55 giorni a Pechino è il film che andrà in onda su TV 2000 oggi, venerdì 12 agosto 2016. La pellicola sbancò i box office di tutto il mondo, con incassi che superarono abbondantemente le spese di produzione, che assommavano a nove milioni di dollari. Curiosamente, 55 giorni a Pechino, fu una delle prime pellicole a vedere il regista impegnato in una piccola parte, Ray ha infatti interpretato il capo della delegazione statunitense in Cina. Riprese effettuate principalmente in Andalusia, con buona parte degli interni ricreati in un piccolo paesino vicino Madrid, importanti anche le riprese delle battaglie registrate a Valencia. Il film ebbe successo anche grazie alla colonna sonora, essa riuscì a raggiungere la nomination in ben due categorie (miglior canzone e colonna sonora) nell’Oscar del 1964, la nomination non sortì in dote nessuna statuetta.



55 giorni a Pechino, è il film in onda su TV 2000 oggi, venerdì 12 agosto 2016 alle ore 21.00. Una pellicola americana di ambientazione storica, ed è stata diretta da Nicholas Ray e prodotta da Samuel Bronston grazie alla sua stessa casa di produzione la Samuel Bronston Production. Il lavoro cinematografico ha visto la sua prima apparizione nelle sale cinematografiche nel lontano 1963, e gode delle musiche di Dimitri Tiomkin (che tramite la colonna sonora ha avuto due nomination all’oscar del 1964), mentre presenta come attori principali il grande Charlton Heston e Ava Gardner. Il film non è una prima televisiva essendo stato più volte programmato nei palinsesti televisivi nazionali, sia sui canali in chiaro che quelli a pagamento. Ma ecco  la trama del film nel dettaglio.



Il film ripercorre in chiave drammatica la battaglia di Pechino, che si svolse nel 1900. In tale battaglia l’imperatrice cinese Tsu Hzi, interpretata magistralmente da Flora Robson si avvalse di una società segreta per diminuire la forza degli stranieri residenti nel suo paese. La società era conosciuta con il nome di Boxer, essa alimentata segretamente dalla potente borghesia cinese, attaccò quelli che erano visti come gli usurpatori della libertà, in ogni luogo del paese, alla fine rinforzata dall’appoggio popolare riuscì persino a mettere sotto assedio le delegazioni consolari presenti a Pechino. 55 giorni durò l’assedio (da qui il titolo del film), un assedio duro, sanguinoso e foriero di battaglie all’ultimo sangue in mezzo ai vicoli della città. Gli stranieri però si organizzano e tentano di difendere il quartiere coloniale, quartiere dove erano ubicate tutte le ambasciate, il comando delle operazioni difensive viene affidato a un maggiore della marina degli Stati Uniti d’America, il maggiore Matt Lewis (interpretato da Heston), il quale diventa il capo di una delle prime forze multinazionali della storia, composta principalmente da marines americani, e soldati russi e francesi. Durante le operazioni di salvataggio del quartiere, il maggiore inizia una relazione sentimentale con la bella e affascinante baronessa russa Natalie Ivanoff, che mette a disposizione la sua perizia per cercare di guadagnare il tempo necessario per l’arrivo dei rinforzi. Si assiste a scene che hanno un riscontro storico abbastanza certo, soprattutto quella in cui il nucleo di comando difensivo decide di razionare acqua e cibo allo scopo di continuare la difesa. Le ultime fasi del film sono dedicate alla spasmodica battaglia portata con furore dalle truppe cinesi, l’imperatrice sa benissimo che il tempo a sua disposizione è pochissimo, un tempo che comunque non basta ai Boxer per spezzare la resistenza organizzata in maniera molto astuta da Lewis. Alla fine l’intero quartiere sarà salvato, stante l’arrivo delle ingenti truppe mandate dalla società delle otto nazioni, che avevano lo scopo di salvare gli assediati. La sconfitta dei cinesi è il prologo della fine della dinastia Qing, una dinastia che aveva regnato sul paese del sol levante fin dal lontano 1640.

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