Come già detto prima, il ruolo di personaggio di spicco per L’orizzonte del eventi, film in onda oggi su Iris, è stato affidato ad un performer solido ed apprezzato come Valerio Mastandrea. L’attore romano ha vinto ben tre David di Donatello grazie alle sue interpretazioni in La prima cosa bella (2010), Gli equilibristi e Viva la libertà (2013). A tutto questo può aggiungere due Nastri d’argento, due Ciak d’oro e quattro candidature ai Globi d’oro. È apparso in diversi cortometraggi e serie televisive ed è riuscito a farsi apprezzare sia nei titoli di commedia che in quelli drammatici. Accanto a lui ha recitato la collega Gwenaëlle Simon, attrice francese già vista in Un ragazzo, tre ragazze…, Alla rivoluzione sulla due cavalli, I passeggeri e Saltimbank. Da segnalare anche la presenza dello storico performer Giorgio Colangeli, vincitore nel 2007 di un David di Donatello come miglior attore protagonista per L’aria salata e apparso in varie serie televisive quali Le stagioni del cuore, La buona battaglia – Don Pietro Pappagallo, Distretto di polizia e Rino Gaetano – Ma il cielo è sempre più blu. Ci sono anche Francesca Inaudi e Lulzim Zeqja.



Oggi, martedì 16 agosto, su Iris il pomeriggio verrà incentrato su un film drammatico tutto di marca italiana. A partire dalle ore 17.05, l’emittente appartenente al gruppo Mediaset proporrà L’orizzonte degli eventi, che vede come protagonista principale l’interprete romano Valerio Mastandrea. La pellicola è stata realizzata in Italia nel 2005 ed è apparsa nelle sale cinematografiche il 20 maggio dello scorso anno, con una durata di ben 115 minuti. È tratto da una sceneggiatura scritta da Antonio Leotti, Laura Paolucci e Daniele Vicari, con le musiche di Massimo Zamboni, la fotografia di Gherardo Gossi, il montaggio di Marco Spoletini e la scenografia di Marta Maffucci. È stato prodotto dalla Fandango di Domenico Procacci, insieme a due grandi realtà del nostro spettacolo quali la Medusa Film e Sky. La distribuzione è stata curata dalla Medusa Film, mentre la regia è stata affidata a Daniele Vicari. Quest’ultimo può annoverare ben due David di Donatello grazie a Velocità massima (regista esordiente) e Il mio paese (documentario). Ha lavorato anche in Uomini e lupi, Morto che parla, Il passato è una terra straniera e Diaz – Don’t Clean Up This Blood, oltre ad aver vinto due premi al Festival del Cinema di Venezia.



L’orizzonte degli eventi parla della storia del ricercatore nucleare Max, che lavora sul Gran Sasso per fornire un grandissimo contributo al progresso della fisica. La sua carriera può diventare davvero entusiasmante grazie alle sue doti di intelligenza e preparazione, apprezzate da diversi esperti del settore. Il suo progetto è molto complicato e Max entra in difficoltà. Viene così costretto a pubblicare dati scientifici falsi e una scienziata si rende conto dell’imbroglio, rovinandogli in pratica tutta la carriera. Da un momento all’altro, Max resta totalmente solo. Viene coinvolto in un incidente stradale e viene salvato da un pastore di origine albanese. Si isola dal mondo reale e non ha inizialmente alcuna intenzione di rimettere a posto la sua vita, anche se si rende conto di quanto il mondo intorno a lui sia violento e spietato.

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