Il Commissario Lo Gatto è il film che Italia 2 ha scelto di trasmettere questa sera. Ci sono alcune curiosità rispetto a questa pellicola con Lino Banfi. La prima è che il protagonista doveva originariamente chiamarsi Martufello, ma poi Maurizio Ferrini ha proposto di farlo chiamare Lo Gatto in onore di un suo amico ispettore di polizia che gli aveva mostrato come i veri poliziotti conducono le indagini. Un’altra curiosità è legata al doppiaggio dei personaggi di papa Giovanni Paolo II e Giulio Andreotti che compaiono fugacemente nel film: a dar loro la voce è stato infatti un giovane Fabio Fazio.



Italia 2 stasera trasmette il film “Il Commissario Lo Gatto”, diretto da Dino Risi e interpretato da Lino Banfi. I protagonisti della pellicola sono Lo Gatto (Lino Banfi) e Gridelli (Maurizio Ferrini): il primo è un commissario che da Roma, dove lavorava da sempre, è stato mandato a svolgere le proprie funzioni a Favignana. Il suo trasferimento sull’isola è avvenuto per motivi disciplinari, infatti ha osato coinvolgere la persona del Santo Padre in un’inchiesta su un delitto avvenuto tra le mura vaticane. L’altro invece è un poliziotto già di stanza sull’isola. 



Nel primo periodo trascorso sull’isola non succede praticamente nulla, ma con l’arrivo dei primi caldi che annunciano la tipica estate siciliana, ecco che avviene un fatto di cronaca che desta scalpore anche a livello nazionale: scompare infatti nel nulla tale Wilma Cerulli. Costei è una donna giovane e socialmente ben posizionata, con una storia opaca alle spalle e che dopo aver lavorato come soubrette in televisione ha sviluppato rapporti molto importanti con noti uomini d’affari e non solo. Alcune circostanze fanno presumere che sia stata uccisa e quindi Lo Gatto comincia a provare a sbrigliare l’intricata matassa. In tutto questo viene supportato da Gridelli che, entrato nelle forze dell’ordine da poco, sviluppa presto una forte stima nei suoi confronti e decide di farne l’ideale di poliziotto che vuole seguire.



I due avviano il proprio giro di interrogatori e cominciano da una pensione gestita da persone molto conosciute sull’isola, ovvero le sorelle Patanè. A seguire gli sviluppi dell’indagine e a cercare di dare il proprio contributo arriva anche Vito Ragusa (Maurizio Micheli). Scopriamo subito come quest’ultimo faccia parte della carta stampata e sia alle prime armi. Il suo auspicio è quello di scalare posizioni nel proprio mondo e per farlo ritiene una mossa accorta seguire le indagini di un commissario a cui tutti pronosticano un grande futuro.

Non passa troppo tempo e Lo Gatto arriva alla conclusione cristallina che non c’è nessun delitto su cui indagare e che la presunta vittima è viva e sta bene. La realtà dei fatti è che si trovava su un mezzo della Marina Militare in compagnia del Presidente del Consiglio, ovvero Bettino Craxi. Quella su cui commissario e giovane poliziotto stanno indagando si rivela quindi essere niente altro che una scappatella e alla fine lo loro indagini arrivano a far cadere l’esecutivo.

A guidare il Paese arriva Giulio Andreotti che, come gesto di riconoscenza per il commissario, gli fa ottenere una promozione. A questo punto arriva quindi l’importante nomina a vicequestore e il trasferimento a Milano, in coppia con il giovane poliziotto con cui aveva condotto le indagini sull’isola siciliana. Tuttavia nella veste di nuovo vicequestore l’esordio non è dei più felici: nel corso di un importante incontro internazionale a cui sono presenti alcuni importanti leader mondiali, li fa buttare tutti in piscina perché ritiene che si stia per verificare un attentato. In realtà ha scambiato quello che poi risulterà essere un semplice pezzo di un comunissimo elettrodomestico per un’arma d’offesa. Nonostante questo errore, il commissario viene comunque elogiato per il coraggio che ha messo in campo e per la tempestività dell’intervento a tutela dei presenti a un evento così importante e viene premiato. 

Alla fine però si ritroverà a doversi nuovamente trasferire, perché passato poco tempo gli arriva la comunicazione che per lui è stato deciso il ritorno in Sicilia. Le doti dimostrate ne hanno infatti fatto, secondo chi deve decidere promozioni e trasferimenti, la persona giusta da spedire nell’isola per contrastare il fenomeno mafioso. Tuttavia la realtà dei fatti parla più di una nuova punizione per l’errore commesso nel summit.