Per il ruolo di Cesira in “La ciociara” Sophia Loren vinse numerosi premi. Primo fra tutti il Premio Oscar Miglior attrice protagonista, poi il Premio BAFTA come Miglior attrice straniera. Nel 1961 vinse al Festival di Cannes come Miglior interpretazione femminile e nello stesso anno le è stato aggiudicato il David di Donatello come Miglior attrice protagonista. Nel 1988 è stato girato da Dino Risi un remake della pellicola per la televisione con episodi che nel film di De Sica erano stati scartati del libro di Moravia. Sophia Loren reinterpreta la protagonista Cesira ventotto anni dopo, mentre Sydney Penny veste i panni di Rosetta. Una curiosità: nel film “Precious” del 2009, di Lee Daniels, le protagoniste guardano “La ciociara”, in lingua italiana con sottotitoli in inglese.
Oggi pomeriggio, giovedì 18 agosto, alle 15.50 su Rai 3 va in onda “La Ciociara”, film del 1960 che valse l’Oscar a Sophia Loren. Alla regia Vittorio De Sica, che con questa pellicola portò sullo schermo un’opera dello scrittore Alberto Moravia.
La vicenda si svolge in Italia, precisamente a Roma, nel pieno della seconda guerra mondiale. Siamo infatti nel 1943. La protagonista della vicenda è Cesira e di lei veniamo subito a sapere che è una donna dal carattere di ferro e che riesce a tirare avanti nonostante il dolore per la perdita del marito, che ha lasciato vedova lei e orfana la loro figlia di dodici anni, Rosetta.La città è ormai martoriata dai bombardamenti e dai combattimenti, quindi decide di fuggire con la figlia presso una zona vicino a Fondi, il paese in cui è nata. Quindi decide di partire, non prima di aver affidato il proprio piccolo emporio a Giovanni. Costui è un amico d’infanzia del marito, con cui la donna ha avuto una relazione di breve durata.Arrivare a Fondi e poi nel paesino vicino si rivela essere ovviamente molto complicato. Una volta giunta con la figlia, la donna si imbatte abbastanza presto in Michele. Costui è un giovane intellettuale comunista che è scappato poco prima di lei da Roma. Il ragazzo ben presto si innamora della donna. I suoi sentimenti inizialmente non sono ricambiati, ma poi Cesira si rende conto di provare qualcosa di forte per quel giovane così puro e idealista. Inoltre anche la figlioletta gli si affeziona e comincia a vederlo come un secondo padre. Tuttavia un giorno Michele sparisce nel nulla: lo hanno portato via alcuni soldati tedeschi, i quali hanno bisogno di qualcuno che li guidi attraverso un territorio impervio come quello di Fondi. Il ragazzo viene portato via proprio quando mancano pochissimi giorni al 25 aprile del 1945.Quando ormai il peggio appare essere alle spalle, Cesira ritiene che sia giunto il momento di tornare a Roma. Tuttavia proprio questa decisione si rivelerà l’anticamera di un momento infernale: le due donne nel loro viaggio verso Roma si fermano in una chiesa semi-distrutta dai bombardamenti per riposarsi. Qui vengono sorprese da un gruppo di soldati marocchini appartenenti all’esercito transalpino e subiscono entrambe ripetute violenze sessuali. La figlia di Cesira appare traumatizzata e diventa apatica e assente, senza che Cesira riesca a cambiare lo stato delle cose. Le cose peggiorano ulteriormente quando madre e figlia vengono caricate su un camion da un uomo che seduce la figlia in cambio di un paio di calze. Rosetta appare totalmente estraniata e la madre ne soffre moltissimo. Il rapporto tra le due sembra ormai diretto verso una rottura insanabile, con la figlia che prova un rancore fortissimo nei confronti della madre, giudicata responsabile dell’orrore che ha subito. Tuttavia, a cambiare lo stato delle cose e a riavvicinare madre e figlia è l’arrivo della notizia dell’uccisione di Michele. Il ragazzo è stato ucciso dai tedeschi, i quali si sono liberati di lui dopo averlo utilizzato come guida. Le due donne piangono disperate e il momento che vivono è catartico: nonostante tutto quello che è accaduto, madre e figlia capiscono di essere legate in modo indissolubile.