Alberto Matano, torna in tv questa sera, con la seconda puntata di Sono Innocente, il programma che racconta la storia di persone normali che vedono la propria vita sconvolta per degli errori giudiziari. Nel secondo appuntamento di Sono innocente, Alberto Matano, oltre a raccontare la storia di Giuseppe Gulotta (leggete in basso), racconterà al pubblico anche la storia di Vittorio Raffaele Gallo. L’uomo, dopo cinque mesi in carcere, sette mesi di arresti domiciliari con l’accusa di aver fatto da basista in due rapine avvenute presso l’ufficio postale presso cui lavorava, dopo essere stato completamente prosciolto, ha perso tutto. E’ stato licenziato dalle Poste, ha visto il suo matrimonio sgretolarsi, è stato costretto a vivere alla Caritas e per mantenersi ha fatto qualsiasi tipo di lavoro, anche i più umili. Oggi vive con una piccola pensione sociale e ha seri problemi di salute. Una storia toccante che metterà alla luce gli errori della giustizia.
Giuseppe Gulotta, protagonista della trasmissione Sono Innocente, ha passato in carcere ben trentasei anni: muratore, arrestato a diciotto anni, era stato costretto a confessare di aver ucciso due carabinieri perché torturato in caserma per una notte intera. Per far smettere i suoi carnefici ha deciso di dire loro tutto ciò che volevano: non avrebbe mai immaginato che da allora la sua vita sarebbe stata risucchiata dalla prigione. Gli anni spensierati della giovinezza, l’età adulta, li ha passati dietro le sbarre, da innocente. Adesso è libero, ma sa che la sua vita non potrà mai essere la stessa che aveva immaginato quando era un adolescente e pensava di vivere come un ragazzo normale. “La mia condanna serviva a restituire la pace a tanta gente: ai due carabinieri uccisi, ai loro colleghi che li dovevano vendicare e a quelli che, pur sapendo o intuendo la verità, dovevano trovare un falso colpevole. Il colpevole falso ero io, io dovevo pacificare i patti e i ricatti, i segreti e le menzogne. Tante persone hanno giocato con la mia vita. Tante altre però mi sono state vicine”, sono le frasi che si leggono nel libro scritto da Giuseppe Gulotta, Alkamar, dove racconta la sua storia.
Alberto Matano torna sul piccolo schermo di Rai 3 stasera, sabato 14 gennaio 2017, con la seconda puntata di Sono Innocente, il programma che racconta storie di persone che sono state accusate ingiustamente, che da una vita normale e serena si sono trovati catapultati nell’oscurità e nell’incubo, costretti ad affrontare – nonostante siano, appunto, innocenti – la cruda realtà del carcere. Come sempre, il giornalista alla guida della trasmissione ricostruirà passo per passo ogni vicenda, concentrandosi per ciascuno dei protagonisti su tre fasi in particolare: la loro vita prima che l’arresto arrivasse a cambiare completamente tutte le carte in tavola, il periodo trascorso in cella e tutto l’iter giudiziario che ha portato alla scarcerazione per riconosciuta innocenza. Matano si aiuterà con fiction costruite per l’occasione, documenti, interviste e materiale di repertorio: in seguito alla presentazione del caso, anche il protagonista della terribile vicenda entrare in studio, e i telespettatori potranno ascoltare la sua testimonianza diretta. Stasera, a Sono Innocente, il conduttore ospiterà Giuseppe Gulotta e Vittorio Raffaele Gallo. Il primo è stato accusato di aver ucciso due carabinieri all’interno della caserma di Alcamo, ed è rimasto in carcere 22 anni prima di essere liberato. Vittorio Raffaele Gallo, invece, era accusato di aver fatto da basista in due rapine avventure presso l’ufficio postale in cui lavorava. Il periodo in prigrione lo ha spogliato di ogni cosa: è stato costretto a vivere alla Caritas e ha fatto lavori durissimi per mantenersi. Oggi, in prime time, ascolteremo anche le sue parole.