Questa sera su Rai 5, va in onda in prima serata il film biografico Milk, film diretto da Gus Van Sant del 2008 prodotto in USA dalla Focus Features unitamente alla Axon Films. La pellicola che è da ascrivere al genere drammatico si poggia su un soggetto scritto da Dustin Lance Black, professionista che cura anche la sceneggiatura. Ottimo il cast, tra gli attori principali si evidenziano infatti Sean Penn, che si è guadagnato un oscar per questa interpretazione, e Emile Hirsch che interpretano i ruoli principali, ottima anche l’interpretazione di James Franco, che nel film ricopre il ruolo di Scott Smith. A interpretare, invece, il conservatore Dan White, c’è un ottimo Josh Brolin, anche lui candidato all’oscar per questo film.
La pellicola si basa sulla vita reale del primo gay che è riuscito a conquistare una carica pubblica “elettiva” in America: Harvey Milk. La trasposizione cinematografica per volere della direzione e del regista, si apre con alcune immagini che documentavano la rudezza delle forze di polizia verso chi alla fine degli anni 60 si dichiarava omosessuale, immediata la correlazione con le immagini, strettamente di “repertorio”, che documentavano invece i momenti successivi all’assassinio di Milk, avvenuto nel 1978. È lo stesso Milk nel rifacimento della pellicola a fare da “voce narrante” ai fatti che lo interessarono, fatti che vengono raccontati a partire dal 1970 quando Milk instaura una relazione “importante” con Scott Smith. L’atteggiamento omofobo della città nella quale vivevano, New York, li porta però a optare per il trasferimento a San Francisco, città che i due credono più tollerante. Milk insieme al suo compagno apre un negozio di fotografia, il quartiere da loro scelto è quello del Castro, quartiere ad alta prevalenza di immigrati irlandesi. Quest’ultimi se da una parte non vedono di buon occhio l’omosessualità, dall’altro apprezzano l’attivismo e l’equilibrio di Milk, e in poco tempo egli non solo diventa punto di riferimento per la “comunità gay” della zona, ma anche per l’intero centro, cosa che lo convince a concorrere alla carica di consigliere comunale. La pellicola pone l’accento su come la carica tanto ambita da Milk venga conquistata solamente al quinto tentativo, la rincorsa però ad avere maggiore visibilità porta la coppia di gay a separarsi, lasciando in dote solamente dei ricordi struggenti. Milk stringe un amicizia profonda con tale Dan White un conservatore con molti incarichi nel municipio cittadino, i due collaborano attivamente facendo comunque vedere che non sono le differenze che possono fermare l’evoluzione, quando quest’ultima si basa sull’equilibrio e sull’intelligenza dei politici locali. Ma la tregua tra conservatorismo e modernità non regge. White lascia la carica municipale stanco dei successi di quello che ormai viene visto come un nemico. Dopo qualche tempo Dan ritorna sui suoi passi, riceve però un netto diniego a rioccupare il suo posto di consigliere comunale dal sindaco, Moscone, allora dopo qualche giorno non trova di meglio che irrompere nel municipio, e freddare prima il sindaco e poi l’ex amico. La morte porterà ad una sollevazione popolare, e di fatto accelererà l’integrazione del mondo gay nella società.