Daniele Cui si sta imponendo nelle cucine di Masterchef 6 con tutta la sua ironia talentuosa per mantenere il posto a cui aspira da quando ha iniziato la sua avventura dietro i fornelli del cooking show più amato d’Italia: diventare il sesto Masterchef italiano, vincere centomila euro e pubblicare il suo primo libro di ricette. L’unico a cui il trentottenne sardo di Selargius non ha fatto una grande impressione è stato Joe Bastianich. Durante il provino, il ristoratore americano l’ha guardato quasi con disprezzo per il modo con cui Daniele si è definito “mammo e casalingo”. In effetti il termine “mammo” può sembrare triste, perchè appare a primo ascolto come un surrogato dispregiativo del padre, ma Daniele non l’ha detto per vittimizzare la sua condizione. L’intenzione del simpatico ex geometra, era mostrare la propria ripartenza come uomo per valorizzare i suoi punti forti: “Per me non è una rivincita, ma un rilancio, una possibilità per me stesso e per garantire un futuro più roseo per i miei figli”. L’interpretazione di Bastianich è stata scorretta e menefreghista delle potenzialità reali di Daniele, intuite invece dal terzetto composto da Bruno Barbieri, Carlo Cracco e Antonino Cannavacciuolo. Il suo “Gattuccio dei miei stivali” è piaciuto molto ai tre giudici che hanno deciso di dare al casalingo una possibilità. Il “Caffè Pollè”, con cui si è cimentato durante la prima Mistery Box, denota un grande estro nell’usare un ingrediente difficile come la miscela arabica in una carne bianca. Certo, l’idea di fare un pollo bollito nella bevanda può sembrare banale, ma invece si tratta di una prova complessa perchè anche un cucchiaio di caffè dosato male può coprire tutta la preparazione mascherando il sapore della carne. In quel caso Daniele non è finito tra i peggiori ma neanche tra i migliori e questo non gli ha permesso di fare il salto con cui si sarebbe potuto far notare di più se solo avesse avuto un guizzo di inventiva maggiore. Nella prova in esterna a Matera è crollato con tutta la squadra, ma si è riscattato parzialmente nel Pressure Test dove ha fatto centro due volte su due indovinando i nomi delle salse e potendo così salire in balconata. 



L’episodio seguente l’ha messo un po’ in ombra rispetto agli altri componenti del cast del programma. Daniele è spiccato solo in rari momenti, anche se non è riuscito nell’Invention Test a proporre un piatto all’altezza e Bruno Barbieri si è arrabbiato moltissimo. Non un disastro, ma il formaggio, elemento fondamentale da usare nella prova, si sentiva poco. Fortunatamente l’esterna in Alto Adige non lo vede, come la volta precedente, parte della squadra sconfitta e Daniele si guadagna la balconata senza sforzi apparenti. Vogliamo vedere un Daniele più battagliero nella puntata di giovedì 19 gennaio. Ci sarà Heinz Beck e vedremo come l’ex geometra di Selargius si confronterà con un guru della ristorazione mondiale. Non sarà facile adattare la sua cucina a un palato così esigente come quello di un tre stelle Michelin, ma sicuramente il cagliaritano ha mostrato di non voler mollare il colpo tanto presto quanto Bastianich si aspettava. C’è ancora molto da fare, per affinare la tecnica e presentare una cucina più strutturata, ma il casalingo è sulla buona strada per offrire preparazioni in crescita dove mettere talento e sacrificio. Il suo rilancio è appena cominciato.



Andiamo a scoprire Daniele Cui uno dei concorrenti di Masterchef Italia 6. A volte la sua autoironia spiccata potrebbe far pensare a un sentimento di quasi rassegnazione. Forse è questo pensiero ad aver frenato Joe Bastianich, le cui riserve nei confronti del “mammo casalingo” persistono. Non c’è niente di male per un uomo a rendersi utile in casa mentre la moglie è al lavoro, ma nell’immaginario collettivo questo ruolo è appannaggio della donna. Davvero siamo in una società che vede nel ribaltamento dei ruoli un fronte ancora fantascientifico? Ci sarebbe molto di che obiettare e ripensare a una considerazione oggettiva senza tirare in ballo retaggi vetusti di un mondo antico. La concezione di un potere autoritario dell’uomo e quindi, per intenderci, l’immagine di una persona di sesso maschile che non può portare il grembiule in casa perchè deve stare fuori a mantenere la sua famiglia, va per certi versi anche contro il significato stesso di Masterchef. Se uno fa il cuoco, lo fa necessariamente in una cucina. Non dovrebbe essere marcato come differente farlo in un contesto domestico. Daniele lo fa ogni giorno per i suoi figli come una qualsiasi mamma lo farebbe per i propri. Passi “casalingo”, ma decisamente il termine “mammo”, anche se scherzoso verso la categoria, è inappropriato per indicare la situazione dei padri come Daniele. È bene che questi genitori, casalinghi per necessità, vengano considerati dei papà come gli altri, senza calcare la mano su un significato ulteriore che punta ad evidenziare lo stato di disoccupazione del papà in questione. Un papà, anche se disoccupato, rimane un papà. Non diventa “mammo”. Bastianich, con la sua aria di supponenza, questa differenza non l’ha ancora compresa. Daniele è bravo ad abbozzare e buttare tutto nella caricatura simpatica di sè stesso, perchè si vede quanto sia portato a calarsi nel ruolo, ma deve cominciare a digrignare i denti un po’ di più e rispondere a tono, perchè la sua ghettizzazione nel contesto del programma sta assumendo toni macchiettistici palesi. 

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