Onegin è il film che va in onda su Rai 3 oggi, mercoledì 7 settembre 2016, a partire dalle 15.50. Nel corso del film è possibile osservare la casa dello scrittore Aleksandr Puškin, autore di Eugene Onegin. La sua abitazione è quella che si vede nello sfondo della scena finale della pellicola, mentre Onegin siede pensoso sul balcone. Il film del 1999 e con durata di 106 minuti porta alla regia la firma di Martha Fiennes. La regista è nota soprattutto per questo film per il quale ha vinto il London Film Critics Awards, “Esordiente Britannica dell’Anno” nel 2000 e il Tokyo International Film Festival, “Migliore Regista” nel 1999. La sceneggiatura è di Peter Ettedgui e Michael Ignatieff. Le musiche sono firmate da Magnus Fiennes, la scenografia da Jim Clay e i mitici costumi da Chloe Obolensky e John Bright. 



Onegin è il film in oonda su Rai 3 oggi, mercoledì 7 settembre 2016 alle ore 15.50. Una pellicola dal genere drammatica del 1999 tratta dall’omonimo romanzo del russo Aleksandr Puškin. La regista di tale trasposizione è Martha Fiennes, l’autrice londinese di Chromophobia, la donna fa parte, assieme ai suoi due più celebri fratelli (Ralph e Joseph) di una importante famiglia di artisti. Onegin si caratterizza indubbiamente per l’ottimo cast, gli attori che hanno preso parte a tale produzione sono davvero di eccellente livello. Tra gli altri ricordiamo Ralph Fiennes, Liv Tyler, Toby Stephens, Lena Headey, Martin Donovan, Alun Armstrong, Simon McBurney e Harriet Walter. Ma vediamo la trama del film nel dettaglio. 



Siamo nella Russia zarista nei primi anni dell’800, Eugene Onegin è un giovane aristocratico che assiste con i suoi amici a uno spettacolo di danza. Eugene è un vero e proprio dongiovanni che riesce sempre a riscuotere grande successo presso il gentil sesso, di ogni età e di ogni ceto. Il suo stile di vita mondano, però, lo ha quasi ridotto in miseria, il giovane Onegin si trova in una situazione economica disastrosa. Inoltre, la vita di San Pietroburgo inizia a stargli stretta e l’affascinante dandy comincia a provare noia per la vuota superficialità da cui è circondato. Fortunatamente per lui gli giunge una lettera inaspettata, un suo ricco e facoltoso zio sta per morire e desidera vederlo prima di passare a miglior vita. Onegin, allora, si reca nella sua tenuta di campagna sperando di poter convincere l’anziano signore a lasciargli in eredità almeno parte della sua immensa fortuna. Quando giunge a destinazione, però, trova che il parente è già morto, lasciando Eugene Onegin come erede universale. Mentre legge il testamento, il nostro protagonista mette gli occhi su Tatyana (Liv Tyler), giovane del luogo dalla bellezza disarmante. Un giorno, mentre cavalca per la sua tenuta, il proprietario terriero sorprende nel bosco Vladimir Lensky (Toby Stephens), giovane vicino, inizialmente Onegin lo prende per un cacciatore di frodo. Quando capisce che il ragazzo è un suo pari, però, lo invita a pranzo e stringe con lui amicizia. Scopre così che il giovane è un poeta di belle speranze, colto e brillante, finalmente spera di aver trovato uno spirito affine in tanta desolazione culturale. Il ragazzo, col passare del tempo, gli presenta la famiglia Larin, una delle stirpi più in vista della zona, l’inquieto Onegin scopre così che la splendida Tatyana non è affatto una popolana come aveva creduto, si tratta invece della sorella minore di Olga Larin (Lena Headey), la fidanzata di Lensky. La giovane appare immediatamente affascinata dal forestiero, dalle sue idee moderne e dalle sue maniere raffinate. Quando a tavola Onegin afferma di essere estremamente contrario alla schiavitù, la bella Tatyana lo spalleggia e si schiera dalla sua parte. Onegin ne resta colpito e decide di non far ritorno a San Pietroburgo, almeno per il momento. Dopo qualche giorno, la fanciulla fa visita a Eugene, per chiedergli di prestarle un libro della sua vastissima biblioteca personale, Onegin scopre così che la giovane era solita fare visita allo zio, rallegrando i suoi ultimi giorni di vita. L’uomo le presta “Julie ou La Nouvelle Héloïse”, romanzo epistolare scritto da Jean-Jacques Rousseau. La tematica amorosa dell’opera non fa altro che rafforzare i sentimenti di Tatyana verso l’affascinante aristocratico.

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