40 Days and Nights è il film in onda su Cielo oggi, mercoledì 17 agosto 2016. Serata apocalittica, quella offerta da Cielo questa sera che per i suoi telespettatori ha pensato ad una pellicola del 2012 firmata alla regia da Peter Geiger. Quest’ultimo ha all’attivo altre due pellicole, entrambe di fantascienza, ovvero The Colony, uscito nel 1998 e The Cold Equationsdel 1996. Le musiche della pellicola in onda questa sera portano la firma di Chris Ridenhour e la sceneggiatura quella di H. Perry Horton. Quest’ultimo, nato e cresciuto a Sanford, North Carolina, ha scritto anche altri film “apocalittici” come Mega Shark vs. Mecha Shark, Shark Week, 2-Headed Shark Attack e A Haunting in Salem.



40 Days and Nights è il film in onda su Cielo oggi, mercoledì 17 agosto 2016 alle ore 21.15. Si tratta di una pellicola del genere catastrofico diretta da Peter Geiger, nel cast gli attori principali sono Alex Carter e Monica Keena: il film è stato realizzato in USA nel 2012 e la sua durata è pari a 82 minuti. Ma vediamo nel dettaglio la trama del film.



Il film si snoda lungo l’arco di novanta minuti e parte con una descrizione idilliaca della vita che scorre sul pianeta, ove miliardi di persone portano avanti le loro consuete attività senza sospettare del pericolo incombente. In una zona dell’Oceano Pacifico, infatti, una immensa porzione di crosta terrestre sta ormai per lasciare la posizione mantenuta per milioni di anni. Un evento che si preannuncia naturalmente terrificante, in quanto finendo nell’oceano essa porterebbe ad un immediato innalzamento del livello dei mari, con conseguenze facilmente prevedibili, tra cui un terrificante tsunami. Ad accorgersi di quanto sta accadendo è una una giovane e preparatissima microbiologa, Tessa (Monica Keena), che sta portando avanti un suo personale lavoro di ricerca. Quando nel corso della notte si accorge che il livello dell’acqua è salito di qualche centimetro, capisce subito come non si possa trattare di un fatto spiegabile con la normale logica. Decide perciò di elaborare un modello teorico di quanto sta accadendo, il quale non tarda a rivelarsi drammatico. Proprio esaminando il risultato ottenuto, la scienziata capisce ben presto come un evento di questa portata metterebbe in serio pericolo la prosecuzione del genere umano sul pianeta. Decide quindi di mettersi in contatto senza ulteriore indugio con il governo degli Stati Uniti al fine di metterlo al corrente dell’evoluzione in atto sapendo peraltro che quanto sta per accadere non può essere reso noto, in quanto la divulgazione di una notizia simile provocherebbe un terrore inarrestabile tra la popolazione. Allo stesso tempo si attiva però per mettere in campo contromisure in grado di contrastare la più che probabile estinzione del genere umano sul pianeta. In particolare, a dare lo spunto è quanto raccontato dalla Bibbia a proposito del salvataggio operato da Noè con la sua arca. Quando espone la sua all’apparenza strana idea in sede istituzionale, trova però ascolto, anche perché approntare piani alternativi nel poco tempo disponibile sarebbe estremamente complicato. Viene quindi approntata una moderna versione dell’arca biblica, selezionando allo stesso tempo le persone che dovranno prendervi posto per poter consentire una prosecuzione della vita umana sulla terra. La stessa Tessa, viene peraltro incaricata di approntare le adeguate condizioni per una miglior preservazione della vita terrestre. Incarico che la scienziata decide di portare avanti stipando a bordo dell’arca gli esemplari di ogni possibile forma di vita e anche una lunga serie di reperti tesi a preservare il sapere accumulato dall’uomo nel corso della sua storia. In tale impresa, si incarica subito di raccogliere il maggior numero possibile di codici genetici umani, in collaborazione con John (Alex Carter), un amico che la aiuta nell’impresa, oltre a nozioni, codici, e dati scientifici considerati imperdibili. Lo scopo del lavoro, in particolare, è quello di avere il Dna di persone e animali da poter riprodurre in laboratorio una volta che il pericolo sia terminato, ma per farlo occorre letteralmente correre contro il tempo. Una volta fatto tutto ciò, anche loro potranno salire a bordo dell’arca destinata a contenere soltanto 50mila persone e salvarsi. Quando è tutto pronto per far salpare la nave, gli occupanti si rendono però conto che le onde sempre più forti impediscono di lasciare l’hangar in cui era stata conservata. Sarà soltanto il primo di un nuovo numero di imprevisti, al termine del quale l’arca potrà finalmente prendere il largo, mettendosi in contatto con altre navi dello stesso tipo preparate a Denver e Saint Louis.

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