Quando l’ha saputo, il più contento è stato lui, Luis Nazario de Lima, il grande (e grosso!) Ronaldo. Il più contento degli ex interisti. Sì, ma contento di che? Dell’inaspettata quanto meritata vittoria dei nerazzurri sulla Juventus? Quello sicuro! Ma ancor di più il Fenomeno si è sentito molto rincuorato dal non aver dovuto partecipare alla festa organizzata dal gruppo Suning per festeggiare il 2-1. Ronaldo, infatti, godutasi la vittoria con un gruppo di amici brasileiro-nerazzurri, ha pensato bene di celebrare i suoi 40 anni ancora alla vecchia maniera meneghina, pranzando al ristorante “Casoela y saudade” in quel di Rio de Janeiro.
Un pranzo che ha dimostrato come il suo soprannome di Fenomeno sia ancora – quando si mettono le gambe sotto al tavolo – decisamente attuale: risotto con lo zafferano, l’ossobuco, la classica cutulèta, lumache alla milanese, anguilla coi borlotti. Per finire, una bella fèta de panetùn. Il tutto equipaggiato da ottimo Sfursàt di Valtellina, con un immancabile calice di Oltrepò Pavese a impreziosire il dolce. Tutta un’altra sòlfa rispetto al menù offerto dai cinesi a Icardi e compagni: zuppa di pinne di pescecane, ravioli alla griglia e al vapore, riso con pollo e baccalà, manzo coi porri, anatra alla pechinese, più dolci vari, tra cui la yueping, o torta lunare, tipica delle festività cinesi di metà autunno, che Jindong Zhang ha donato a tutti come buon augurio, gridando – al momento del brindisi – un sonoro “Fozza Indà!”.
Ma che roba è la yueping? Perché viene definita “torta lunare”? “Sarà minga un dolce col broncio? Dài, ho cercato di fare una battuta simpatica!”, ha bofonchiato un po’ sornione il Massimo Moratti, anche lui invitato a salire sul carro (assai tecnologico, visti i primi approcci) dei vincitori e nuovi proprietari dell’Inter. Comunque, di questa (a noi) misteriosa torta sappiamo solo che viene preparata per la “Festa di metà autunno”, così chiamata perché l’altra metà se la sono già mangiata alla festa di fine estate. E allora, la domanda sorge spontanea: ma se siamo già a metà autunno, quante stagioni ci sono in Cina? E le mezze stagioni quante sono? E le quattro stagioni sono poi davvero solo quattro?
Interessante sarebbe anche capire come si prepara. Per farci aiutare abbiamo compulsato il libro “In ogni Q Cina l’anatla è legìna”, una sorta di “Cucchiaio d’Argento” all’orientale. Questi gli ingredienti: pasta di loto, anko, jojoba, cinque noccioli e saliva quanto basta. Preparazione per due persone (cioè, intendiamoci… si sta parlando del numero di persone necessarie a prepararla, e non delle quantità necessarie per due persone): il primo dei due preparatori prende due cucchiai di pasta di loto, da masticare in bocca (la pasta di loto, non il cucchiaio) molto delicatamente, fino a renderla poltiglia, piacevole alla vista e delicata al tatto. Senza deglutire (sarebbe auspicabile rimanere qualche secondo in apnea), vi aggiunge anche dell’anko (se non lo trovate in natura, è possibile utilizzarlo sotto forma di protesi dell’anko), e a seguire la jojoba. Alla fine del prolungato lavoro mandibolare, sputa il prodotto ottenuto con rigoroso contegno orientale in una capace terrina. A questo punto, il secondo preparatore orna con i cinque noccioli, precedentemente lavorati nella propria bocca, essendo quella del partner già impegnata a manducare loto, anko e jojoba. Da ultimo, una spolverata di zucchero a lanterna (da preferirsi al più usuale zucchero a velo, poiché addolcisce l’impasto con in sovrappiù il pregio di illuminarsi al buio – effetto originalissimo e risparmio assicurato sull’acquisto delle candeline), e la yueping… è pronta per essere servita!
Che gusto avrà mai la torta lunare? Siccome nessuno (a parte i giocatori dell’Inter) in Italia l’aveva assaggiata prima, non sapremmo cosa dirvi. Alcuni giornali dell’epoca, però, si soffermarono su un episodio accaduto al famoso astronauta Neil Armstrong, che nel 1969, di ritorno dal suo viaggio lunare con l’Apollo 11, celebrò l’impresa dell’allunaggio preparando proprio una torta lunare. Ebbene, stando ai suoi compagni di missione (da almeno uno dei quali si fece aiutare) seguì fedelmente le procedure, perciò la masticò in bocca, la sputò, l’assaggiò a opera compiuta, ma non la mangiò tutta, anzi la calpestò (a quei tempi i rapporti sino-americani erano fermi alla diplomazia del ping-pong, non erano ancora arrivati a quella della yueping…). E agli amici raccontò, forse con un po’ di sarcasmo, di essere stato “il primo uomo a mettere piede sulla torta lunare”.
A scanso di equivoci, se mai doveste prendere in considerazione l’idea di prepararla, sappiate che andrete incontro a una bella figura sicura e certa. Sinceratevi solamente che al momento di indicarla agli ospiti nessuno di loro si soffermi sul dito, anziché sulla torta lunare.
Sarà la quantità di amici invitati a farvi scegliere se optare per la torta lunare piena, la mezza torta lunare, il quarto di torta lunare. Certi che più si è (a prepararla), più “gustosa” viene (questione di saliva). Se doveste invece avere ospiti improvvisi (magari invitati segretamente da vostra moglie) proprio la sera del derby di Milano, avreste il sacrosanto diritto di farvele girare! Ma in questo caso, potrete sempre preparare e offrire della torta lunare… storta!