A Roma, nello spazio Fiera, è in corso la Festa per il Ventesimo compleanno per il Romics. Si tratta di un Romics che da mercatino collettivo di fumetti delle prime edizioni è divenuto il Festival internazionale del fumetto, animazione, cinema e games di genere. Ho ritenuto opportuno aggiungere di genere per far capire meglio la sua natura e la sua diversità dal passato. Chiaramente è una Festa (per questo si sono allargati a chiamarlo Festival, proiettando l’ambizione verso qualcosa che forse potrebbe in futuro diventare come l’analoga o quasi kermesse americana che si tenne lo scorso anno a San Diego in California). In qualsiasi caso di fatto ci si può imbucare alla grande (pagando!) perché è l’appuntamento per tutti coloro che si trovano nell’età di mezzo rivisitata: 12-50, cioè da superprecoci a baby pensionati. È un’età di mezzo rivisitata perché diversa da quella su cui si cimentano i nostri politici; perché è tipica degli hobbit e quindi da “terra di mezzo”. Ma c’è anche un altro perché, forse ugualmente importante perché è il Festival della “non età” che dovrebbe restare dentro ognuno di noi, incorruttibile in quanto non soggetta all’entropia. L’età del “fanciullo” che nell’immaginario si lega all’età dell’entusiasmo, del gioco, della fantasia. Tre fattori questi ultimi che sono strettamente intrecciati tra di loro. Sono rami da cui può sbocciare un fiore: il fiore del divertimento e dell’emozione.
Ecco perché questa XX Edizione (autunnale) del Romics (chi la perde, se ne troverà un’altra primaverile a maggio) è una grande festa in tutti i sensi e per tutti i sensi. Vista, tatto, udito realtà vera e virtuale trovano qui il loro spazio: fisico, mentale, reale e virtuale uno spazio proiettato dall’elemento basilare, storico, da cui ha avuto inizio: il fumetto.
Il fumetto che è sempre stato appannaggio di una dimensione spesso pensata infantile ha rivelato nel corso del tempo non solo il suo volto nascosto di tecnica, ma sempre di più la sua forza narrativa. Semplice: da tecnica narrativa a formula narrativa…e l’Editore Sergio Bonelli, giusto per trascurare le due Diabolike sorelle del mago del furto, ne è diretta testimonianza. E Tex? Anzi Zagor dove li vogliamo mettere? Dietro o davanti a Capitan America? O a Spiderman?
Non illudetevi, cari lettori che si tratti di un evento per piccoli, come ci aveva abituato nel passato la Marvel, Disney, Comics. Bensì per tutti, cioè per quei padri e figli che dal fumetto, o senza di esso sono comunque andati al cinema a vedere Batman, Lanterna Verde, X Men… Xmen ha mostrato poi che il fumetto supereroico, cui si rivolge il desiderio segreto (ma non più di tanto) dei superpoteri di molti maschietti è amato anche dalle donne, grazie a Wolverine, aka, come dicono a Hollywood, il possente e fascinoso Hugh Jackman! Chi andrà assisterà a un grande omaggio ai supereroi Marvel, tantissimi autori italiani e internazionali protagonisti dell’Officina del Fumetto, anteprime, games, fantascienza e fantasy, concorsi legati alla creatività e ai new media.
E qui veniamo ad una notizia vera, dietro a quella che in questi minuti si sta scrivendo. Infatti, quella che si sta scrivendo parla di 4 giorni di kermesse ininterrotta con eventi, incontri e spettacoli: un programma ricchissimo che si tiene in numerose sale in contemporanea, con oltre 200.000 visitatori ad ogni edizione. Visitando i numerosissimi stand all’interno dei padiglioni della Fiera, si potranno trovare tutte le novità, le grandi case editrici, le fumetterie, i collezionisti, i videogiochi, i gadget e incontrare moltissimi autori ed editori.
Quella vera invece è un’altra. In fondo è ancora, secondo il mio parere, a uno stadio poco più che di primo sviluppo consolidatosi con le esperienze dei precedenti 5 anni. Ma è una notizia e si tratta della convergenza di alcune tra le più importanti componenti dell’industria creativa, dove i fattori creativi, essi stessi, sono motori di fatturato. Avete mai pensato che negli ultimi 10 anni almeno, sotto le critiche feroci di gran parte dell’industria cinematografica, le Major, cioè coloro che detengono il potere a Hollywood, hanno prodotto a ciclo quasi continuo “fumetti visivi” con tutti i loro trade off di blockbuster, gadget e di nuovo leverage per nuove storie? È proprio così. Il bieco calcolo delle Major ha fruttato miliardi di dollari poiché il papà (io) si offriva volontario di accompagnare al cinema la sua squadra allargata di cuccioli (figli e amici dei figli) desiderosi di vedere le gesta di Capitan America e di Ironman, quando non di Batman, reso pregiato dalla regia di Nolan. E come in un teorema di fisica, passato paterno e futuro filiale si sono in contrati un punto dello spazio presente.
Così attraverso Romics, il Fumetto, il Cinema, l’Animazione, il Games e l’Entertainment, tutte componenti dell’industria creativa, vedono riconosciute il loro ruolo di arti contemporanee e confermato il profondo valore culturale oggi assunto da esse nella società. Non mancano per questo i filoni della narrativa fantasy e della scrittura e illustrazione per ragazzi. Di rilievo la presenza di autori amati dai più come Cecilia Randall, l’autrice di Hyperversum, o illustratori come Simone Frasca – Capitan Fox, I mitici 6.
Come non segnalare il lancio cinematografico di Assassin’s Creed e il ballo lanciato di Trolls? E che dire della mostra su Diabolik e gli Avengers?: il passato, il presente, il futuro. La storia del criminale più amato e affascinante del fumetto italiano, a partire dalle letture che ispirarono le sorelle Giussani, sue creatrici, per arrivare alle nuove e futuribili proposte della Casa Editrice Astorina. I visitatori potranno ammirare una galleria di oltre trecento tavole originali (molte delle quali mai mostrate al pubblico), una panoramica di edizioni rarissime, una selezione di gadget e memorabilia d’epoca, il tutto in un allestimento spettacolare arricchito da postazioni multimediali interattive, ricostruzioni 3D e video. Gli originali di Gabriele dell’Otto. Un’interpretazione grafica dei supereroi che lascia un segno indelebile nel lettore, scopriamo in mostra 40 originali del grande illustratore e fumettista italiano Gabriele dell’Otto. Meravigliose copertine di Spiderman, Wolverine, Secret Wars, Batman, Dr Doom, Superman: tutto il colore, l’action, gli imponenti corpi in movimento. L’emozione unica dell’arte del fumetto.
E non finisce qui. Sul grande palco l’esibizione dei Kamui e del coreografo di Kill Bill! che s’inseriscono nella manifestazione. E non è finita qui perché mi toccherà tornarci con tutti e due i figli…ehm come dire che fatica…ma non è vero perché l’unica fatica sarà quella di non sprecare nessuna delle tante occasioni presenti.