Ieri sera, giovedì 8 settembre, su Canale 5 ha debuttato la nuova stagione di “Squadra Antimafia”. La fiction Taodue è giunta all’ottava stagione, caratterizzata da molte new entry, tra cui Giulio Berruti, Silvia D’Amico ed Ennio Fantastichini. La seconda puntata di “Squadra Antimafia 8” andrà in onda giovedì prossimo 15 settembre, sempre in prima serata su Canale 5. In attesa del nuovo appuntamento con la Duomo, rivediamo quanto successo nella prima puntata. 



Riassunto prima puntata 8 settembre 2016 – A Catania la situazione è molto cambiata. Calcaterra sembra essere scappato dal manicomio dove era stato rinchiuso mentre Tempofosco appare in difficoltà per via di un dossier sul proprio conto finito nella mani di Reitani. Il povero Tempofosco evidentemente preoccupato per qualcosa che sta per accadere contatta Anna ma mentre si sta avvicinando alla propria auto questa esplode. Lui muore sul colpo mentre Vito che si trovava vicino ha subito tante ferite per cui viene ricoverato in ospedale in condizioni piuttosto serie. Trascorre una settimana dopo i funerali di Tempofosco e Anna non sa darsi pace per quanto successo: desiderosa di arrivare a scoprire chi ci sia dietro questo vile attentato grazie all’appoggio che le viene dato dal sottosegretario al Ministero dell’Interno, ottiene il comando della Duomo nonostante il parere contrario di Licata che non la vede in possesso dei requisiti per un simile compito. Anna decide di seguire quanto stava facendo Tempofosco di portare alla Duomo tre poliziotti il cui profilo anche in questo caso non trova l’approvazione del Questore, il tutto mentre Reitani si aggira tra i nightclub della città siciliana. I nuovi componenti della squadra son Giano Settembrini che in precedenza era nella Narcotici, Carlo Nigro della Omicidi e Rosalia Bertinelli, figlia di mafiosi ma da sempre animata da un profondo senso di giustizia. Settembrini non sembra tanto convinto da questo incarico ma Anna gli ricorda i benefici in termini di carriera nel caso dovessero risolvere il caso. Mentre la squadra sta prendendo forma il pericoloso Reitani continua a muoversi per le strade della città peraltro mettendo a segno degli agguati in cui uccide personaggi con cui sembra avere dei conti in sospeso. Nel frattempo le condizioni di Vito migliorano anche se sembra destinato a restare per sempre su una sedia a rotelle. Anna va a fargli visita ma il poliziotto per il momento non le fornisce dei validi elementi per poter indirizzare le indagini. Settembrini si accorge che l’assassinio ha avuto anche il sangue freddo di riprendere i momenti topici dell’agguato. Grazie a questo particolare riescono a scoprire che l’assassino ha un telefono satellitare di una compagnia telefonica nigeriana e che nei giorni prima questa scheda è stata agganciata dalle celle poste nelle prossimità della zona industriale di Bicocca. Nel frattempo Anna e Rosalia hanno rinvenuto un’auto abbandonata al cui interno ci sono delle armi: all’improvviso sbuca fuori un uomo su motocicletta con tanto di mitra che tende loro un agguato per fortuna senza conseguenze. Grazie alle immagini riprese dalle telecamere del parcheggio dove hanno rinvenuto la macchina si accorgono che l’assassinio potrebbe essere un certo Capace, killer di professione. Sarebbe stato anche lui ad uccidere Tempofosco giacché la stessa tipologia di esplosivo è stata rivenuta nell’auto. Anna cerca di trovare i mandanti ipotizzando che si t al famiglia dei Corda in quanto spesso hanno avuto relazioni con il killer. Tuttavia i Corda sono all’oscuro di tutto e stanno a loro volta cercando di capire cosa stia succedendo. Mentre Rosalia prova a sapere dalla madre informazioni sulla vicenda senza tuttavia ricavarne niente. Sembra che la donna sia depositari di un terribile segreto. Intanto Reitani è furioso con Capace in quanto nell’agguato è sfuggito un quarto obiettivo e inoltre fa la conoscenza di una bella e giovane ragazza di nome Patrizia nei confronti della quale mostra un certo interesse. Nel corso della notte Nigro e Settembrini sono riusciti a intercettare Capace e provano ad arrestarlo. Sul luogo arriva anche Anna con il resto della squadra ma la famiglia dei Corda uccide il killer prima che possa essere preso dalla polizia. L’operazione è un fiasco e questo induce Licata a rimproverare pesantemente Anna. Anche i tre collaboratori di Anna hanno forti dubbi sulle sue capacità di leadership mettendola in discussione. Intanto arriva la segnalazione di un agguato nei pressi di un distributore di benzina nel corso del quale ha perso la vita una senza tetto. Per Rosalia non si tratta di un caso. Inoltre si scopre che Tempofosco prima di saltare in aria stava parlando con un informatore per mezzo di una scheda intestata a Angela Spampinato il cui suocero si chiama Oreste. L’uomo viene cercato in ogni dove dalla polizia e da De Silva. Nel corso di queste operazioni Anna da un lato non riesce a evitare che Oreste si suicidi visto che il suo nemico giurato è rientrato in Italia, Reitani, ma allo stesso tempo arresta De Silva che si rifiuta di collaborare con la giustizia. Inoltre, De Silva prova il suicidio in carcere mentre Rosalia scopre che la senzatetto uccisa in realtà era Rosy Abate che stava cercando di vegliare su di lei in quanto facevano parte della stessa famiglia. Infine, Patrizia accetta le avance di Reitani e va con lui a Catania.



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