VIVA MOGOL / Tenco contro Giletti: “Quante bugie. Gli hanno mancato di rispetto”

Dopo aver visto la prima puntata del programma televisivo Viva Mogol, in onore degli 80 anni compiuti dal noto paroliere italiano, la famiglia di Luigi Tenco ha pubblicato un comunicato stampa per esprimere tutta la propria delusione per le ‘fantasiose’ rivisitazioni offerte dallo stesso Mogol e dal conduttore Massimo Giletti sulla vicenda dello stesso Luigi Tenco nel Festival di Sanremo del 1967, nel quale l’allora 28enne arista di Cassine decise di porre fine alla propria esistenza. La famiglia Tenco ha puntato il dito contro Mogol per la sua ricostruzione dei fatti ed in particolare per aver asserito di aver trascorso una notte in un hotel in cui avrebbe tentato di convincerlo a non prendere parte a quella edizione del Festival aggiungendo il particolare che all’epoca non ci fosse ancora l’Autostrada del Sole. La famiglia Tenco nel proprio comunicato smentisce tutto ricordando come l’Autostrada del Sole fosse stata già inaugurata nel 1964 e di essere in possesso di alcuni telegrammi dello stesso Mogol in cui incoraggiava Luigi Tenco a confrontarsi con il Festival di Sanremo. Per quanto concerne Massimo Giletti, nel comunicato stampa la famiglia Tenco lo bacchetta in ragione della sua sensazione espressa durante il programma che “cioè che ci fosse già scritta in quelle parole il desiderio di porre fine alla sua vita”. In particolare nel comunicato viene ricordato come Tenco ha voluto esprimere nel pezzo Ciao amore ciao, “concetti antimilitaristi e non certo personali”. Inoltre, in merito alla dichiarazione secondo la quale ai funerali di Tenco fossero presenti soltanto una decina di persone rilasciata da Mogol, la famiglia fa notare che in realtà furono presenti “Fabrizio De Andrè, Anna Fabbri moglie di Gino Paoli, Michele Maisano, Gian Franco Reverberi, Gian Piero Reverberi e circa due mila persone della cittadinanza”. Nel comunicato viene, infine, lodato Gino Paoli che ha preso le distanza dalla ricostruzione fornita in studio ricordando come in Tenco non c’era animo di suicidarsi e le parole del testo inizialmente erano diverse e vengono richiesti opportuni correttivi nella prossima puntata.

LUCIO BATTISTI/ 50 anni fa, quando scoprì di avere una “anima latina”