È stato minacciato e Mediaset interviene a difesa dell’inviato di Striscia la Notizia con un comunicato, nel quale l’accaduto viene definito grave. «Si tratta dell’ennesima intimidazione, che fa seguito alle tante minacce già pervenute a Luca Abete per le sue inchieste scomode in territori pericolosi» precisa l’azienda. Dopo l’esplosione della vicenda è intervenuto il diretto interessato, che ha spiegato quanto sia sempre più difficile fare inchieste: per Luca Abete c’è una campagna che tende a minimizzare o cancellare quanto c’è di illecito a Napoli e ad accusare chi denuncia questi fenomeni di volere il male della città. «Non c’è dubbio che Napoli sia una città ricca d’arte, storia e bellezza, ma purtroppo non è solo questo… e chi ne ignora il lato oscuro non fa certo il bene della città» ha spiegato Luca Abete. Il caso verrà affrontato a Striscia la Notizia nella puntata di stasera?



Ha fatto parlare molto il fatto che Luca Abete, inviato di Striscia la Notizia, sia stato minacciato tra le righe dato praticamente per morto domani su wikipedia. Proprio Luca Abete sulla sua pagina di Twitter ha pubblicato un selfie nel quale mostra proprio la pagina di wikipedia con la data della nascita e poi della morte. Nel commento ha scritto: “Appendo anche questa minaccia in bacheca e continuo la mia azione al fianco di chi sogna quella che dovrebbe essere una realtà diversa. Grazie a tutti“, clicca qui per la foto e per i commenti dei follower. Staremo a vedere se stasera durante la puntata del tg satirico ideato da Antonio Ricci si tornerà a parlare anche di questo spregovele fatto che mette di nuovo al centro Luca Abete.



Luca Abete è stato nuovamente minacciato di morte: l’inviato di Striscia la Notizia è stato preso di mira ancora una volta. I nuovi atti intimidatori sono cominciati con l’apertura di una pagina Facebook intitolata “Luca Abete che prima o poi morirà ammazzato a Napoli”, che è stata poi rimossa dal gestore. Alla macabra iniziativa social ha fatto seguito un’altra minaccia di morte, in questo caso tramite Wikipedia. Nella pagina dedicata all’inviato è stata inserita la data di morte, fissata a domani, 24 gennaio. E questa modifica è stata segnalata dallo stesso Luca Abete, come vi abbiamo raccontato in basso. Ma le minacce all’inviato di Striscia la Notizia non finiscono qui, perché, come riportato da Televisionando, sarebbe stato aggiunto il suo nome nella pagina “Morti nel 2017”. Tutte le intimidazioni via web sono state attualmente rimosse. Chi segue Striscia la Notizia e in particolare i servizi di Luca Abete sa bene che ha condotto diverse inchieste che si sono concluse violentemente: nel 2009, ad esempio, fu aggredito con la sua troupe a Grottaminarda, mentre nel 2012 fu aggredito dal gestore di un maneggio che distribuiva illecitamente patentini equestri.



Una minaccia o uno scherzo macabro? Luca Abete, l’inviato di Striscia la Notizia ultimamente è stato minacciato di morte e ora deve fare i conti con una modifica preoccupante sulla sua pagina Wikipedia: è stata fissata la sua data di morte. E sarebbe quella di domani, 24 gennaio. Non è ancora chiaro se si tratti di un avvertimento o solo di una goliardata, ma sta di fatto che la prudenza non è mai troppa per Luca Abete, visto che nei giorni scorsi, ad esempio, è stata aperta una pagina Facebook ad hoc sulla sua morte. Questi episodi, però, non hanno minimamente scalfito la serenità dell’inviato di Striscia la Notizia, che ha commentato l’intera vicenda attraverso Facebook: «Questo è il prezzo che son costretti a pagare coloro che con coraggio raccontano realtà scomode e taciute da tutti». Dopo la pagina Facebook sulla sua morte, è stato vittima di una nuova intimidazione. «Secondo loro domani dovrebbe essere il mio ultimo giorno… non hanno capito, invece, che siamo in tanti e… NonCiFermaNessuno!!!» ha aggiunto Luca Abete, che non è nuovo tra l’altro a questo tipo di minacce. Nel 2014, ad esempio, fu inserita la data di morte sulla pagina di Wikipedia dell’inviato Mediaset. In quell’occasione fu aggiunta una frase esplicativa: «Viene ucciso dalla camorra perché troppo scomodo». Clicca qui per il post pubblicato da Luca Abete.