Canone Inverso – Making Love è un film interessante che sullo sfondo vede l’orribile esperienza del nazismo e dei campi di concentramento durante la seconda Guerra Mondiale: nel corso dell’esibizione al centro del film di Ricky Tognazzi, arrivano le SS e mettono agli arresti tutti coloro che vengono riconosciuti come ebrei. Tra questi vi sono anche Jeno e Sophie. Nel campo di concentramento lui ogni giorno ripete la stessa azione: suona il “canone inverso” davanti al filo spinato per farlo ascoltare quando possibile a Sophie e a Costanza, la figlia nata da quella notte d’amore. E così alla fine si scopre che quella ragazza che oggi è nel locale è la figlia di Jeno. I due si reincontrano proprio quando i russi stanno entrando a Praga. Una curiosità doppia arriva dalla colonna sonora: oltre ad essere firmata dal più grande di tutti, Ennio Morricone, il film vive di una musica composta proprio sempre attraverso due violini che interpretano alla perfezione il titolo del film, un canone inverso. Il primo violino viene suonato con melodia classica, mentre il secondo viene suonato dalla fine verso l’inizio, seguendo una scolatura contrappuntistica o detta in gergo tecnico, a canone retrogrado.



Alle ore 15 su Iris appuntamento con un film di 16 anni fa di Ricky Tognazzi, Canone Inverso Making Love: non uno dei migliori prodotti del figlio del grande Ugo, ma comunque una pellicola interessante per una giornata di vacanze e tempo libero per tanti italiani davanti alla tv. I volti principali sono quelli di Hans Matheson e Mélanie Thierry, ma soprattutto sono Jeno Varga, lo stesso Ricky Tognazzi ad animare una trama che è stata diretta e scritta insieme alla ex moglie del regista italiano, Simona Izzo. Altri protagonisti secondari di questo film tratto dall’omonimo romanzo di Paolo Maurensig del 1996, sono Lee Williams, Gabriel Byrne, Domiziana Giordano, Nia Roberts e Andrea Prodan. Piccoli cammeo anche per Andy Luotto e Adriano Pappalardo mentre Mattia Sbragia interpreta il maestro Weigel.



Canone Inverso – Making Love + ambientato nella Praga del 1968: un suonatore di strada, guardando dentro un locale riconosce una giovane. Decide quindi di entrare e si mette, senza che nessuno gli chieda niente, a suonare una musica a cui la giovane non rimane indifferente perchè le sembra le ricordi qualcosa del passato. Quindi corre dietro al suonatore e gli chiede spiegazioni. A questo punto lui le spiega come il suo nome sia Jeno e le comincia a raccontare una storia. I protagonisti sono due giovani che quando gli anni ’30 erano vicini alla conclusione frequentavano la stessa scuola di musica. Questi due giovane erano lui, ragazzo adottato, ed un aristocratico di nome David. Durante la cena di capodanno di un anno che poi passerà tragicamente alla storia, ovvero il 1939, viene presentata a coloro che frequentano la scuola Sophie Levy. Costei è una pianista ed è anche grazie a lei che si deve l’approdo di Jeno nella scuola. Il massimo dirigente della scuola rende noto a tutti che a breve inizieranno le audizioni per la scelta di un primo violino che dovrà supportare la pianista ad un concerto. Nel corso dell’audizione si verifica un problema serio perchè il maestro Weigel lascia il proprio ruolo di giurato. Tale problematica si concretizza proprio quando doveva avvenire l’ascolto di Jeno e del suo amico e per questo le audizioni vengono rinviate. Ma quelle audizioni non si concretizzeranno mai perchè in quei giorni arrivano in città i nazisti e il massimo dirigente della scuola viene mandato via a causa delle sue origini ebraiche. Tutti coloro che condividono questa situazione con il direttore vengono mandati via e tra questi vi è anche David. Jeno però non ci sta e pur di non lasciare l’amico da solo si fa volontariamente allontanare e quindi si dirige con David verso la sua magione. Giunti alla magione David gli mostra i vari quadri nei quali sono ritratti tutti i suoi antenati. Tra tutti questi quadri l’unico dipinto per cui il ragazzo ha un debole è quello di una donna il cui nome è Costanza. Tuttavia il rapporto idilliaco tra i due si incrina all’improvviso, quando David si rende conto che l’amico ha un violino che lui conosce molto bene. Quel violino infatti è lo strumento che suo padre raccontava essergli stato rubato nel corso del primo conflitto mondiale. In giorno successivo arriva l’ex direttore della scuola di musica, che vuole terminare l’audizione di entrambi. Ed è proprio da un particolare, ovvero la scelta del pezzo su cui fare l’audizione, scelta fatta da David, che si viene a conoscenza di una sconvolgente verità, ovvero che i due sono fratellastri. A questo punto David decide di non prendere parte all’audizione e così Jeno si ritrova con la strada spianata verso la collaborazione con Sophie. Sophie poco tempo dalla prima del concerto, lascia il consorte con cui avrebbe dovuto abbandonare il paese per la situazione sempre più complicata in seguito all’avvento dell’occupazione nazista. Prima dell’esibizione lei e Jeno hanno quello che sarà il loro unico momento di intimità.

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