Nella prima serata televisiva di Canale 5 viene trasmessa la prima puntata dell’evento musicale del Coca Cola Summer Festival 2016, presentata dal palco di Piazza del Popolo di Roma da Alessia Marcuzzi. Tanti i nomi illustri del panorama musicale italiano tra cui una interprete d’eccezione come nel caso di Fiorella Mannoia. In attesa di ascoltare la sua performance musicale cerchiamo di scoprire qualcosa di più sul proprio conto ricordando i momenti più importanti della sua carriera.



A 62 anni splendidamente portati, Fiorella Mannoia è più attiva e ribelle che mai ed è tra i nomi di punta della ricchissima lineup presente al Coca Cola Summer Festival 2016. La passione per la musica e la sua ecletticità sbocciano sin da subito in una giovanissima Fiorella, che già dalla prima adolescenza comincia a farsi notare in alcuni concorsi canori locali. Negli anni ’70 farà anche alcune piccole incursioni nel mondo del cinema, in particolare nel genere spaghetti-western e fonderà le sue due passioni (musica e cinema) partecipando come controfigura e stunt-woman a Non cantare, spara, miniserie che rappresenta una riuscita commistione tra commedia, musical e spaghetti-western. Da una collaborazione con il cantautore e compositore Memmo Foresi (che per alcuni anni sarà anche suo compagno di vita) nel 1973 nasce il 33 giri Mannoia Foresi & Co, ma la prima consacrazione arriverà negli anni ’80. Nel 1981 partecipa al Festival di Sanremo con la provocatoria Caffè Nero Bollente (che sarà anche inserita in un 45 giri), e pur piazzandosi abbastanza male il brano otterrà a medio e lungo termine un buon successo. Nel 1983 darà alla luce l’omonimo album Fiorella Mannoia, ben sospinto da brani come Torneranno gli Angeli (presentato anche al Festivalbar dello stesso anno), Canzone Leggerissima, Il posto delle viole e Canto Contro. Nel 1984 riproverà l’avventura sanremese: anche questa volta il piazzamento non sarà dei migliori, ma in compenso il suo brano Come si Cambia avrà ancora una volta successo, ed è tuttora una delle canzoni a cui l’artista è maggiormente legata. Fiorella non si arrende, e riuscirà a ritagliarsi un posto di rilievo al Festival di Sanremo nel 1987. Qui si presenta con il brano destinato a diventare il più celebre e significativo della sua discografia, Quello che le donne non dicono. Arriverà solo all’ottavo posto, ma questa volta riuscirà a vincere il Premio della Critica. La canzone verrà inserita l’anno dopo nell’album Canzoni per Parlare, uno di quelli di maggior successo grazie al quale la Mannoia riceverà anche il primo dei sei Premi Tenco collezionati in carriera. Trascinato anche da altri brani come Le notti di Maggio o Il tempo non torna più, quest’opera è considerata ancora oggi una pietra miliare della musica cantautoriale italiana, e vanta collaborazioni con artisti del calibro di Enrico Ruggeri e Ivano Fossati. Queste collaborazioni risulteranno importanti anche negli anni ’90, periodo in cui la Mannoia darà alla luce l’album come I Treni a Vapore (1992) e Belle Speranze (1997), un titolo dai molteplici significati anche alla luce del fatto che vi collaboreranno artisti allora emergenti come l’Orchestra Avion Travel e Daniele Silvestri. Gli anni 2000 si aprono con un grande successo di critica e di pubblico, l’album Fragile, certificato doppio platino anche grazie a opere come L’uomo di Polvere, la title track, Come mi vuoi e un’intensa cover di un celebre brano di Fabrizio De Andrè: Il Pescatore. Proprio in questo decennio, per continuare anche in tempi più recenti, l’artista intensifica la sua attività filantropica, sostenendo attivamente Emergency e partecipando nel 2009 e nel 2012 a due concerti benefici, rispettivamente in aiuto dei terremotati d’Abruzzo e di quelli dell’Emilia. Insomma, la rossa Fiorella è sempre pronta a far sentire la propria voce per i più sfortunati.

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