Da alcune settimane si sono riaccesi i riflettori sul giallo di Elena Vergari, la donna di Ladispoli scomparsa all’età di 48 anni da oltre un decennio. La sua sparizione risale al 5 giugno 2005 dopo l’ennesimo litigio con il marito, Mauro Volpe, l’ultima persona ad averla vista in vista. A far riaprire il caso, almeno da un punto di vista mediatico, è stata la trasmissione di Rai 3, Chi l’ha visto, che anche stasera si occuperà della vicenda, nel corso della nuova puntata in diretta tv. A non darsi pace per la sua scomparsa è il fratello di Elena Vergari, il quale ha chiesto con forza che venga fatta luce sul giallo intervenendo proprio nel programma condotto da Federica Sciarelli. A tal fine, come riporta TerzoBinario.it, l’uomo avrebbe incaricato un legale al fine di reperire gli atti alla Procura di Civitavecchia, utili a fare chiarezza sui motivi che avrebbero portato alla chiusura del caso ed alla sua archiviazione. A sua detta ci sarebbero ancora molti elementi da chiarire nell’intera vicenda, ecco perché, come avvenuto per altri casi di scomparsa, si chiede ora la riapertura e nuove indagini in modo da approfondire anche la posizione del marito della donna, con il quale Elena avrebbe avuto un diverbio a causa di una presunta quanto triste storia di tradimento.



A distanza di 11 anni dalla scomparsa di Elena Vergari, avvenuta in seguito ad un evento particolare accaduto all’interno del suo matrimonio. Al momento del suo presunto allontanamento da Ladispoli, la donna ha 48 anni ed ha appena realizzato che il marito che ha al proprio fianco da diversi anni ha in realtà un amante. Le sue tracce si perdono infatti in seguito ad una forte lite con il marito Mauro Volpe, che diventerà così l’ultima persona ad averla vista ancora in vita. Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti, la coppia avrebbe raggiunto Bracciano il 4 giugno del 2005, per poi dirigersi in località Valtopina, dove risiedono i genitori di Elena Vergari. Trascorsa la notte in auto, i due hanno fatto ritorno nella città di residenza il giorno seguente. Chi l’ha visto si occuperà del caso nella sua puntata di oggi, mercoledì 25 gennaio 2017, proseguendo l’approfondimento iniziato nell’appuntamento precedente. In quell’occasione, il fratello di Elena Vergari ha infatti lanciato un ulteriore appello per riuscire a risalire alla verità e soprattutto capire perché il caso della sorella è stato archiviato dalla Procura di Civitavecchia. Secondo le dichiarazioni dell’epoca di Mauro Volpe, la moglie si sarebbe allontanata a bordo di un’auto di passaggio, una Mercedes nera con targa straniera, a cui sarebbe seguita una colluttazione fra l’uomo e l’autista. Secondo il fratello della Vergari invece, riporta la trasmissione di Rai 3 nella scheda del caso, Volpe avrebbe fornito agli inquirenti almeno due versioni dei fatti, completamente diversi. Un altro particolare molto strano dell’intera vicenda è quell’sms che il figlio di Elena Vergari, Daniele, ha ricevuto dalla madre cinque giorni dopo la scomparsa, con la ricerca di non cercarla in alcun modo. 



In Italia sono molti i casi di scomparsa su cui ancora non si è fatta luce. Da Emanuela Orlando a Elena Vergari, fino a Roberta Ragusa i tre casi sono accomunati da più di un particolare: sono donne che non avevano alcun motivo per allontanarsi volontariamente dalle famiglie. Elena Vergari è sempre stata descritta infatti dal figlio Daniele, riporta una nota di Chi l’ha visto, come una madre amorevole, che per nessuna ragione lo avrebbe abbandonato. E’ soprattutto l’sms inviato dalla madre o da una terza persona, a destare più di qualche sospetto nei familiari della donna. L’imperativo di non cercarla ed allo stesso tempo la rassicurazione di stare bene: quel messaggio è stato davvero scritto da Elena Vergari? Il fratello Paolo negli anni ha manifestato più di una volta dei dubbi sul cognato Mauro Volpe, il marito della donna, per via di alcune contraddizioni presenti nelle dichiarazioni fatte agli inquirenti. E soprattutto non si capacita come la sorella, subito dopo la lite con il marito, sia salita a bordo di un auto di sconosciuti. Ma ancora, ad accomunare questi casi di scomparsa tutti al femminile, è la velocità con cui le autorità hanno voluto chiudere il caso, o quanto meno mettere da parte le indagini. Donne che oltre ad essere scomparse nel nulla, diventano così eterne dimenticate. 

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