In un’intervista rilasciata a Sonia Schmidt nel 1982, Altiero Spinelli ha raccontato quali sono state le prime iniziative del Movimento Federalista Europeo, dopo la realizzazione del manifesto di Ventotene nel 1941: in quell’occasione aveva discusso anche dell’incontro che era stato organizzato a Ginevra, dove si riunirono i movimenti e i gruppi di otto paesi differenti. Altiero Spinelli si recò in Svizzera insieme ad Ernesto Rossi: “Non sono fuggito” ha spiegato nel 1982 “Il 28 agosto a conclusione del congresso di fondazione del MFE, abbiamo deciso che era necessario prendere contatto con i federalisti che ‘certamente’ dovevano esistere anche negli altri paesi. Io e Rossi abbiamo avuto l’incarico di andarli a ‘scoprire’, poiché era difficile pensare a preparare un’azione federalista solo in Italia. Perciò io, Ursula Hirschmann e Ernesto Rossi siamo andati in svizzera verso la metà di settembre 1943, ne flusso dei rifugiati, ma in realtà come ‘missionari’ del MFE”. Spinelli aveva poi spiegato come, insieme, avevano agito: “In Svizzera io mi sono stabilito con Ursula Hirschmann a Bellinzona. Ernesto Rossi con la moglie a Ginevra. Abbiamo cominciato a ciclostilare e far circolare (illegalmente, perché ai rifugiati era interdetta ogni attività politica), materiale federalista” aveva raccontato il padre fondatore dell’Europa, come si legge sulla pagine di Portale Democratici nel Mondo “non solo tra i rifugiati italiani, ma anche tra i numerosi democratici svizzeri che simpatizzavano con gli antifascisti italiani e li aiutavano…”
Altiero Spinelli è considerato uno dei padri fondatori dell’Europa: oggi, lunedì 22 agosto 2016, il piccolo schermo di Rai 1 riproporrà in prima serata il film Un mondo nuovo, con Vinicio Marchioni e Isabella Ragonese tra i protagonisti, pellicola che racconta la sua storia e la nascita del Manifesto di Ventotene. Altiero Spinelli nacque a Roma nel 1907, e dopo una prima infanzia trascorsa in Brasile insieme al padre, diplomatico, si trasferì a Roma: il giovane Spinelli frequentò la facoltà di giurisprudenza all’Università La Sapienza subito dopo il diploma, ottenuto a 16 anni. In quel periodo, gli studi e il percorso intrapreso, gli permisero comunque di mantenere più che attivo il suo impegno all’interno del mondo politico della Capitale, e – nonostante il padre appartenesse al Partito Socialista – Altiero Spinelli nel 1924, stesso anno dell’omicidio di Giacomo Matteotti, si iscrisse al Partito Comunista. In quel momento, con il regima fascista al potere, i comunisti erano costretti a nascondersi: questo non scoraggiò affatto l’operato di Spinelli, che si trasferì a Milano, dove però venne arrestato in base alle leggi speciali che riguardavano gli oppositori politici e condannato a 16 anni e 8 mesi di carcere. Nel 1937, grazie al decennale della Marcia su Roma, gli furono contanti cinque anni di prigionia ma al momento del rilascio fu invece trasferito al confino di Ponza. Negli anni che trascorse prima sull’isola e poi a Ventotene iniziò ad allontanarsi dal comunismo sovietico e venne infine espluso dal Partito Comunista Italiano. In quegli anni, però, conobbe sia Sandro Pertini che il socialista Eugenio Colorni che l’esponente GL Ernesto Rossi. Insieme a questi ultimi, scrisse il documento che fece da base base del federalismo europeo, conosciuto come Manifesto di Ventotene (Manifesto per un’Europa Libera e Unita). Era il 1941.