La puntata di stasera di Viva Mogol!, in onda su Rai 1, vedrà tra i suoi protagonisti anche Gianni Bella, una delle figure più importanti della scena musicale italiana degli anni ’70 e del decennio successivo. Nato a Catania nel marzo del 1947, fratello di Marcella, Gianni Bella ha iniziato a frequentare la scena artistica come chitarrista in alcuni gruppi, negli anni ’60, ovvero in piena era Beat. Spostatosi nella parte settentrionale del Paese per seguire la sorella, ha iniziato a comporre proprio per lei una serie di brani di grande effetto, a partire da Montagne verdi, con cui Marcella si è affermata definitivamente nel 1972. Il sodalizio è poi continuato con brani come Sole che nasce sole che muore, Io domani e Nessuno mai. Nel 1974 Gianni Bella ha poi deciso di provare anche lui l’avventura da solista, incidendo Più ci penso, che dopo aver partecipato a Un disco per l’estate è entrato nella Top Ten italiana. Il grande successo è arrivato due anni dopo, con Non si può morire dentro, brano che dopo aver vinto il Festivalbar ha scalato le classifiche di vendita. Negli anni successivi ha poi inciso altri singoli di buon livello, come Io canto e tu e No, prima di iniziare un lento declino nel corso degli anni ’80 che lo ha spinto a concentrarsi sul lavoro di autore. In questa veste Gianni Bella ha collaborato con Gianni Morandi, Ornella Vanoni e altri grandi nomi della scena artistica italiana, in particolare Adriano Celentano, al quale ha affidato L’emozione non ha voce, uno dei suoi maggiori successi.



Tornato a calcare le scene in coppia con la sorella Marcella, Gianni Bella ha anche ottenuto buoni riscontri con l’inizio del nuovo millennio, prima di rimanere vittima nel 2010 di un ictus che lo ha in pratica costretto a fermarsi per alcuni mesi, per curarsi nell’ospedale San Giorgio di Ferrara. La sua malattia è stata raccontata dalla figlia Chiara in una lunga intervista concessa alla Gazzetta di Parma, visto che a Gianni Bella sono rimaste alcune difficoltà di comunicazione che in pratica gli rendono impossibile parlare. Nell’intervista la figlia di Gianni Bella ha ricordato come l’amore del padre per la musica sia nato sin da piccolo, grazie a una radio comprata coi pochi risparmi messi da parte. Una passione dovuta anche all’amore per le composizioni soul di Otis Redding, a lungo rimasto una vera e propria icona artistica per lui. Tra le sue canzoni preferite vanno ricordate L’arcobaleno, uno dei pezzi composti per Adriano Celentano, Il profumo del mare e La fila degli oleandri, da lui stesso incise.

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