe descrivere la morte di Michael Cimino, il regista americano famoso per le riprese de Il Cacciatore, il film del 1976 con Robert de Nico e Maryl Streep. Ad annunciarlo, riporta Quotidiano.net e Variety, è il direttore del Festival di Cannes Thierry Fremaux. Aveva 77 anni Michael Cimino e come si può intuire facilmente dal cognome, aveva origini italiane. Il suo film d’esordio fu Una calibro 20 per lo specialista, dove diresse in modo magistrale un già osannato Clint Eastwood. Tuttavia fu Il Cacciatore a portarlo verso la vetta più alta, tanto da fargli vincere 5 premi Oscar su un totale di 9 nomination, fra cui Miglior Regia e Miglior Film. Un successo che tuttavia lo ha portato fin troppo presto a discendere dall’arcobaleno delle vittorie, crollando già nel 1980 con I cancelli del cielo, un western ambientato nel fine ‘800. La presenza di John Hurt nel cast, o di Christopher Walken, non permettono a Michael Cimino di togliersi di dosso il peso di un budget quadruplicato rispetto alle previsioni e che gli costa diverse volte l’interruzione delle riprese. Di 44 milioni di dollari spesi, alla fine il film ne guadagna solo 3, registrando così uno dei flop più importanti della storia hollywoodiana. La casa produttrice United Artist si annienta definitivamente, dopo essere già stata messa alla prova dal precedente Stardust Memories di Woody Allen.

Da quel momento in poi il regista Michael Cimino diventa bersaglio delle critiche più accese, tanto da potersi risollevare per qualche respiro solo grazie a Dino De Laurentiis che lo incarica di girare L’anno del dragone. Anche in questo caso il flop arriva molto presto, così come il successivo Il siciliano con Christopher Lambert, declino segnato negli anni da vari titoli, fino a Verso il sole, la pellicola con Jon Seda del 1996. E’ questa l’ultima volta che Michael Cimino appare nelle sale cinematografiche, un anno importante per chi gli ha occasione di vederlo e già lo addita come “strano”. Da qui in poi iniziano infatti a circolare vari rumors sul regista, a partire dall’età: il passaporto riportava infatti 1959, mentre all’anagrafe risutava del 1939. Sono in molti anche a credere che abbia subito a delle operazioni per cambiare aspetto, persino di aver cambiato sesso. A Vanity Fair, riporta Repubblica, disse che invece appariva diverso per via di una forte diminuzione di peso e di non aver mai avuto interventi per modificare gli zigomi. L’ultima apparizione l’anno scorso, al Festival di Locarno, dove Michael Cimino ha ricevuto il Pardo d’Oro alla carriera ed ha confermato di non avere in programma un nuovo film. “Mi hanno chiamato in ogni modo: omofobo, fascista, marxista, razzista”, disse Cimino all’epoca, “Non me ne frega niente. Non ho alcuna reazione, non leggo le recensioni, né le migliori né le peggiori. Potete chiamarmi come volete. L’uomo che ha distrutto I cancelli del cielo è morto, mentre io sono ancora qui“.